Mercoledì 26 sono stata a Valdambrini e via Elcetina. Mi sono rimaste in mente alcune frasi pronunciate dai cittadini di quelle zone. Ci hanno chiesto che cosa possiamo fare perché a Valdambrini un bambino possa girare in bicicletta. Ci hanno detto: qui a via Elcetina noi siamo prigionieri.
Un centro commerciale enorme alle mie spalle mi ricordava lo sconcerto di qualche mese fa. Il rumore delle ruspe mentre i bambini erano in classe, le nuvole di polvere ad alzarsi in coro…
Lì a Valdambrini, a via Elcetina, ho sentito montarmi dentro una rabbia cittadina e collettiva: come hanno potuto. Come hanno potuto imprigionare così due quartieri! Perché prima di far costruire interi complessi residenziali e un centro commerciale dalle dimensioni imponenti non hanno pensato alla viabilità, perché e perché non hanno fatto costruire le strade, o i ponti, o i sottovia e solo dopo le case e i centri commerciali? Naturalmente io il perché lo immagino, come quando Pasolini gridava “io so, ma non ho le prove”, tutti noi lo sappiamo, anche senza prove: sono stati incapaci? o forse erano distratti, pensavano ad altro, e non pensavano alla qualità di vita dei cittadini: niente strade, prima case. Prima soldi, prima pecunia. Pecunia non olet.
L’edilizia a Santa Marinella ha diritto di prosperare, ovviamente. Le case servono e devono essere costruite, ma con criterio e tutelando prima la collettività. Prima le strade e i servizi, per piacere. O almeno insieme.
Anche martedì 25 all’incontro con i ragazzi e le ragazze mi è rimasta in mente una frase. Qualcuno di loro cercava un’immagine, una metafora, qualcosa che desse l’idea di quello che prova e infine ha detto così: “Santa Marinella puzza di chiuso”
Bravo Riccardo, che vuoi fare l’architetto per costruire case e quartieri dove la gente viva felice – niente speculazioni, dici tu - hai proprio ragione: qui c’è puzza di chiuso. Vecchie logiche, vecchie miserie. Apriamo le finestre, ragazzi. Mandiamo a casa chi ha già governato male questa nostra città, quelli che ci hanno imprigionato, o almeno volevano farlo. A casa.
Paola Rocchi, candidato sindaco “Un’altra città è possibile”
5 commenti:
Questo mi ricorda "la piccola vedetta lombarda). E allora...
Cantiamo:
Compagni avanti che è possibile
andare tutti in un'altra città...
continuate voi che la sapete meglio.
Signora maestra, scusi, come è andato Anniballi all'ultima interrogazione?
Paola non è credibile come alternativa al marciume delle mafiette santamarinellesi.
Può scrivere e continuare a correggere i compiti dei propri alunni. Grazie
Ma perchè non la piantate di insultare e denigrare chi ha a cuore le sorti della propria città e si stà impegnando con una serietà e una correttezza che non riscontro negli altri candidati?
A voi piace fronti che continuerà, per sua stessa ammissione, l'opera di tidei o bacheca che dopo aver provato a darsi una ripulita abbiamo visto con chi è finito????
O mucciola??? O la felici???
Allora fate campagna elettorale per loro, andate alle loro cene, fatevi imbambolare dalle promesse, continuate a consegnare i vostri curriculum per fantomatiche proposte di lavoro, ma non rompete le scatole a chi si sta impegnando mettendosi in gioco in prima persona per una sola ragione. L'AMORE PER SANTA MARINELLA e la sua splendida terra.
Il mio voto va a lei signora Rocchi e farò di tutto perchè lei possa diventare il mio Sindaco.
Un suo estimatore
Ma che stai dicendo: qua l'imbambolato non sono io.
Tutti quei nomi che hai fatto non mi appartengono: FORZA BACHECA!!!
FORZA SILVIOOOO!!!!
nooooooo il meglio deve ancora venire ed inizia con "M"!!!
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