L’assemblea convocata dal Circolo territoriale del PRC, il 15 marzo con i lavoratori Ri.Rei., ha anticipato di un solo giorno la seduta del Consiglio Regionale del Lazio, dedicato interamente alla questione.
Il Consiglio Regionale ha respinto la mozione (sostenuta da Storace, la Lista Pannella, Bonelli dei Verdi e Peduzzi della FdS, con un voto altrettanto trasversale e con parecchie astensioni) con la quale si richiedeva non solo di dar seguito alla determina della Direzione Regionale Programmazione Sanitaria della Regione Lazio del 2/7/2009 per la revoca dei finanziamenti pubblici alla Ri.Rei. al centro di S. Severa (DPGR n. 150/1996), ma anche di ricollocarne i pazienti a spese di Ri.Rei., di adoperarsi di garantire assistenza terapeutica adeguata e, soprattutto, di attivarsi al fine di salvaguardare i livelli occupazionali dei dipendenti che operano nel centro stesso, cercando di preservare la continuità terapeutica tra assistente ed assistito.
I lavoratori, riunitisi a S. Marinella, avevano espresso critiche e preoccupazione rispetto alla possibilità di chiudere il centro di S. Severa, chiedendo invece garanzie sul mantenimento della struttura anche nel caso di un auspicato cambiamento di gestione attraverso gara o internalizzazione da parte della ASL.
Il voto espresso dal Consiglio regionale è giudicato negativamente della FdS. Sostengono i consiglieri Nobile e Peduzzi: “il bipolarismo della Giunta Marrazzo continua nell’era Polverini”; “anche oggi”, proseguono, “cade nel vuoto la nostra proposta di salvaguardare la qualità delle prestazioni erogate ed assicurare la difesa dei livelli occupazionali, reinternalizzando i servizi attraverso la gestione diretta da parte delle Asl”.
L’associazione dei familiari degli assistiti ha giudicato “vergognosa” la decisione di respingere la mozione: “Uomini e donne sfortunati sono divenuti mera merce di scambio politico per la cooperativa Unisan-Legacoop, che ha fatto del loro dolore la più bieca delle speculazioni economiche. Dopo 3 anni di denunce, i ‘Giuda’ della legalità hanno preferito astenersi pilatescamente dal votare una semplice Mozione che avrebbe ristabilito un minimo di Giustizia”. “La Mozione”, conclude l’associazione, “è stata invece fondamentale per stanare i finti amici e soprattutto i veri nemici dei diritti umani e civili”.
Che scenari si prefigurano dopo il respingimento della mozione? Si corre forse il rischio che la Determina regionale rimanga ma spariscano le garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali? Che fine hanno fatto i corsi di riqualificazione professionale promessi dalla regione Lazio? Il Segretario della CGIL di Civitavecchia Cesare Caiazza e il responsabile sanità-FP Angelo Guiducci hanno dato pieno sostegno all'ipotesi di internalizzazione da parte della ASL delle ex strutture "Anni Verdi" ma hanno confessato ai lavoratori l’enorme difficoltà incontrata dal sindacato ad ottenere l'avvio dei corsi d'aggiornamento, formalmente deliberati dalla Regione Lazio ma assolutamente privi di copertura economica.
La CGIL ha espresso la preoccupazione che tutto si trascini senza soluzione fino alla chiusura dei centri per bancarotta.
Il PRC di S. Marinella auspica che il fronte tra i lavoratori e le famiglie degli assistiti dalle strutture ex “Anni Verdi” rimanga compatto di fronte ai ricatti della Ri.Rei e si impegna a convocare al più presto una nuova assemblea in cui famiglie, lavoratori e i rappresentanti istituzionali della FdS si confrontino e adottino strategie condivise.
Circolo del PRC (Federazione della Sinistra) “Benedetti Michelangeli” di S. Marinella
lunedì 21 marzo 2011
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