Il
Partito della Rifondazione Comunista prende atto della decisione delle
primarie di coalizione il 13 gennaio tra Pd, Udc e Lista Civica Un'Altra Città è Possibile,
a cui si aggiungono Pensiero popolare e la neocostituita SEL. Si
ricorda che le primarie del centrosinistra non hanno mai annoverato, tra
le loro file, l'UDC: né a livello nazionale né a livello locale (per
esempio a Civitavecchia). Il percorso politico dell'opposizione sembrava
sfociare nella costruzione di un'ampia coalizione elettorale, talmente
ampia da imporre il ricorso ad una personalità davvero rappresentativa
oppure alle primarie di centrosinistra. Per includere l'UDC, malgrado
l'incondizionato appoggio di questo partito alla giunta Polverini ed
alle sue scelleratezze (dal piano-casa al tentativo di privatizzare il
Castello di S.Severa), il PD sarebbe dovuto ricorrere ad un patto di
legislatura. Il percorso non è mai stato esplorato dal PD, su cui ricade
il massimo della responsabilità politica di queste primarie del tutto
anomale e avulse dalla sua linea nazionale. Ha infatti prevalso "il
patto tra consiglieri", talmente ingessato da non prendere in alcuna
considerazione la sinistra, esclusa in blocco dalla coalizione. Inoltre
la data delle primarie è già stata fissata (tra meno di un mese) e di
codice etico o programma comune non c'è ancora traccia. A chi obietta
che sconfiggere la destra comporti l'accettazione di scomodi
compromessi, il PRC risponde che se non si ha il coraggio di porre
fine alle cene elettorali, ai piani integrati, all'edilizia concordata,
alle promesse di assunzioni, come si può pensare di essere davvero
alternativi a Bacheca? Il Partito della Rifondazione Comunista continua
ad invitare il centrosinistra ad un percorso alternativo a quello già
intrapreso, aperto a partiti e movimenti, convinto che sia realmente
necessario e urgente un altro modo di fare politica.
Circolo PRC "Benedetti Michelangeli" di S. Marinella
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