Tempi duri per i lavoratori.
Alla crisi dei posti di lavoro, ormai cronica e senza spiragli, si aggiungono incredibili decisioni del Governo, che lungi dall'introdurre norme che garantiscano la sussistenza di migliaia di persone, quali il salario sociale e l'estensione della Cassa Integrazione a tutte le aziende in crisi, continua a colpire le risorse dei lavoratori.
Infatti nella finanziaria uscita dalla Commissione Bilancio è uscito il classico coniglio dal cilindro. Come?
Sotto forma di scippo del Fondo Tfr, il trattamento fine rapporto dei lavoratori in bilancio all'INPS - pari a 3,1 miliardi -che andrà a coprire un terzo della manovra 2010, fino a quando (si spera) rientreranno i soldi del rinvio IRPEF di novembre 2009 (ossia luglio 2010) e i soldi dello scudo fiscale.
Chi lo ha deciso? Semplice il Governo, senza chiedere ai lavoratori PROPRIETARI di quei soldi.
Il Tfr non va toccato, sono altri i posti dove andare a pescare: evasione fiscale, tassazione delle rendite, reintroduzione della tassa patrimoniale e altri i modi per investire le (poche) risorse; altro che Ponte sullo Stretto o centrali nucleari, bisogna sviluppare energie alternative e rafforzare le infrastrutture di base.
Ma questo Governo con le "Grandi Opere" paga il balzello ai poteri forti e alle grandi lobby che oramai governano l'Italia, rovesciando fiumi di denaro nelle mani della mafia, vantandosi di combatterla mentre toglie in realtà le risorse a chi quella battaglia la fa sul campo, ossia MAGISTRATI e FORZE DELL'ORDINE, costretti a pagare di tasca propria benzina e quant'altro.
Resistere resistere resistere
mercoledì 9 dicembre 2009
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