lunedì 31 gennaio 2011

Le illusioni del Piano casa Polverini

Giovedì 27 gennaio si è tenuto a Santa Marinella, in provincia di Roma, un convegno intitolato “Le proposte alternative alle illusioni del Piano casa della giunta Polverini”. Numerosi gli interventi: il consigliere Regionale della FdS del Lazio Fabio Nobile, il segretario nazionale dell’Unione Inquilini Walter De Cesaris, il segretario della Camera del Lavoro Cgil di Civitavecchia Cesare Caiazza, l’architetto Antonello Sotgia, il sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta e il sindaco di Cerveteri Gino Ciogli. I due primi cittadini, nei loro interventi, hanno entrambi evidenziato come il ricorso all’edilizia contrattata e all’urbanistica “iperliberista” possa essere una scelta obbligata per comuni, pressoché privi di risorse finanziarie, i cui servizi scontano ancora il ritardo dell’esplosione urbana degli anni Settanta. Nelle aree residenziali, ha specificato Ciogli, mancano servizi minimi quali l’acqua, ma mancano anche le fognature, i trasporti, lo smaltimento dei rifiuti... pezzi di una mancata pianificazione che risale a cinquant’anni fa!

Il Piano casa consiste invece, sostanzialmente, in una “deregulation” urbanistica: la deroga di molte procedure autorizzative e il 20 per cento di aumento di cubatura per ogni casa di proprietà (in aderenza e in sovrapposizione). Scompare ogni nesso tra diritto all’abitare, qualità della vita (trasporti, servizi, spazi per l’infanzia e l’incontro) e strumenti urbanistici. Il Piano aveva subito una battuta d’arresto dopo la tragedia dell’Abruzzo ma la giunta Polverini si appresta ad approvarne l’assetto originario, privo persino dell’adeguamento antisismico. Esso prevede la possibilità di convertire aree produttive dismesse, sia agricole che industriali, in aree residenziali. Ciò significa che sarà più conveniente vendere ai costruttori le infrastrutture industriali anziché farne oggetto di reinvestimento, soffocando qualsiasi potenzialità manifatturiera. Stessa sorte possono subire i grandi patrimoni pubblici inutilizzati, come le caserme, che non saranno destinate a servizi o all’edilizia popolare.

Walter De Cesaris ha denunciato come il Piano casa non venga affatto incontro alla domanda sul diritto all’abitare, che potrebbe essere soddisfatta utilizzando l’immenso patrimonio di case invendute. Il Piano prevede infatti il passaggio di finanziamenti dall’edilizia economica e popolare all’edilizia “residenziale e sociale” (“Social Housing”), il che significa che la speculazione immobiliare verrà addirittura finanziata con denaro pubblico senza che alcuno veda rispettato il proprio diritto a una casa popolare. A un incontro con la giunta Polverini, l’Unione inquilini si è sentita prospettare una percentuale minuscola (2 per cento, 5 per cento), le briciole della mole di costruzioni che aggredirà l’agro romano, o ciò che di esso rimane. Tutto questo, oltre a essere decisamente anticostituzionale, potrebbe scatenare una bolla finanziaria simile a quella all’origine della crisi economica che stiamo attraversando, come ha ribatito l’architetto Sotgia.

Cesare Caiazza ha invece individuato nel Piano casa un potenziale canale di rafforzamento della infiltrazione mafiosa, la quale penetra nel nostro territorio tramite l’edilizia e il porto di Civitavecchia. Dal punto di vista dell’occupazione, Caiazza ha espresso preoccupazione sul piano della legalità: l’edilizia non delocalizza ma tende ad assumere manodopera al nero, in deroga alle norme sulla sicurezza, non a caso indebolite dal governo Berlusconi.

La vera scommessa, ha concluso Fabio Nobile, sta in una nuova legge sul regime dei suoli, che ne fermi il consumo indiscriminato. I finanziamenti per l’edilizia di manutenzione, stanziati dalla giunta Marrazzo e spariti dall’attuale bilancio regionale, andrebbero rispristinati, così come dovrebbe tornare a precise finalità pubbliche il “Social Housing”, trasferito sull’edilizia privata. Per fare degli ambienti urbani di qualità un obiettivo comune, rimane imprescindibile l’azione sinergica e coordinata dei sindaci e, con essi, di tutti i cittadini.

Federazione della Sinistra Civitavecchia

Gruppo FdS Regione Lazio

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