di Ettore Colombo
Rifondazione comunista c'è per l'oggi e ci sarà per il domani. Potrebbe sembrare un'affermazione scontata, ma così non è. Le pesantissime difficoltà economiche causate da una gestione dissennata, nel passato, del partito come, soprattutto, del giornale, unita alle ultime (e negative) tornate elettorali (Politiche ed Europee), non permettevano fino a ieri nè, a dir la verità, permettono pure oggi di ritenere l'obiettivo acquisito. Non a caso, il responsabile Organizzazione del Prc, Claudio Grassi, nella sua relazione introduttiva al seminario sulla forma partito che si è aperto ieri a Caserta, nella bella e confortevole cornice dell'hotel Vanvitelli, parla apertamente di una fase, quella che il Prc sta vivendo, che, parafrasando il titolo di una vecchia conferenza d'organizzazione (Chianciano 1997, Dalla Resistenza al Progetto ), si può dire "Dalla battaglia contro lo scioglimento alla sfida dell'esistenza" . Si tratta, dunque, di riflettere su quello che sono, oggi, nelle condizioni date (assenza dal Parlamento italiano come dall'Europarlamento, forza negli Enti locali ancora buona ma a rischio), presenza, forza, le radici e (si spera) le ali del progetto Prc. Un seminario non è una Conferenza d'organizzazione (ma l'anno prossimo si farà) e tantomeno un congresso, ma il livello dell'impegno e dello sforzo che il partito ci mette dentro, a Caserta, è quasi lo stesso. Grassi, naturalmente, batte e ribatte su un punto nevralgico, quello del tesseramento: «chiedere soldi in cambio di un'idea», come dirà poi Sergio Boccadutri, che del Prc è il tesoriere, non è impresa da ogni giorno, ormai. Il tesseramento resterà aperto tino alla fine dell'anno,ma le difficoltà ci sono, è inutile negarle. Il dato del 2007, l'ultimo disponibile, dice 87.826, «dato pi o meno costante, dal 1999 al 2007, con il picco più alto nel 98 spiega Grassi ma nel 2008 il calo è forte, gli iscritti scendono a 71 mila. Ormai siamo solo a 37.729 iscritti, il 53% del 2008. Altri 10/12 mila iscritti sono un obiettivo alla nostra portata, ma serve uno sforzo eccezionale . Una lettera a firma Paolo Ferrero raggiungerà tutti gli iscritti, vecchi e nuovi, un'intera settimana (quella dal 7 aI 13 dicembre) sarà dedicata al tesseramento, alla presenza di tutti i dirigenti e banchetti in tutte le città. Grassi lancia anche un'idea che farà discutere, trasformare i circoli per un anno, e in via sperimentale in Case dei Diritti solidali, aperti ai Gap, alle Brigate di solidarietà attiva, con sportelli sociali, fiscali, per la casa. Certo, la tessera costa (40 euro quella normale, 20 per le fasce deboli), ma bisogna farla pagare anche di più : 50 euro per chi può , magari tramite Rid bancario e dunque rateizzandola, 500 euro (sic) per i dirigenti. Insomma, lo sforzo non solo ci deve essere, ma richiede grandi sacrifici. La politica, del resto, se fatta per passione , e anche per professione, come spiega in un intervento ricco di spunti il tesoriere Sergio Boccadutri, «è necessaria», se si vogliono difendere e sollevare sul serio i proletari , vecchi e nuovi. Dopo aver richiamato al dovere dell'autofinanziamento, Boccadutri insiste su riduzione dei costi (personale e direzione sono già stati sforbiciati del 50%), tesseramento e (necessari) costi della politica, per i quali chiede «trasparenza ma serietà, il che vuoi dire che il finanziamento pubblico non è solo utile, è giusto». Non poteva mancare, al seminario, il capitolo giornale, e cioè Liberazione. Mauro Belisario traccia il quadro dei conti, ormai noto, e delle vendite, ancora scarse, tra edicola (non male), diffusione (buona) e abbonamenti (troppo pochi); il direttore Dino Greco parla del rapporto partito-giornale. Gioie e dolori , vien da dire, con facile perifrasi, come pure lo sono quelli tra donne e partito (sul partito monosessuato» relaziona con la dovuta severità critica Imma Barbarossa), o quello tra migranti e partito ("Siamo impegnati al fianco dei migranti, ma siamo ancora un partito bianco", sferza Stefano Galieni). Siamo ancora e solo al cahier des doleances? Non proprio, anche se «un patrimonio fatto di coerenza, innanzitutto», qualità storica , dentro Rifondazione, è stato dilapidato, ammonisce Grassi, tra governo Prodi e Sinistra Arcobaleno. Però , vi sono anche i segnali positivi: la gestione unitaria interna, sancita all'ultimo Cpn, e che ben funziona, l'avvio dei lavori della Federazione della Sinistra, che marcia abbastanza spedita, un partito presente in tutte le maggiori lotte della conflittualità sociale, come spiegano nelle loro rispettive relazioni Alessandro Giardiello (responsabile dell'Insediamento nei luoghi di lavoro) e Roberta Fantozzi, che organizza la Conferenza nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici. «Nel 2007, andati davanti alle fabbriche di Mirafiori chiosa Grassi ci chiedevano "cosa fate qui?" , oggi siamo presenti in tutte le lotte sociali». Morale, Rifondazione c'è, pur ammaccata, per l'oggi come per il domani. Tanto che pu permettersi il lusso di dar vita al bel Progetto Archivio (Linda Santilli): perché recuperare la Memoria serve a costruire il Futuro.
martedì 10 novembre 2009
Rifondazione, la sfida dell'esistenza. A partire dai conflitti sociali
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