lunedì 28 giugno 2010

LA ASL FA SCARICABARILE

La risposta della ASL alle nostre osservazioni sui 9000 € per l'affitto dei locali a Valdambrini, mal serviti da un punto di vista dei collegamenti e forse non idonei ad essere utilizzati come ambultori, non entra nel merito della questione sollevata ma si limita ad addossare agli amministratori precedenti la responsabilità della decisione. Ci si risponde che essa non può essere cambiata senza rischiare il pagamento di penali ma non si fuga il dubbio sul danno ai contribuenti. Ci si chiede, inoltre, dov’era il PRC di S. Marinella nel 2007, quando le scelte sugli affitti (allora si parlava di vendita alla ASL degli stessi locali) venivano fatte. Siamo ben felici di rispondere che nel 2007 l'attuale centro commerciale di Valdambrini era un cantiere che il PRC ha cercato di osteggiare in ogni modo, denunciando alla procura che agli enti locali competenti il mancato rispetto delle ordinanze e normative sulla sicurezza del cantiere, la tombatura del fosso, il mancato rispetto della VIA dell'ecomostro e la sua pericolosa vicinanza alla scuola elementare (minacciata dalla gru, dalle polveri e dal continuo passaggio di automezzi). Abbiamo denunciato il sequestro di un intero quartiere bloccato dal traffico dei camion e poi, ad opera finita, abbiamo raccolto firme sul problema alla viabilità indotto dal centro commerciale. Tutte le diffide sono state cestinate dall'impresa costruttrice e dagli amministratori locali come fossero carta straccia. Poi l'amministrazione comunale è cambiata ma non la politica verso la TREDDI, portata avanti da Tidei così come da Bacheca. Ci pare che lo stesso sia avvenuto per la ASL, la cui ammnistrazione è cambiata ma si persevera nelle decisioni prese, anche se sospette di sperperare denaro pubblico, prendendosela con chi le denuncia.

Circolo PRC “Benedetti Michelangeli” S. Marinella

sabato 26 giugno 2010

DIETROFRONT SULL'ORDINANZA DELLA CHIUSURA DEL PORTO

Il PRC esprime soddisfazione per il felice esito della sua denuncia per cui l'amministrazione e la Porto Romano hanno convinto la Capitaneria di Porto a modificare l'ultima ordinanza in materia di sicurezza, che di fatto vietava l'ingresso delle auto al porto per tutta l'estate. Rimane il dubbio sul criterio con cui la Capitaneria emetta ordinanze e se non ci sia una certa superficialità. Lo stesso dubbio aleggia, naturalmente, su tutto l'accordo di programma con la Porto Romano, sul quale pendono sentenze del TAR e diffide. Quando c'è partecipazione e corretta informazione si prendono più facilmente decisioni nell'interesse della collettività. Attendiamo ora un ragionevole dietrofront sull'intero accordo con la Porto Romano da parte del Comune, che potrebbe inaugurare un nuovo iter trasparente e partecipato sul futuro della vecchia darsena e delle sue possibili ristrutturazioni.

Circolo del PRC di S. Marinella “Benedetti Michelangeli”

martedì 22 giugno 2010

LA TREDDI BATTE CASSA PRESSO LA ASL

La ditta edile TREDDI ha inviato una sorta di sollecito alla ASL a trasferire i suoi ambulatori ed il consultorio presso il centro commerciale in Via Valdambrini entro il mese di luglio, pagando per l'affitto dei 493 mq (con annesso terrazzo) l’incredibile cifra di quasi 9000 euro al mese, oltre il 100.000 euro l’anno. E’ inutile ricordare che trattasi del denaro dei contribuenti, sottratto ad investimenti più congrui quali, per esempio, il potenziamento dei servizi sanitari o l’accensione di un mutuo per l’acquisto di un immobile più idoneo al servizio. I dipendenti della ASL che hanno visitato i nuovi locali lamentano il problema che 7 delle 16 stanze disponibili non dispongono di finestre e dovrebbero essere utilizzate come magazzini piuttosto che adibite ad ambulatori. Persino la sala d’attesa non è provvista di finestre ma di un lucernario.

Viene inoltre a sparire lo spazio per il centro d’ascolto “Punto Blu”, attualmente operativo nella sede ASL del Majorca.

Nella speranza che l’ufficio tecnico della ASL abbia effettuato tutti sopralluoghi previsti per dichiarare i locali idonei al servizio sanitario, ci chiediamo il perché di una decisione così penalizzante per le casse pubbliche e per i contribuenti e se sia stata fatta una gara per cercare soluzioni meno onerose.

Rimane inoltre aperto, a detta dei dipendenti ASL, l’annoso problema di come l’utenza riuscirà a raggiungere un servizio così mal collegato al resto del paese. A nulla infatti sono servite le quasi 700 firme raccolte dalle forze d’opposizione in consiglio comunale e dalla Federazione della Sinistra per sollecitare il Sindaco a risolvere il problema della viabilità prima del trasferimento della ASL, nonché degli stessi uffici comunali. Non possiamo inoltre non stupirci dell’incredibile credito che la TREDDI sembra vantare presso la ASL, nonché presso l’attuale amministrazione di S. Marinella.

Circolo del PRC di S. Marinella “Benedetti Michelangeli”

lunedì 21 giugno 2010

La Porto Romano mostra i muscoli

Il PRC di S. Marinella esprime il suo più totale disappunto verso la nuova ordinanza dell’11.06.2010 della Capitaneria del porto di Civitavecchia, la quale recita testualmente all’art. 1: “Le sbarre di accesso al porto di Santa Marinella rimangono chiuse: Dal 1 giugno al 30 agosto: tutti i giorni, dalle ore 22.00 alle ore 14.00 del giorno successivo. Ulteriori periodi ed orari di chiusura in occasione di manifestazioni veliche o altri eventi con elevato afflusso veicolare e pedonale in ambito portuale, saranno appositamente disciplinati con specifico provvedimento” (troverete il testo integrale sul sito http://www.prcsantamarinella.it). L’ordinanza risulta restrittiva rispetto la precedente del 2008, la quale prevedeva la chiusura della sbarra, negli stessi mesi solo sabato e domenica nei festivi e prefestivi e solo nel caso non vi fossero parcheggi disponibili. Naturalmente la scorsa estate la Porto Romano aveva cercato di eludere l’ordinanza chiudendo la sbarra tutti i giorni. Una manifestazione pubblica di protesta del Circolo PRC di S. Marinella aveva costretto la Porto Romano a rispettare l’ordinanza e ad alzare la sbarra. Quest’anno la Capitaneria di Civitavecchia si è prontamente adeguata alle aspettative della Porto Romano precludendo l’ingresso alle auto tutti i giorni. Mentre ci chiediamo quali saranno le prossime restrizioni a cittadini e villeggianti (e meno male che si doveva incrementare il turismo), l’assessore Marongiu ha indetto un concorso presso gli alunni della scuola media “Carducci” e del Liceo Scientifico “Galilei” sul nome dare al nuovo porto turistico. Con che autorità l’Assessore ha voluto coinvolgere gli scolari di S. Marinella ad una decisione che è solo politica? La Giunta Bacheca sta infatti testardamente perseguendo il progetto di espansione del porto con una procedura impugnata dalla minoranza presso il TAR, affidando alla porto Romano non solo la speculazione edilizia (10.000 mq residenziali), ma anche l’attuale darsena. Mentre si espropria la città dal suo porto e si interdice la cittadinanza dai suoi spazi, si strumentalizzano i ragazzi in una operazione di mera propaganda, facendo scegliere loro il nome del bene di cui, per volontà dello stesso Marongiu, non godranno.

Il Circolo del PRC “Benedetti Michelangeli”


Il testo dell'ordinanza

mercoledì 16 giugno 2010

Pomigliano

da www.claudiograssi.org

In queste ore si decide un fatto di straordinaria importanza. Mi riferisco alla vicenda della Fiat di Pomigliano d’Arco. Si tratta di una proposta di accordo di una gravità inaudita. Non propone solo un peggioramento drammatico delle condizioni di lavoro degli addetti di quella fabbrica. Si tratta dell’ipotesi di violare leggi e contratti sottoscritti. Se passa questo accordo, passa il concetto che, in nome di esigenze superiori, qualsiasi cosa è lecita. Da questo punto di vista considero ben più grave questa vicenda dell’accordo della Fiat degli anni ‘80. Allora i padroni riuscirono a piegare la lotta operaia. Con quella sconfitta si chiuse un ciclo, iniziato con le grandi lotte e le grandi conquiste dell’autunno caldo. Oggi, non solo si vuole piegare uno dei punti più alti di resistenza operaia, ma si vuole dare all’impresa la possibilità, in nome delle sue esigenze, di violare leggi e accordi sottoscritti. Purtroppo il ricatto è pesante. E il discorso sempre quello: o pieghi la testa o perdi anche quel poco che ti può restare: un lavoro sempre più disumano e schiavizzante.

In questo contesto, più veloci della luce, si sono già pronunciati i grilli parlanti del padrone: il ministro Sacconi, il ministro Tremonti. La Mercegaglia è entusiasta. Bonanni e Angeletti, che essendo due segretari generali di due sindacati dovrebbero opporsi, si schierano con la Fiat.

La tesi è nota: se gli operai di Pomigliano non accettano le proposte della Fiat, la produzione verrà spostata all’estero dove la mano d’opera costa meno e ci sono leggi e contratti più favorevoli per il padrone. A nessuno, però, viene in mente che se le cose stanno così c’è qualcosa che non funziona nel SISTEMA?

Non ha nessuna logica, infatti, in un contesto di progresso tecnologico, scientifico, produttivo, peggiorare, anziché migliorare, le condizioni di vita e di lavoro. Può sembrare un discorso astratto o ideologico, ma il punto è proprio questo: o si supera questo sistema capitalistico, oppure, come vediamo anche rispetto alle manovre che vengono proposte dai vari governi per “superare” la crisi, si marcia speditamente verso la regressione. “Socialismo o barbarie”, si diceva in altri tempi, ma la realtà è ancora quella! La differenza è che la sinistra, nelle sue componenti maggioritarie, ha rinunciato a mettere in discussione il sistema, mentre, come si vede, il capitalismo non ha affatto rinunciato ad usare tutti i mezzi per mantenere il potere. Alcuni esponenti del Pd non solo si sono schierati a favore dell’accordo, ma sollecitano la Cgil a rompere gli indugi e fare altrettanto. L’Italia dei Valori è silente, a dimostrazione che la lotta contro Berlusconi se non si associa anche alla lotta contro la Confindustria serve a poco ai ceti sociali più deboli. Per non parlare di tutti quelli che in questi giorni si sono mobilitati, giustamente, per la libertà contro la legge sulle intercettazioni. Non hanno nulla da dire su questo scempio di libertà? Che a lavoratori e lavoratrici che guadagnano 1100 euro al mese vengano tolte pause, resi obbligatori straordinari, non pagata la malattia, aumentati in modo inumano ritmi di lavoro… tutto questo non interessa a nessuno? Non sono violazioni delle libertà?

Dobbiamo reagire, abbiamo scritto nel post precedente. Sì, con grande determinazione. Assieme alla Fiom, assieme a quei lavoratori e a quelle lavoratrici. Mobilitiamoci subito come Rifondazione Comunista e come Federazione della Sinistra, assieme a tutte le altre forze disponibili, affinché non passi questo accordo che produrrebbe una regressione di mezzo secolo della condizione di lavoro nel nostro Paese.

Linko un ottimo articolo di Luciano Gallino sullo stesso argomento.

La globalizzazione in casa – di Luciano Gallino

sabato 12 giugno 2010

L'Ue obbliga la pensione a 65 anni? Falso

di Rosa Rinaldi *

su il manifesto del 11/06/2010

Non è assolutamente vero che l'Europa impone che le donne italiane vadano in pensione a 65 anni, come invece viene motivato in modo infondato non solo dal governo, ma dalla più parte dei media. Com'è che invece l'informazione non solleva alcun dubbio?
I pronunciamenti di Commissione e Parlamento europeo non riguardano l'innalzamento dell'età, ma sono fondati sull'esigenza di non discriminare il lavoro femminile, giacché tutte le ricerche denunciano retribuzioni e pensioni inferiori a quelle maschili. Con la direttiva 79/1978, l'Europa salva infatti la possibilità per gli stati di stabilire età di pensione differenti tra uomini e donne; e comunque l'Unione non può intervenire sull'età stabilita dai paesi membri. Può, invece, chiedere conto di atti discriminanti, come «obbligare» le donne ad andare in pensione prima: perché, in presenza di un regime legato ai contributi, porta a un rendimento ridotto.
Esiste dunque una questione di parità, ma non riguarda l'età. Nella «Piattaforma di Pechino» i governi si erano piuttosto impegnati a esplicitare l'impatto delle politiche economiche in termini di lavoro pagato e non pagato e di accessi al reddito delle donne. E il Consiglio Europeo di Lisbona, nel marzo 2000, fissava l'obiettivo del pieno impiego attraverso un miglioramento quantitativo e qualitativo dell'occupazione e il diritto fondamentale al lavoro di uomini e donne. Nel diritto comunitario, del resto, la tutela antidiscriminatoria è da sempre un architrave, che col Trattato di Amsterdam del 1998 è divenuto un principio fondamentale.
I dati ufficiali mostrano invece che siamo ben lontane da una parità retributiva, quindi economica, sociale e politica. Questo il quadro: fino a 20.000 euro, 48% donne e 52% uomini; da 20.000 a 40.000, 27% donne e 73% uomini; da 40.000 a 60.000, 20% donne 80% uomini; da 60.000 a 80.000, 15% donne 85% uomini; da 80.000 a 100.000, 12% donne 88% uomini; oltre 100.000, 10% donne 90% uomini.
Il differenziale retributivo uomo/donna si attesta su una media del 23%. Il gap per le retribuzioni nette annue delle donne va da 3.800 euro per i dipendenti a tempo indeterminato agli oltre 10 mila degli autonomi. Gli uomini hanno in media redditi superiori in tutte le forme contrattuali: 23% nel lavoro dipendente, 40% in quello autonomo, 24% per le collaborazioni.
Il lavoro delle donne nei 14 paesi più avanzati per un terzo è lavoro pagato e per due terzi è lavoro non pagato. Mentre tre quarti del lavoro degli uomini è pagato ed un quarto no. Quindi, è il peso dell'ineguaglianza di genere nella distribuzione del lavoro non pagato che determina le condizioni materiali delle donne nel lavoro produttivo a tutti i livelli. Ciò mentre rimane un carico di lavoro famigliare non retribuito: all'Italia appartiene infatti il primato del tempo dedicato dalle donne al lavoro familiare. Lisbona auspica il raggiungimento nel 2010 di un tasso di occupazione femminile del 60% in tutti i paesi. I nostri tassi di occupazione femminile risultano inferiori a quelli medi dell'Ue per ogni classe d'età e non solo rispetto all'Europa a 15, ma anche rispetto alle recenti adesioni. L'Italia infatti è, dopo Malta, il paese con i più bassi livelli di occupazione femminile di tutta l'Ue.
Quanto poi alle anziane e pensionate, due dati sono confermati in tutte le aree del paese e in tutti gli enti previdenziali: il 76% dei trattamenti integrati al minimo (cioè sotto i 500 euro mensili) riguarda le donne (2,6 milioni) e le donne mono-pensionate sono il 64,8% del totale, con un importo medio annuo di circa 7.300 euro. Si aggiunga che solo l'1,2% delle donne arriva ad avere 40 anni di contributi, il 9% arriva a una contribuzione fra i 35 e i 40 anni e ben il 52% è al di sotto dei vent'anni. Il che la dice lunga su ogni ipotesi di elevamento dell'età pensionabile per le donne, che attualmente in Italia avrebbe solo l'effetto di peggiorare le condizioni per quelle poche che riescono ad andare in pensione con una vita lavorativa consistente alle spalle.
Prima di omologarsi ad una stramba idea di parità, ci piacerebbe che almeno il sistema dell'informazione desse conto di questa condizione in modo documentato. E forse scopriremmo che quella della disparità tra differenti è l'unica uguaglianza e una battaglia politica che val la pena di fare.

* segreteria Prc, ex sottosegretaria al lavoro

giovedì 10 giugno 2010

BANDO PER LA SELEZIONE DI COLLABORATORI A PROGETTO

Ancora un bando per la Multiservizi, questa volta per la manutenzione degli arenili.
Scade l'11 giugno

BANDO PER LA SELEZIONE
DI COLLABORATORI A PROGETTO
Santa Marinella Servizi S.r.l., società partecipata del Comune di Santa Marinella, con Sede
Legale in Via Aurelia n. 455, ricerca:
Collaboratori a progetto da inserire nel proprio organico con contratto di lavoro a progetto per una durata non superiore a quattro mesi, che avranno il compito di coordinamento delle attività di manutenzione degli arenili liberi da realizzarsi nella stagione estiva 2010.
Ai candidati è richiesta:
• Esperienza nell’ambito della manutenzione del verde;
• Esperienza nell’ambito della manutenzione di spiagge;
• Esperienza nell’uso di mezzi meccanici da lavoro;
• Esperienza nel coordinamento di operai;
• Conoscenza del T.U.S.L. (D.Lgs. 81/2008);
• Conoscenza della pubblica amministrazione;
• Conoscenza del pacchetto Microsoft Office (o equivalenti);
Il ruolo prevede di lavorare a stretto contatto con la Santa Marinella Servizi S.r.l.: è pertanto
necessario che il/la candidato/a abbia attitudine al lavoro di gruppo e buone capacità relazionali.
Costituirà requisito preferenziale aver già svolto ruoli analoghi, in particolare presso pubbliche amministrazioni od in società a partecipazione pubblica.
Gli interessati/e potranno far pervenire il proprio curriculum entro le ore 13:00 del’11 giugno 2010, preferibilmente secondo il formato europeo, all’indirizzo e-mail: santamarinellaservizi@virgilio.it, indicando nell’oggetto: “Selezione di collaboratori a progetto/arenili” (farà fede la data e l’ora riportata dal
provider della casella e-mail della Società) Nei curricula Santa Marinella Servizi S.r.l dovrà essere autorizzata espressamente al trattamento dei dati ai sensi del D. Lgs. 196/2003.
Santa Marinella Servizi S.r.l. si riserva di sottoporre a colloquio di approfondimento i candidati ritenuti più interessanti. La scelta finale sarà compiuta dalla commissione preposta dal “Regolamento per il reclutamento di personale dipendente e per il conferimento di incarichi professionali e collaborazioni”.
Eventuali richieste di informazioni e/o chiarimenti dovranno pervenire esclusivamente mediante posta elettronica all’indirizzo: santamarinellaservizi@virgilio.it.

Il Consigliere d’Amministrazione
Dott. Paolo Di Giacomantonio

martedì 8 giugno 2010

La Santa Marinella Servizi assume

Per evitare che, come al solito, le cose a Santa Marinella rimangono nascoste, alleghiamo qui sotto il bando per nuove possibili assunzioni alla Multiservizi.
Affrettatevi perchè scade il 10 giugno

BANDO PER LA SELEZIONE DI COLLABORATORI A PROGETTO

Santa Marinella Servizi S.r.l., società partecipata del Comune di Santa Marinella, con Sede Legale in Via Aurelia n. 455, in esecuzione dell’atto deliberativo del Consiglio d’Amministrazione del 22 maggio 2010, ricerca:
Collaboratori a progetto da inserire nel proprio organico con contratto di lavoro a progetto per una durata non superiore a tre mesi, che avranno il compito di coordinamento delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria
del Cimitero Comunale da realizzarsi nell’estate-autunno 2010.
Ai candidati è richiesta:
• Esperienza nell’ambito della manutenzione del verde;
• Esperienza nell’ambito della manutenzione di immobili;
• Esperienza nell’uso di mezzi meccanici da lavoro;
• Esperienza nel coordinamento di operai;
• Conoscenza del T.U.S.L. (D.Lgs. 81/2008);
• Conoscenza della pubblica amministrazione;
• Conoscenza del pacchetto Microsoft Office (o equivalenti);
Il ruolo prevede di lavorare a stretto contatto con la Santa Marinella servizi S.r.l.: è pertanto necessario che il/la candidato/a abbia attitudine al lavoro di gruppo e buone capacità relazionali.
Costituirà requisito preferenziale aver già svolto ruoli analoghi, in particolare presso pubbliche amministrazioni od in società a partecipazione pubblica.
Gli interessati/e potranno far pervenire il proprio curriculum entro le ore 13:00 del 10 giugno 2010, preferibilmente secondo il formato europeo, all’indirizzo e-mail:
santamarinellaservizi@virgilio.it, indicando nell’oggetto: “Selezione di
collaboratori a progetto” (farà fede la data e l’ora riportata dal provider della
casella e-mail della Società)
Nei curricula Santa Marinella Servizi S.r.l dovrà essere autorizzata espressamente al
trattamento dei dati ai sensi del D. Lgs. 196/2003.

Santa Marinella Servizi S.r.l. si riserva di sottoporre a colloquio di approfondimento i candidati ritenuti più interessanti. La scelta finale sarà compiuta dalla commissione preposta dal “Regolamento per il reclutamento di personale dipendente e per il conferimento di incarichi professionali e collaborazioni”.
Eventuali richieste di informazioni e/o chiarimenti dovranno pervenire esclusivamente
mediante posta elettronica all’indirizzo: santamarinellaservizi@virgilio.it.
Il Consigliere d’Amministrazione

Dott. Paolo Di Giacomantonio

martedì 1 giugno 2010

Sit-in pro Palestina a Civitavecchia

A seguito del vile attacco israeliano nei confronti della nave pacifista dell'ONG diretta al porto di Gaza City per portare aiuti umanitari, che ha causato una decina di vittime ed oltre 30 feriti, avvenuto ieri mattina intorno alle ore 4.00 a 146 Km a largo di Gaza, i Giovani Comunisti della Federazione di Civitavecchia hanno deciso di organizzare un presidio di solidarietà alla Palestina ed al movimento internazionale per la liberazione di Gaza (FMG) dall'assedio militare israeliano e condannare questo nuovo attacco crudele che ha visto Israele violare ogni qualsivoglia trattato di diritto internazionale in quanto il fatto avvenuto in acque internazionali.Chiediamo inoltre la liberazione degli oltre 80 militanti del FMG arrestati ieri mattina a conclusione dell'attacco militare.
L'appuntamento è per oggi 1 giugno alle ore 18.30 presso la Questura di Civitavecchia di viale Giuseppe Garibaldi.
Partecipate e fate partecipare.

Giulio D'Angelo
Coordinatore Giovani Comunisti Federazione di Civitavecchia

Il messaggio di Israele al mondo: prevaricazione, oppressione e morte

Forse lo sapevate anche prima. Bene, ora lo sapete ancora meglio, ancora di più: nessuno può stabilire relazioni con i palestinesi a Gaza, nessuno può portare uno straccio di aiuto a Gaza. Nessuno può portare generi alimentari o di altro conforto a persone che sono sotto embargo e assedio da troppo tempo. La flotta dei pacifisti che si stava dirigendo lì è stata attaccata dalla marina israeliana. Il termine “attaccata” non è improprio perchè definisce molto accuratamente il tipo di abbordaggio e di blocco fatto nei confronti dei pacifisti. In un semplice respingimento al largo non si provocano 19 morti e 30 feriti. Tutti civili, tutte persone, di differenti nazionalità, che sotto bandiera turca e sotto altre bandiere stavano provando a dire al mondo che Gaza non ce la fa più, che sta esplodendo, che la situazione disumanitaria della striscia palestinese è al collasso e ne può venire fuori un conflitto nuovamente sanguinoso che si può evitare, che Israele per primo può evitare.
Ma Israele, a quanto pare, non ha alcuna intenzione di dialogare con i palestinesi e nemmeno con i pacifisti che vorrebbero provare a fare da trade union tra le due parti. I commandos istraeliani hanno messo in essere una vera e propria strage di civili, quasi tutti di nazionalità turca. Di risposta, il governo di Ankara ha già richiamato il suo ambasciatore in Israele, rompendo le relazioni con lo stato ebraico. Le cancellerie europee hanno mandato messaggi di protesta a Tel Aviv e persino i governi più amici di Israele chiedono una inchiesta in merito.
Siamo ancora una volta in presenza di un disprezzo completo verso i palestinesi, verso i loro amici, verso semplicemente quelle organizzazioni non governative che vanno in aiuto delle popolazioni che soffrono occupazioni militari, embarghi e ogni altra sorta di restrizione della libertà.
L’uso della forza militare contro queste organizzazioni mostra non solo la prepotenza israeliana verso una flotta di pacifisti, ma mostra anche una debolezza: quella di intravedere un elemento di generazione di instabilità in qualunque azione nasca e cresca in favore della Palestina, tanto di Gaza quanto della Cisgiordania.
Israele teme soprattutto la simpatia internazionale per la situzione di crudeltà a cui sottopone ogni giorno gli abitanti di Gaza, privati non solo dei più elementari diritti civili, sociali e, si potrebbe tranquillamente dire, di quelli fondamentali che spettano ad ogni essere vivente. Israele teme di più questa solidarietà internazionalista che forse un attacco di Hamas. E per questo manda la sua marina contro la flotta della pace e non si limita a dare ordini di blocco delle navi. I soldati salgono a bordo, sparano e uccidono.
E’ una spirale di odio e di violenza che è destinata a durare nel tempo, che si alimenta proprio così, con questi innocenti morti per un gesto di pace, morti anche per Israele, per restituirgli un equilibrio democratico che ha dimenticato nella lotta incessante contro i palestinesi.
La strage della flotta della pace ricorda molto le azioni di violenza di un tempo: il paragone serve solo a mettere in relazione violenza con violenza. Sabra e Chatila non sono poi, putroppo, così distanti. E il lupo avrà cambiato il pelo, ma non ha perso il suo vizio: prevaricazione, oppressione e morte. Questo è il messaggio che Israele manda, ancora una volta, al mondo.

MARCO SFERINI

www.lanternerosse.it