Mercoledì pomeriggio abbiamo partecipato convintamente al corteoindetto dai lavoratori in contrasto col decreto regionale della Polverini che prevede la chiusura dell'ospedale - tra i tanti - di Bracciano tradendo l'impegno preso coi cittadini in campagna elettorale quando affermava anzi urlava di non voler rinunciare ad unsolo posto letto.Un lungo corteo che dalla piazzola dell'ospedale è arrivato alla piazza del municipio dove hanno preso la parola i rappresentanti delle istituzioni ed i lavoratori stessi. Tutti quanti a rivendicare quel diritto alla salute che gli sarebbe garantito dalla Costituzione e cheinvece si trovano minato dai provvedimenti presi dall'attuale Governance di centro destra.La Presidente Polverini sta dimostrando a forza di decreti qual è lalinea che la Regione Lazio intende attuare in materia di Sanità.Provvedimenti che comporteranno la dismissione e dunque la chiusura di 24 ospedali nel Lazio, misure attuate in calce al disegno che l'attuale governo Berlusconi sta portando avanti e che mina allo smembramento della Sanità Pubblica a favore invece di quella Privata.
Riconversione la chiamano, ma giorno dopo giorno questo disegno prende sempre più forma assumendo le sembianze di ciò che realmente è: compromettere il diritto alla salute dei cittadini della nostra regione e smembrare il nostro sistema sanitario pubblico. Si tagliano migliaia di posti letto , si chiudono i consultori, si licenziano i lavoratori precari, si divide il territorio in macro aree, col blocco del turn over nella sanità pubblica. Noi chiediamo invece che si pianifichi un offerta ospedaliera a misura del cittadino e non alle sole esigenze di bilancio. Che si proceda invece con la stabilizzazione dei precari, con l'internalizzazione dei lavoratori,che si apra il tavolo della concertazione con le sigle sindacali, congli operatori del settore ed i malati affinché si esca dalla gestione commissariale e si torna ad una amministrazione dell'ordinario. Lanostra linea è quella di mantenere aperto l'attuale ospedale diBracciano e che si potenzi la struttura del San Paolo di Civitavecchiaaffinchè si renda al cittadino un offerta ospedaliera in grado di rispondere alle proprie esigenze sanitarie, e comunque laddove si salvasse anche una sola vita lì riteniamo che quell'ospedale debba restare aperto. La vita dei nostri cittadini vale assai di più del bilancio di una regione.
Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Civitavecchia
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