venerdì 13 marzo 2009

Vecchi sistemi per vecchi mali

Il luogo del(l'ennesimo) misfatto è la (solita) sede del Consiglio Comunale, in altre parole la piccola e buia biblioteca comunale.
Come se non bastasse l'angustia del luogo si continua a convocare i consigli di notte e sempre in mezzo la settimana per evitare che i comuni cittadini possano parteciparvi liberamente.
Solita arguta strategia messa in pratica dal “caro“ Sindaco e dal Presidente del Consiglio Comunale.
Ma stavolta oltre all'esclusione "psicologica" (da luogo e tempo) c'è di più...
Infatti qualche contribuente volenteroso puntualmente si presenta alla massima assise cittadina, ma questa volta, la porta principale della sala era chiusa a chiave, come se fuori ci fossero stati venti gradi sotto lo zero, cosa alquanto strana vista la piacevole serata di un tiepido giorno di Marzo.
Una sala chiusa a chiave e piena di persone strettamente legate al Sindaco, come ad esempio tutta la sua regale segreteria personale degna di un sindaco di una città come New York, tutti quei ragazzi ormai cresciuti della vecchia e amata sala giochi denominata Juventude, gli arditi della destra e qualche persona (fidata) interessata a una specifica delibera. Girando e rigirando, dopo circa cinque minuti, un vigile impietosito, accortosi che magari chiudere la sala del consiglio oltre che a essere pericoloso per la sicurezza dei partecipanti era anche un pochino illegale, ha aperto la porta laterale vicino ai tavoli dei consiglieri, permettendo l’accesso a quei pochi cittadini di serie B interessati alla vita politica della nostra perla (e non a qualcosa inparticolare...).
Evviva la Democrazia, evviva la Libertà.

Maresciallo Tito

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