Pubblichiamo come post un commento inviatoci da chi la storia la conosce non per sentito dire ma per reale partecipazione di corpo e ideali. Poi si sa la Laurea è pur sempre un titolo che non tutti possono permettersi....
CONCETTO MARCHESI HA SCRITTO:
Il primo argomento che vorrei trattare in risposta al fascista cosmopolita in salsa jihad è quello relativo alla morte di Mussolini.
Morire per qualcosa in cui si crede è sempre onorevole? No. Non può esserlo: dapprima perchè nel caso di Mussolini, egli ha sempre dimostrato di essere un codardo (dov'era il 28 ottobre mentre i suoi pagliacci scendevano a Roma nell'indifferenza del governo Facta? Stava a Milano, precisamente alla stazione meneghina ed ancor più precisamente sul binario da cui partiva il treno per la Svizzera, nel caso in cui la marcia fosse fallita. E la sera prima, De Felice docet, a teatro con moglie e figli, così tanto per non farsi venire la tentazione di andare a Roma a piedi per mostrare il suo ardore. Mussolini, semplicemente, non aveva idee, o meglio si serviva delle idee che in quel preciso momento potevano più convenirgli. Basti pensare ai suoi salti mortali sul tema della religione: ateo della prima ora, sindacalista mangiapreti ed infine servo delle gerarchie vaticane e sottoscrittore del Concordato. Morire per delle idee è una cosa giusta, cantava Brassens...parliamo anche del mussolini neutralista e poi fulminato sulla via di Damasco quando il padronato, a cui subito, prono, si accucciò scondizolante, gli passò i soldi per fondare "Il popolo d'Italia" per scrivere farneticanti editoriali da incallito guerrafondaio? Da bravo servo, eccolo fomentare l'idea della Patria in guerra, della guerra come unica via di salvezza per il Paese e amenità assortite varie.
Ultimo grande atto di coraggio e di fedeltà alle idee: la gloriosa e fulgida fuga travestito da soldato tedesco insieme a tutti i vermi di casa Savoia.
Non c'è che dire: un uomo, un'idea.
Per ora mi fermo qui. SECONDA PUNTATA: la vera storia della guerra civile scatenata da mussolini e dai fascisti dai gravissimi fatti di palazzo d'Accursio in poi.
mercoledì 31 ottobre 2007
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2 commenti:
E’ evidente che per ribattere ad una serie tale di menzogne occorrerebbe tornare ai tempi delle clessidre. L’unica cosa possibile da fare è la lista, per mostrare il comune denominatore di astio e risentimento che serpeggia negli animi sinistri, degli insulti : “chi la storia la conosce per sentito dire”, “Poi si sa la Laurea è pur sempre un titolo che non tutti possono permettersi...”. Quest’ultima è fenomenale, un tale atteggiamento classista radical-chic a reverse da un comunista, ha del ridicolo, praticamente una contraddizione netta. Questa volta la tecnica del ”colpo di rimbalzo” è pure riuscita male. Caro Concetto, mandante dell’omicidio Gentile, fai tristezza.
Passiamo oltre: “Morire per qualcosa in cui si crede è sempre onorevole? No”. Questo è il segno della differenza antropologica e del razzismo di cui è pervaso caro Marchesi, questa è cieca furia illuminista e giacobina. Ma ancora e di meglio: “Mussolini, egli ha sempre dimostrato di essere un codardo”, “fulminato sulla via di Damasco quando il padronato, a cui subito, prono, si accucciò scondizolante, gli passò i soldi per fondare "Il popolo d'Italia" per scrivere farneticanti editoriali da incallito guerrafondaio? Da bravo servo, eccolo fomentare l'idea della Patria in guerra”, “fuga travestito da soldato tedesco insieme a tutti i vermi di casa Savoia.”. E’ troppo anche Villari si alzerebbe e se ne andrebbe a fare una passeggiata. Sarò in contraddizione ma questa volta vado a fare una passeggiata anche io, è più salutare. Abbiatevi in salute, servi del demonio!
Un libro di Wurmbrand s'intitola "Was Karl Marx a satanist?" ed è stato tradotto in italiano dall' "Editrice uomini nuovi" col titolo "L'altra faccia di Carlo Marx". L’autore si spinge, indagando negli scritti giovanili di Marx e nelle sue vicende biografiche, fino a ritenere che trafficasse con sette sataniste. Peraltro nel brulicare di sette e società esoteriche di metà Ottocento sono tante le personalità che hanno avuto strane frequentazioni. E su Marx anche altri autori hanno fatto ipotesi del genere. Wurmbrand sostiene soprattutto che la filantropia socialista non era l'ispirazione vera di Marx, ma solo lo schermo, il pretesto per la sua vera motivazione che era la guerra contro Dio.
Cosmo
Mi risponda sui fatti che le ho presentato, sulle molteplici capriole del mussolini (minuscola voluta), altrimenti resti pure a passeggiare,ci fa maggior figura.
E lasci perdere quella storia dell'omicidio, mi ricorda il Salieri.
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