La vergogna nell'uomo è il sentimento più difficile da provare.
Ma la storia ci insegna che è anche il più facile da cancellare, da giustificare, da trasformare.
E così gli uomini che dalla storia non hanno capito granché, ci ripropongono la schedatura, ignobile, dei diversi, e dei loro bambini.
Mentre Roberto Maroni afferma "Non si tratta di una schedatura etnica. Lo faremo per evitare fenomeni come l'accattonaggio", torna in mente il nazismo (e la sua italica farsesca ma assassina imitazione) che riusciva a convincere il popolo bue che rinchiudere chi è malato, diverso, o semplicemente scomodo, sottrargli la libertà, i propri beni, era necessario per il loro bene e per quello della società.
I nazisti perseguitavano i rom per la loro non omologabilità, non potendo negare la loro origine "ariana", dall'India del nord. Succedeva già dal 1899 e poi nel 1934 con l'Ufficio centrale per la lotta alla piaga zingara.
Ecco la nostra vergogna più grande è dimenticare la storia.
Dimenticare che il popolo rom è il popolo più pacifico del mondo e che da secoli siamo noi occidentali ad andare in giro per il mondo a schiavizzare bambini e a rapirli per i nostri interessi.
Stavolta non possiamo girarci altrove. Stavolta dobbiamo fare della vergogna che proviamo il nostro coraggio per denunciare questo razzismo di pancia venuto alla luce.
Non vale più la giustificazione "accade lontano da noi, nel tempo o nello spazio".
Dovremo dare risposte. Non solo protestare, anche se in due anni e mezzo di Governo Prodi siamo stati "assenti" adesso è ora di tornare sinistra.
E' ora di vergognarci.
Presentando odg in tutti i Consigli dove siamo presenti e con dei tavoli dove ci schederemo e lasceremo le impronte digitali.
Mi sembra il minimo....
sabato 28 giugno 2008
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