lunedì 31 dicembre 2012

Appuntamento al 2 gennaio!

Il Circolo di Rifondazione Comunista di Santa Marinella augura a tutti un felice 2013 ... di lotta e conquiste sociali!
No Monti Day

Diamo appuntamento a tutti i compagni, i simpatizzanti, tutte le persone di sinistra che hanno in mente un progetto realmente nuovo per la nostra città, al 2 gennaio alle 18 presso la nostra sede in via A.Volta 1 (sotto il complesso commerciale del Majorca).

venerdì 28 dicembre 2012

Il PRC sostiene i dipendenti UNISAN

Il giorno 24 dicembre il Circolo del PRC di S. Marinella ha protocollato una bozza di mozione indirizzata la Consiglio comunale di S. Marinella per sollecitare Giunta e consiglio ad impegnarsi, nell’ambito delle proprie competenze, affinché la Regione Lazio rispetti gli accordi presi tra parti sociali e Consorzio nel 2010 reintegrando i cassaintegrati riqualificati; sospenda le procedure di mobilità; reinternalizzi il servizio riabilitativo dei centri UNISAN presso la ASL RM F (incorrendo a minori costi di gestione a fronte di una migliore qualità del servizio); coordini con i Comuni del comprensorio, con le famiglie degli assistiti e con i dipendenti azioni per difendere occupazione e servizio sanitario. Il 12 dicembre, presso l’assessorato Lavoro e Formazione della Regione Lazio, è stata confermata la procedura di mobilità avviata in ottobre dalla società Consorzio UNISAN nei confronti di 46 dipendenti in esubero nelle strutture di S. Severa e di Roma (via Sbrigoli e Centro diurno Majorana) a cui, sulla carta, si aggiungono altri 32, mentre i dipendenti della struttura denunciano l’assunzione illegale, da parte del Consorzio, di lavoratori Co.Co.Pro., costretti ad accettare peggiori condizioni contrattuali.
La mozione è stata concordata nell’ambito della conferenza su “Sanità in appalto nel comprensorio”, organizzata dal Gruppo Regionale della Federazione della Sinistra il 13 dicembre 2012, presso l’Aula “Calamatta” del Comune di Civitavecchia. Nel corso della conferenza sono state analizzate le problematiche assistenziali ed occupazionali al tempo della crisi assieme alla CGIL, ai cassaintegrati ed ai rappresentanti delle famiglie del centro UNISAN di S. Severa.
La pessima qualità del servizio erogato ai disabili è stata puntualmente documentata dalla Sign.ra Contona, rappresentate dell’associazione famiglie. Chi dovrebbe vigilare e denunciare, ha affermato la Contona, occulta le prove esibite, arrivando a dichiarare il falso in atto pubblico.
Roberto Gramiccia, responsabile nazionale sanità PRC, ha sottolineato l’esigenza di gestire la sanità attraverso i piani di zona. Si concentrano sull’ospedale tutte le domande nell’attuale desertificazione dell’offerta sanitaria, mentre bisognerebbe mettere al centro criteri di efficienza e sinergia all’interno del distretto socio-sanitario. La sanità assorbe l’80% delle risorse regionali, ma assunzioni clientelari ed accreditamenti poco trasparenti ne assorbono la maggior parte. Il capogruppo della FdS Ivano Peduzzi ha affermato che con la crisi si rischia il dilagare della mercificazione della salute . L’UNISAN rappresenta un caso esemplare delle problematiche che attanagliano la sanità in convenzione nel Lazio: fare profitti sugli accreditamenti mentre i centri riabilitativi si riducono a lagher. Le affermazioni di Monti sull’insostenibilità del sistema sanitario nazionale sono tutt’altro che battute, mentre il commissario Bondi procede con tagli orizzontali. La riabilitazione regionale, in gran parte privata, va riconvertita verso il pubblico, specie i poli di eccellenza, scoraggiando il “mercato della salute” della sanità in convenzione. La FdS lancia una sfida di tutte le forze politiche, facendo della sanità pubblica uno dei cardini della proposta programmatica per le regionali.

Circolo PRC di S. Marinella

La sinistra si organizzi


Il Circolo del PRC prende atto di come i ripetuti appelli all’unità del centrosinistra, rivolti al PD ma anche alla Lista Civica, “Un’altra città è possibile”, siano caduti letteralmente nel vuoto. Né il PD né la Lista hanno spiegato le ragioni per cui si sia scelto di procedere a “primarie di coalizione” escludendo volutamente tutte le componenti della sinistra (da PSI e SEL fino a “Pensiero Popolare” e al PRC) per includere forze politiche esterne al centrosinistra.
La scelta di rinunciare al contributo della sinistra rende la coalizione elettoralmente assai meno competitiva nei confronti di Bacheca. Dal punto di vista politico si è deciso di emarginare chi si è mobilitato nei comitati cittadini e referendari, preferendo ricandidare a Sindaco personaggi già espressione della vecchia e fallimentare politica, imputabili di essere in conflitto d’interesse, bocciati dalle urne nelle passate elezioni amministrative. Le ragioni per cui un soggetto innovativo come la Lista Civica si sia prestata ad una operazione così poco democratica è davvero incomprensibile. La richiesta di vero rinnovamento, di inclusione, di trasparenza, tante volte invocata dai banchi dell’opposizione, sembra essersi infranta alla prima prova concreta di costruzione di un’alternativa, che invece il PRC continua ad indicare come la strada maestra per vincere e per governare la nostra città. Si invitano tutte le forze politiche, i cittadini, le associazioni, le forze civiche escluse dal PD e dalla sua coalizione, ad incontrarsi per costruire un soggetto politico che rappresenti la sinistra nelle prossime elezioni comunali.

Circolo del PRC di S. Marinella

venerdì 21 dicembre 2012

Il PRC a fianco dei dipendenti comunali

Il Circolo del PRC di S. Marinella condivide le critiche che le RSU del Comune di S. Marinella rivolgono alla classe politica che li dirige, individuando nell’ostruzionismo della giunta la causa principale della disorganizzazione in cui versa l’organico comunale. Oltre le deliberazioni attese (e non pervenute) sulla sicurezza e sul rispetto delle norme igienico-sanitaria degli uffici, il PRC sostiene con convinzione la legittima richiesta, da parte delle RSU, di rivedere i criteri per l’assegnazione delle “Posizioni Organizzative” e "specifiche responsabilità" del personale, come prescritto dal CCNL. Si ritiene infatti che la mobilità interna non risponda ad una reale domanda di ottimizzazione delle risorse ma sia troppo spesso frutto di logiche poco trasparenti, di favoritismi e clientelismo. Tali procedure non garantiscono né la qualità dei servizi, né il buon funzionamento della macchina amministrativa e nemmeno la parità di trattamento del personale. Con i giusti mezzi, possibilità e con corrette scelte politiche, i dipendenti potrebbero costituire un valore aggiunto e non un peso. Il PRC si affianca ai lavoratori che permangono in stato di agitazione.

Circolo del PRC di S. Marinella “Benedetti Michelangeli”

mercoledì 19 dicembre 2012

Appello per un Centrosinistra unito

Il PRC lancia un appello forte e chiaro al PD, quale massimo partito del centrosinistra di S. Marinella, a farsi promotore di un percorso di unificazione del centro sinistra, con o senza primarie. Il percorso non è mai stato esplorato dal PD, che si è lanciato in primarie di coalizione del tutto anomale, all'insegna dell'esclusione, privilegiando un percorso tutto istituzionale ed ignorando la base politica dei partiti, i comitati, i movimenti che si muovono nell'ambito del centro sinistra cittadino. Il PRC continua ad invitare chiunque si riconosca nei valori politici ed etici del centrosinistra ad un percorso alternativo a quello già intrapreso, massimamente inclusivo, convinto che siano realmente necessarie e urgenti proposte politiche in forte discontinuità con le giunte di Bacheca e di chi l’ha preceduto. Vanno presentate candidature capaci di interpretare con coerenza e credibilità la difesa del territorio, la lotta alle clientele, il rilancio dei servizi e dell’efficienza amministrativa, la difesa dei beni comuni, escludendo chi si trovi, a qualunque titolo, in conflitto di interesse tra attività privata ed amministrazione pubblica.

Circolo PRC "Benedetti Michelangeli" di S. Marinella

lunedì 17 dicembre 2012

Cambiare si può

Il Partito della Rifondazione Comunista prende atto della decisione delle primarie di coalizione il 13 gennaio tra Pd, Udc e Lista Civica Un'Altra Città è Possibile, a cui si aggiungono Pensiero popolare e la neocostituita SEL. Si ricorda che le primarie del centrosinistra non hanno mai annoverato, tra le loro file, l'UDC: né a livello nazionale né a livello locale (per esempio a Civitavecchia). Il percorso politico dell'opposizione sembrava sfociare nella costruzione di un'ampia coalizione elettorale, talmente ampia da imporre il ricorso ad una personalità davvero rappresentativa oppure alle primarie di centrosinistra. Per includere l'UDC, malgrado l'incondizionato appoggio di questo partito alla giunta Polverini ed alle sue scelleratezze (dal piano-casa al tentativo di privatizzare il Castello di S.Severa), il PD sarebbe dovuto ricorrere ad un patto di legislatura. Il percorso non è mai stato esplorato dal PD, su cui ricade il massimo della responsabilità politica di queste primarie del tutto anomale e avulse dalla sua linea nazionale. Ha infatti prevalso "il patto tra consiglieri", talmente ingessato da non prendere in alcuna considerazione la sinistra, esclusa in blocco dalla coalizione. Inoltre la data delle primarie è già stata fissata (tra meno di un mese) e di codice etico o programma comune non c'è ancora traccia. A chi obietta che sconfiggere la destra comporti l'accettazione di scomodi compromessi, il PRC risponde che se non si ha il coraggio di porre fine alle cene elettorali, ai piani integrati, all'edilizia concordata, alle promesse di assunzioni, come si può pensare di essere davvero alternativi a Bacheca? Il Partito della Rifondazione Comunista continua ad invitare il centrosinistra ad un percorso alternativo a quello già intrapreso, aperto a partiti e movimenti, convinto che sia realmente necessario e urgente un altro modo di fare politica.

Circolo PRC "Benedetti Michelangeli" di S. Marinella

martedì 11 dicembre 2012

Il coraggio delle proprie azioni

L'amministrazione di S. Marinella continua a perseverare, senza alcun rispetto per la cittadinanza, nel deprecabile e sistematico occultamento dei suoi sperperi e delle sue clientele elettorali. Come se non fosse bastato il tentativo inutile, nello scorso consiglio comunale, di camuffare la desolante situazione economica e gestionale del comune, l'amministrazione Bacheca insiste nella sistematica pubblicazione ritardata (anche di tre settimane) o, come sta avvenendo negli ultimi giorni, nell'occultamento delle delibere di giunta che invece per legge, devono essere pubblicate sul sito istituzionale del comune (http://www.santamarinella.rm.gov.it/). I motivi sospettiamo siano i soliti: gestione arbitraria e clientelare di fondi pubblici, assunzioni di personale poco chiare, possibilità imprenditoriali agevolate ai soliti noti, e potremo continuare.
Questa purtroppo è l'ennesima dimostrazione di pochezza e mancanza di coraggio, della peggiore amministrazione che la città abbia mai visto, in grado a malapena di "lanciare il sasso e nascondere la mano".
Quando avremo la possibilità nella nostra città di vedere rispettati valori fondativi quali l'uguaglianza e il rispetto?

Circolo PRC "Mario Benedetti Michelangeli" di Santa Marinella

venerdì 7 dicembre 2012

Tavolino raccolta firme referendum lavoro e pensioni. Costituzione del comitato referendario

Il giorno domenica 9 dicembre, presso i portici dell’arena Lucciola a S. Marinella, dalle ore 10 alle ore 12.30, sarà organizzato un tavolino di raccolta firme per promuovere ben 5 referendum nazionali: abrogazione art. 8 della legge 130/2011 del governo Berlusconi (che ammette deroghe aziendali al contratto collettivo nazionale del lavoro), abrogazione alle modifiche all’articolo 18 apportate dalla ministra Fornero, abrogazione delle novità più penalizzanti e discriminanti della riforma pensionistica Fornero, l’abrogazione della diaria ai parlamentari. Al tavolino sarà possibile anche aderire al comitato e ritirare materiale informativo.
L'appuntamento è organizzato dal comitato referendario cittadino, costituito dalla Federazione della Sinistra, il Movimento 5 Stelle, il gruppo civico “Pensiero popolare” e la Lista Civica “Un’altra città è possibile”. Il comitato auspica l’adesione di altri soggetti civici, politici ed associativi contattando uno dei promotori. Perché il referendum sia valido debbono essere raccolte 500 mila firme in tutta Italia entro il 12 gennaio 2013.Ricordiamo che presso l'Ufficio Elettorale del Comune di Santa Marinella, in lungomare Marconi 101, si può firmare a sostegno dei Referendum nazionali a difesa del lavoro, delle pensioni e contro la "diaria" ai parlamentari il lun., mer. e ven. dalle ore 9.00 alle ore 12.30, mar. e giovedì pomeriggio dalle 15.00 alle 17.00. Per ulteriori informazioni si consultino i siti http://www.referendumpensioni.it/ e http://www.referendumlavoro.it/

Il Comitato referendario su lavoro e pensioni di S. Marinella

lunedì 3 dicembre 2012

PROBLEMATICHE ASSISTENZIALI ED OCCUPAZIONALI AL TEMPO DELLA CRISI. LA SANITA’ “IN APPALTO” NEL COMPRENSORIO

Giovedì 13 dicembre 2012
alle ore 17.00
presso l' Aula Consiliare “Calamatta”, del Comune di Civitavecchia, 
il PRC-FdS oranizzerà una conferenza intitolata  
PROBLEMATICHE ASSISTENZIALI ED OCCUPAZIONALI AL TEMPO DELLA CRISI.  
LA SANITA’ “IN APPALTO” NEL COMPRENSORIO. 
Intervengono : 
Virna Pizzuti (lavoratrice cassaintegrata Ri.Rei-UNISAN, 
Cesare Caiazza (segretario generale della CGIL di Civitavecchia),
Emanuela Nocerino (Funzione Pubblica CGIL Civitavecchaia), 
Pio Congi (RSU centro Boggi-UNISAN), 
Roberto Gramiccia (responsabile nazionale sanità PRC), 
Ivano Peduzzi (Capogruppo alla Regione Lazio PRC-FdS).
Sono invitati anche i sindaci ed i rappresentati dei levoratori e della famiglie dei pazienti delle strutture sanitarie in appalto, tutte a rischio a causa dei pesantissimi tagli che si sono abbattuti sulla sanità regionale. 

venerdì 30 novembre 2012

In ricordo di Giuseppe


Con profondo dolore abbiamo appreso che è venuto a mancare Giuseppe Incoronato, compagno esemplare e fondatore del nostro partito.
Di lui ricordiamo con immutato affetto, finché la salute glielo ha permesso, lo spirito battagliero e l'attaccamento al partito.
Ad Alessandra, sua adorata figlia, le nostre più sincere e fraterne condoglianze.

Circolo Prc Santa Marinella

venerdì 16 novembre 2012

Per la difesa dei lavoratori e dei pensionati, contro i privilegi della casta - Rifondazione c'è e si vede!!

Presso l'Ufficio Elettorale del Comune di Santa Marinella, in lungomare Marconi 101, si può firmare a sostegno dei referendum nazionali a difesa del lavoro, delle pensioni e contro la "diaria" ai parlamentari. Il comitato promotore del Referendum Lavoro è composto da Piergiovanni Alleva (giurista), Bonelli Angelo, Antonio Di Pietro, Maurizio
Zipponi, Oliviero Diliberto, Paolo Ferrero, Carmine Fotia, Tommaso Fulfaro, Alberto Lucarelli, Silvana Mura, Benedetta Parenti, Gian Paolo Patta, Francesca Re David, Gianni Rinaldini, Umberto Romagnoli (giurista), Nicola Vendola, a nome e per conto di: Idv, Sel, Pdci, Prc, Verdi, Fiom e delle componenti Cgil Lavoro e Società, la Cgil Che vogliamo, delle associazioni Alba e Articolo 21.
In particolare il quesito sulla contrattazione collettiva chiede l’abrogazione dell’articolo 8 del decreto legge 138 del 13 agosto 2011 (governo Berlusconi), intitolato Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Le nuove norme consentono la stipula di contratti aziendali in deroga alla contrattazione collettiva
nazionale (anche a livello di singola struttura locale) in materia di orari, turni, inquadramento del personale, modalità di assunzione e di licenziamento, conversione dei contratti di lavoro e conseguente recesso dal rapporto di lavoro. Questa riforma è stata sostenuta dal ministro del welfare, Elsa Fornero. Con la legge 92 del 2012, la cosiddetta "riforma Fornero", veniva sferrato un'ulteriore attacco ai diritti dei lavoratori modificando l'impianto dell'art. 18 dello "Statuto dei Lavoratori", che garantiva il reintegro nel posto di lavoro per licenziamenti senza giusta causa. La riforma ha modificato la norma per cui il reintegro è previsto solo per licenziamenti "discriminatori" (ad es. per ragioni razziali o religiose), mentre per gli altri casi, anche senza giusta causa, il giudice può stabilire un indennizzo fino a un massimo di 12 mesi di salario. I quesiti referendari propongono l'abrogazione dell'art. 8 del DL 138 e l'abrogazione delle modifiche all’art.18 dello Statuto dei Lavoratori.
I Referendum propongono inoltre l’abrogazione (parziale o totale) dell’articolo 24 della legge 214 del 2011, meglio nota come “Riforma pensionistica” della Ministra Fornero, con la quale si rende più difficile il raggiungimento dei requisiti (sia anagrafici che in anni di contributi) per la pensione. Pur con i conti dell'INPS in equilibrio fino al 2060, come confermato dagli studi del Ministero del Lavoro, l'art.24 del decreto "Salva Italia" aumentata gradualmente l'età pensionabile: si passa dagli attuali 62 anni a 66 nel 2018 e 67 nel 2021 sia per le donne che per gli uomini. Gli anni di contribuzione minima richiesti passano da 35 a 41. Per coloro che hanno maturato gli anni di contributi ma non l’età pensionabile, è prevista una decurtazione fino al 2% della pensione per ogni anno di “pensione anticipata”. La riforma inoltre è scattata immediatamente per fare “cassa”, abbattendosi come una tegola sui lavoratori con 35 anni di anzianità già maturati o con 62 anni compiuti; senza escludere coloro che, data l’età e gli anni di contributi, erano stati messi “in mobilità” (i cosiddetti “esodati”, che rimangono appunto senza lavoro e senza pensione).
I referendum chiedono l’abrogazione la maggior parte dei punti della riforma, limitando gli aumenti dell'età a 62 anni per la pensione di vecchiaia delle lavoratrici (senza arrivare fino a 66 nel 2018, come succede per i lavoratori maschi), riportando a 5 anni il minimo contributivo. Si chiede inoltre di ripristinare la legge 243 del 2004 relativa ai
lavoratori che hanno maturat o i 35 anni di contributi, di eliminare le penalizzazioni a chi ha già versato 41 anni di contributi e di mantenere le deroghe per i lavori usuranti, già previsti dalla legge 243/2004.
Infine un quinto referendum riguarda un privilegio anacronistico in questo momento in cui viene richiesto a tutti di fare sacrifici: l'art.2 della legge 1261/65 prevede un'indennità per i parlamentari a titolo di rimborso spese di soggiorno a Roma. Attualmente tale indennità è di 4.000 euro al mese, 48.000 all'anno, indipendentemente da quanto effettivamente spendano. Il Referendum propone di abrogare questa cosiddetta “diaria”.
Le firme per sostenere i referendum si potranno apporre Lunedì, Martedì, Mercoledì e Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.30, Martedì e Giovedì dalle ore 15.15 alle ore 17.15 

Federazione della Sinistra Circolo di Rifondazione Comunista
"Mario Benedetti Michelangeli"
Santa Marinella

giovedì 15 novembre 2012

COMUNICATO STAMPA

TAV – FERRERO (PRC-FDS): «DI NOTTE, COME I LADRI, PIAZZANO LE TRIVELLE. LA FRANCIA NON CI STA PIÙ E NOI AVVIAMO NUOVI CANTIERI: LE GRANDI OPERE INUTILI IN CHIAVE “TECNICA”!»

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, dichiara:

«Tra stanotte e stamattina sono iniziate a Susa le operazioni per nuovi sondaggi, ovvero sono partiti altri tre nuovi cantieri in valle: di notte, come i ladri, i “tecnici” stanno continuando un’opera perfettamente inutile per il trasporto delle merci, un progetto considerato già vecchio e sorpassato, costoso e dannoso per l’ambiente. Tanto che la Francia ha espresso non solo dubbi, ma con tutta evidenza si sta sfilando dal progetto, dopo la presa di posizione della Corte dei conti. Gli unici che follemente continuano a volere l’alta velocità in Val Susa sono i governi italiani, prima Berlusconi e ora Monti: e lo fanno imponendola con la forza. Tutta la nostra solidarietà al movimento No Tav che oggi si riunirà in assemblea: Rifondazione comunista sosterrà tutte le iniziative indette dalla popolazione e dal movimento No Tav contro il proseguimento dei lavori».

13 novembre 2012

Ufficio stampa Prc:

cell. 366 6292992

martedì 30 ottobre 2012

COMUNICATO STAMPA

Fondi Lazio -  Peduzzi e Nobile (Fds): “Nessuna ombra sulla corretta utilizzazione delle risorse assegnate alla Federazione della Sinistra nel Lazio”

“I consiglieri regionali della Federazione della sinistra Lazio confermano la completa trasparenza e correttezza dell’uso delle risorse assegnate per le attività politiche e istituzionali del gruppo consiliare. In relazione alle notizie sulla mancata pubblicazione dei dati di bilancio del gruppo, respingono ogni illazione e sospetto su presunti scopi che motiverebbero la segretezza della documentazione. Sul sito del gruppo è consultabile il bilancio consegnato al comitato di controllo e, seppure non dovuto, è stata consegnata la documentazione relativa ai movimenti bancari che specificano dettagliatamente tutte le spese e i pagamenti effettuati. La consultazione di tale documentazione è accessibile a tutti i cittadini che ne vogliano prendere visione. Per facilitare l’accesso alla conoscenza delle voci di bilancio si può consultare il sito www.federazionesinistralazio.it  
Qualora si verificassero accuse infondate e calunniose sul corretto uso delle risorse assegnate al gruppo della Fds, i consiglieri procederanno per le vie legali, a tutela della loro onorabilità”. E’ quanto affermano il capogruppo e il consigliere regionale della Federazione della Sinistra, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile

Per info
Ufficio Stampa Fds Lazio

giovedì 25 ottobre 2012

27 ottobre - Mettiamo in crisi Monti: ce lo chiede l’Europa ... che lotta!

L’alternativa c’è. Partecipiamo al NOMONTIDAY  sabato prossimo per contribuire a costruirla. A chi dice che non ci sono alternative alle politiche di austerity volute dalla Merkel e dalla Troika, rispondiamo che dalla crisi non si esce tagliando i diritti e il futuro, soprattutto delle giovani generazioni. Il Fiscal Compact, che chiede al nostro paese tagli di 45 miliardi l’anno per i prossimi 20 anni, è un trattato contro i popoli d’Europa, contro le conquiste sociali che fanno parte della storia europea. Le politiche di austerity peggiorano la crisi economica e creano una crisi di civiltà, una barbarie in cui si distruggono tutti i diritti sociali e del lavoro e si distrugge assieme la democrazia. In Italia centrodestra e centrosinistra uniti nel montismo hanno approvato il Fiscal Compact, così come il pareggio di bilancio in Costituzione.
Manifestiamo nel NOMONTIDAY perché ci sentiamo parte di quel movimento europeo che ha visto i popoli manifestare contro l’austerity, dalla Spagna alla Grecia, al Portogallo, alla Francia e ad altri paesi. Vogliamo connettere le lotte dei popoli europei e costruire anche qui in Italia un’opposizione sociale e politica forte e unitaria. Dobbiamo irrompere nel vergognoso racconto a reti unificate di un paese senza opposizione.
Vogliamo unire il Paese che resiste, le tante realtà di lotta contro le politiche di Monti, Fornero, Profumo, contro i tagli alla sanità, alla conoscenza, al sistema di welfare. Contro politiche che producono solo il peggioramento della disoccupazione, della recessione, della disperazione sociale, della solitudine.
Partecipiamo al NOMONTIDAY perché vogliamo:
più democrazia: le politiche di austerity espropriano la sovranità dei popoli ed instaurano una sorta di tecnocrazia autoritaria, nel solo interesse delle élites del capitalismo finanziario. Noi pensiamo che un’altra Europa sia possibile, fondata sulla democrazia e sulla partecipazione. Noi difendiamo la nostra Costituzione, figlia della Resistenza, da ogni manomissione e proponiamo, nel rispetto dello spirito della Costituzione, una legge elettorale proporzionale: la sola che garantisca il principio per cui tutti i voti hanno pari dignità.
più giustizia sociale: diciamo NO al FISCAL COMPACT. Sono le politiche monetarie e di bilancio a dover essere compatibili con i diritti sociali acquisiti, con il diritto all’esistenza degna di donne e uomini. Il futuro delle giovani generazioni non si costruisce con la precarietà e la cancellazione dei diritti operata dalle riforme delle pensioni e del lavoro a firma Fornero. Consideriamo, dunque, fortemente connesse le campagne referendarie per il ripristino dell’art. 18 e l’abrogazione dell’art. 8, contro la riforma delle pensioni e contro la precarietà, e la legge di iniziativa popolare per un reddito minimo garantito. È sui contenuti e sulla partecipazione che si può unire la sinistra d’alternativa e d’opposizione all’austerity.
un’altra Europa possibile: diversa dalla gerarchizzazione dei Paesi d’Europa voluta dalla Germania, dalla distruzione dello stato sociale imposta dall’austerity, dalla speculazione voluta dalle grandi finanziarie. Vogliamo l’Europa dei diritti e della democrazia.

Tutte/i a Roma, piazza della Repubblica alle 14,30 il 27 ottobre 2012


lunedì 15 ottobre 2012

Dal bilancio partecipato al bilancio ... sparito!

Mentre molti Comuni d'Italia approvano un bilancio partecipato e condiviso con la cittadinanza, a Santa Marinella abbiamo il primo esempio di Bilancio "sparito". Venerdì 5 ottobre avrebbe dovuto tenersi un Consiglio Comunale sull'equilibrio di bilancio (verifica dell'equilibrio tra entrate ed uscite). Il rinvio del Consiglio a data da destinarsi rafforza il sospetto che far quadrare il bilancio del nostro dissestato Comune sia davvero difficile. L'avvicendarsi di segretari comunali che abbiamo visto negli ultimi mesi rende l'idea di quanto quella poltrona sia, al momento, tra le meno ambite.  Stiamo ancora parlando dell'esercizio finanziario del 2011, non ancora portanto a conclusione malgrado il bilancio di previsione del 2012 sia stato approvato a giugno. Come sia stato possibile questo "miracolo di finanza" (approvare un bilancio di previsione senza aver portato a conclusione l'esercizio finanziario dell'anno precedente) nessuno è in grado di spiegarlo. Nemmeno l'irreprensibile assessore al bilancio Venanzo Bianchi sembra ormai in grado di raccapezzarsi.
Vorremmo sapere se le entrate previste per lo scorso anno tra multe, Bucalossi ed IMU siano effettivamente state riscosse e come il Comune intenda pagare il debito a Medio Tirreno (700.000 euro) e le grandi opere intraprese ma sospettiamo che dal 2010, con la fine delle compensazioni ENEL (7 milioni in tre anni), il Comune non sia più in grado di far fronte nemmeno alle spese ordinarie.
Aspetttiamo con curiosità il 31 di ottobre, quandro il bilancio consuntivo (del 2011 naturalmente) dovrebbe, in base ai termini di legge, essere approvato. Stavolta questa Amministrazione non avrà coperture politiche da parte di governi centrali e regionali (spazzati via dallo loro incapacità e furfantaggine) e quindi speriamo sia sciolta e commissariata dal Prefetto.
Per il Bilancio 2012 non abbiate fretta: come a Civitavecchia (dopo l'esperienza drammatica in termini economici e clientelari del centrodestra moscheriniano) si aspetterà probabilmente il dopo-elezioni; tirarsi fuori dalle macerie non sarà facile.

Circolo PRC-FdS "Benedetti Michelangeli"



martedì 2 ottobre 2012

Dal ricordo alle proposte per il futuro: CASTELSECCO PARTECIPATO

Sono passati 31 anni dall’alluvione del 2 ottobre 1981, che funestò Santa Marinella con gravi lutti e vistosi danni alla città.
Il comitato del 2 Ottobre, che l’anno scorso ha commemorato la tragedia con numerosi eventi, coinvolge l’amministrazione e di tutta la cittadinanza ai fini di ricordare, ma soprattutto di pensare una risoluzione della difficoltà di gestione del nostro territorio.
La proposta che il Comitato presenterà sabato 6 ottobre 2012, presso la Sala Flaminia (Chiesa di S. Giuseppe, Via della Libertà) a S. Marinella alle ore 17.30, porta il nome di CASTELSECCO PARTECIPATO ed intende portare l’attenzione sul fosso più grande che attraversa il nostro territorio avviando un percorso di progettazione integrata e partecipata.
La proposta del progetto di Castelsecco Partecipato è già stata protocollata ed inviata al Sindaco, alla giunta e a tutti i consiglieri affinché accettino di farsi promotori di un’iniziativa di democrazia partecipata che ha già visto in Italia e in Europa progetti simili realizzarsi con successo.
Sabato 29 settembre scorso, il Liceo Scientifico di S. Marinella ha inaugurato la riflessione sul tema con una conferenza storico-naturalistica, tenuta dal Dr. Glauco Stracci, dal titolo: “Castelsecco dai Monti della Tolfa alla foce di S. Marinella”. Continueremo a parlarne con tutti i cittadini interessati sabato 6 ottobre, presso la sala Flaminia.

Comitato 2 ottobre

lunedì 1 ottobre 2012

Consegnata proposta di legge per l'acqua pubblica nel Lazio S. Marinella non è tra i Comuni promotori

Il 27 settembre 2012 è stata consegnata in Corte d'appello la proposta di legge sulla gestione pubblica e partecipata del servizio idrico nella Regione Lazio, presentata da 24 Comuni per un totale di oltre 220.000 elettori. Malgrado il 25 luglio il Comitato Referendario abbia protocollato anche presso il comune di S. Marinella la delibera a sostegno della legge d’iniziativa popolare, il Consiglio Comunale non ha trovato né tempo né modo di approvarla. Per fortuna molti altri comuni, tra cui Anguillara e Cerveteri, hanno dimostrato maggiore interesse alla proposta di legge, che recepisce a livello regionale il risultato referendario del giugno 2011.
Mentre il Governo della Regione Lazio va in pezzi tra foto surreali e dichiarazioni tragicomiche, ancora una volta sono i cittadini insieme a decine di sindaci del Lazio a dare un esempio di politica attiva e consapevole.
Temi importanti come quelli dei servizi pubblici e dei beni comuni dovranno essere messi al centro della prossima campagna per le elezioni amministrative, che ci auguriamo innaffiata da meno champagne e più acqua pubblica.
Su questi temi anche a S. Marinella la prossima maggioranza non potrà ignorare la volontà popolare: la proposta di legge sarà infatti sottoposta a referendum regionale nel caso in cui il Consiglio Regionale non affronti l'argomento nei 12 mesi successivi alla presentazione.
Il Comitato Referendario intende inoltre battersi affinché al centro della campagna elettorale vengano posti temi come la trasparenza gestionale di ACEA ATO2 su tariffe, analisi di potabilità, investimenti sul nostro territorio per manutenzione condutture, sistema fognario e di depurazione. Su queste voci ai cittadini non giunge alcuna informazione dal portale comunale. Sarebbe utile inoltre sapere se ACEA ha già rimborsato la parte dei 770.000 € che il Comune di S. Marinella deve al Consorzio Medio Tirreno, come assicurato da Venanzo Bianchi durante la seduta di Consiglio Comunale del 28 luglio 2012.

Comitato Referendario per l’acqua pubblica di S. Marinella

mercoledì 26 settembre 2012

Dimissioni Polverini - comunicati Fds Lazio

Dimissioni Polverini. Fraleone (Prc/Fds): “Elezioni subito non l’ennesima beffa”

“La Polverini è stata costretta alle dimissioni proprio come il suo patron Berlusconi. Ora si vada subito alle elezioni. E’ necessario che il governo del Lazio non cada nelle mani di un altro Monti, per ripristinare il diritto alla salute e allo studio, bloccare le privatizzazioni dei beni comuni, revocare il piano rifiuti e il piano casa e moralizzare l’istituzione politica perché se ciò non avvenisse i cittadini di questa regione subirebbero l’ennesima beffa”. E’ quanto afferma la segretaria regionale della Federazione della sinistra /Prc, Loredana Fraleone.


Dimissioni Polverini. Alberti (Fds): “Ora tocca ad Alemanno”

“La caduta della presidente Polverini, costretta a uscire di scena dalla minaccia di dimissioni dei consiglieri di minoranza, apre una nuova fase politica e può permettere di liberare tutto il Lazio da una destra corrotta e antipopolare.

Ora tocca ad  Alemanno, già battuto dalla mobilitazione popolare e dall'unità dell'opposizione, sulla volontà di privatizzare l'acqua.

Ci aspettiamo che le opposizioni in Campidoglio facciano il loro dovere bloccando con l'ostruzionismo il bilancio di tagli e sperperi che la giunta sta tentando di far approvare”. E’ quanto afferma il portavoce romano della Federazione della Sinistra, Fabio Alberti.

martedì 18 settembre 2012

Ferrero: «Sinistra unita, ma senza il Pd»

«Chi dice che vuole andare al governo e fare politiche di sinistra senza pronunciarsi sul fiscal compact, sta di fatto prendendo in giro il paese e i lavoratori». Non ricorre a giri di parole, Paolo Ferrero, quando si tratta di spiegare quella che, secondo lui, è la strada da imboccare per ricostruire una sinistra degna di questo nome in Italia.

«Si tratta, molto semplicemente, di mettere insieme quelli che sono contro le politiche di austerità e di chiedere poi agli italiani un voto per governare sulla base di un programma veramente alternativo, di un new deal per il paese». Secondo il segretario di Rifondazione Comunista, una lista o una coalizione «anti Monti» potrebbe aspirare ad una percentuale a due cifre.
E, quand’anche perdesse le elezioni, sarebbe in grado di incidere politicamente molto più di quanto non riuscirebbe a fare una sinistra che si candidi a governare insieme al Partito Democratico. «Non possiamo rivedere per la terza volta un film già visto, quello di alleanze che di fatto finiscono per essere una gabbia. Dobbiamo ammettere che il Pci è riuscito a cambiare l’Italia stando all’opposizione molto più di quanto non abbiamo fatto noi in passato stando al governo».
Un ruolo centrale, nella riaggregazione di un polo di sinistra e per il lavoro, potrebbe essere svolto secondo l’ex ministro della Solidarietà Sociale dalla Fiom, che si è guadagnata negli anni un’indubbia autorevolezza da spendere in questo senso. Ed è proprio alla festa della Fiom di Torino, a margine della presentazione del suo ultimo libro «Pigs! La crisi spiegata a tutti» (DeriveApprodi, 2012), che Ferrero ha illustrato a Pubblico la sua proposta per l’unità della sinistra e ha spiegato in cosa si differenzi dalle altre opzioni in campo, molte delle quali oggetto di confronto e di dibattito nei dieci giorni di festa metalmeccanica che si sono appena conclusi.
Partiamo dal contesto europeo. Volenti o nolenti, il futuro politico dell’Italia e di tanti altri paesi dell’Ue sembra essere oggi ipotecato dal fiscal compact e dalle politiche di bilancio restrittive che questo comporterà negli anni a venire
Per l’Italia il fiscal compact è un suicidio. Cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando: nei prossimi anni, per vent’anni, ogni anno, il nostro paese dovrà tagliare 45 miliardi di euro dal debito pubblico. Faccio notare, per dare un’idea delle implicazioni di questa scelta, che tutto il sistema sanitario italiano, mazzette e sprechi compresi, costa 130 miliardi di euro all’anno. Una sforbiciata simile significa fare un massacro dello stato sociale, privatizzare quasi tutto, svendere le aziende pubbliche che rimangono, a occhio e croce anche vendere l’oro della Banca d’Italia… Oltre al definitivo smantellamento del welfare, questo vuol dire far precipitare il paese in una condizione di recessione e di indebitamento permanente.
Un destino «greco», parrebbe di capire…
Magari più lentamente, molto più lentamente, ma la direzione è quella. Su un miliardo di aiuti che prende, la Grecia ne spende 900 milioni per ripagare gli interessi sul debito. Buona notte, dico io… Da una condizione del genere non si esce più, si cade in una spirale di recessione e indebitamento. Per questo, quando discutiamo di politica, a chi promette di andare al governo e di finanziare la sanità, le pensioni, ecc. va innanzitutto chiesto che posizione assume sul fiscal compact, se è deciso a rimetterlo veramente in discussione. Altrimenti, quello che si sta facendo è prendere in giro la gente.
Il riferimento è a un eventuale, futuro governo di centrosinistra?
Certo, e anche a tutti quelli che, da sinistra, insistono nel riproporre lo schema di alleanze che abbiamo già sperimentato in passato e che hanno dimostrato di essere delle gabbie.
Ma i governi di centrosinistra del passato sono stati sotenuti anche da Rifondazione Comunista, e lei stesso ha fatto parte di uno di quei governi in qualità di ministro…
Appunto, so di cosa sto parlando. Noi ci abbiamo provato, ma ci siamo trovati a sbattere la faccia contro il fatto che eravamo nella stessa maggioranza parlamentare con forze a noi totalmente estranee, che rappresentavano interessi economici e finanziari ben precisi. Un aneddoto può illustrare bene quello che sto dicendo. Quando ero alla Solidarietà Sociale avevo fatto un provvedimento per bloccare gli sfratti degli anziani ultrasettantenni e delle famiglie che avevano al loro interno portatori di handicap. Era un cosa di semplice buon senso, che mi aveva guadaganto il plauso di una realtà come la Caritas, non certo un’organizzazione rivoluzionaria. Bene, votiamo in consiglio dei ministri: tutti d’accordo. Andiamo al Senato, e manca la maggioranza. Questo perché Dini e una manciata di altri senatori, molti dei quali prendevano soldi dagli immobiliaristi anche per le loro campagne elettorali, stranamente non si erano presentati in aula. Tre mesi dopo, ci riprovo, e la cosa si ripete tale e quale. Sa come sono riuscito a far passare quel provvedimento? Telefonando ad Alemanno, della destra sociale, e chiedendogli se non fosse d’accordo con il merito di quella proposta che non aveva altro obiettivo se non quello di una tutela immediata degli interessi di categorie molto deboli. È dovuto intervenire Storace, che era capogruppo di An, a favore del provvedimento. Così è passato. Altrimenti, contando sulla mia, di maggioranza, non sarei riuscito a farlo passare.
Altri, tuttavia, come ad esempio Vendola, pensano che, se non ci si vuole condannare ad un ruolo meramente testimoniale, non si può prescindere da un rapporto di qualche tipo con il Pd e con i suoi elettori.
Guardi, io ho 51 anni e penso che si può anche smettere di fare politica. Però, soprattutto, bisogna smetterla di prendere in giro la gente. Se uno dice che va al governo con il Pd, stante il fiscal compact, e che farà politiche redistributive, sta semplicemente mentendo. Io dico che ci abbiamo già provato a governare col Pd e a fare delle politiche di sinistra. Ma davvero pensiamo di poter fare qualcosa di buono per i lavoratori e le lavoratrici italiani se andiamo al governo con Matteo Renzi? E Renzi, nel Pd, non è un fenomeno isolato… Sono in tanti a pensarla come lui, a ritenere che bigogna proseguire con l’agenda Monti e che bisogna stare con Marchionne «senza se e senza ma», come disse il sindaco di Firenze nei mesi dei referendum di Pomigliano e Mirafiori.
Ma la stessa Fiom, che pure non è e non vuole diventare un partito politico, in questi ultimi giorni ha insistito sul fatto che bisogna rimettere al centro la rappresentanza politica del lavoro senza rinunciare ad incidere nei processi reali. E questo, nell’ottica degli stessi metalmeccanici della Cgil, implica di necessità un confronto col Pd, o per lo meno con la sua componente più antiliberista e meno allineata a Monti…
Rispetto la posizione della Fiom, ma noi pensiamo invece che la strada sia un’altra. Si tratta di una strada piuttosto semplice, oltretutto. La cosa da fare è banale. Bisognerebbe mettere insieme quelli che sono contro il governo Monti da sinistra: dall’Italia dei Valori, a Sinistra Ecologia e Libertà, alla Federazione della Sinistra, passando per tutte quelle persone, che sono la maggioranza, che pur essendo di sinistra non hanno alcuna tessera in tasca. Includendo ad esempio anche pezzi di mondo cattolico, che non è per forza tutto sulle posizioni oscurantiste di Ratzinger.
Una sorta di Syriza italiana, come lei ha più volte auspicato?
Certo. Nel resto d’Europa lo stanno già facendo. Lo stanno facendo in Portogallo con il Bloco de Esquerda, in Spagna con Izquierda Unida, in Germania con la Linke, in Grecia con Syriza e in Francia con il Front de Gauche. Noi siamo in ritardo. Perché la questione non è se questa Europa regge o meno. È sicuro che così non regge, perché l’area euro non è semplicemente «a due velocità», è un’area in cui c’è una divaricazione fra paesi che sono ricchi e diventano sempre più ricchi e paesi che sono poveri e diventano sempre più poveri. Il punto è capire se le politiche europee saranno messe in discussione da destra o da sinistra. Se non andiamo rapidamente a questa ricomposizione delle forze del lavoro, il rischio è che del sentimento antieuropeo si avvantaggino forze neonaziste come Alba Dorata. La Fiom lo capisco che è un sindacato, ma se usasse l’autorevolezza che si è guadagnata sul campo per favorire questo processo di riaggregazione ritengo che svolgerebbe un servizio utile in primo luogo ai lavoratori che in questi anni ha difeso meglio e più di altri.
E come risponde a chi le dice che una coalizione, o una lista «anti Monti» potrebbe essere un’iniziativa lodevole ma incapace di incidere? Molti a sinistra pensano che non si possano cambiare le cose senza andare al governo…
Tanto per cominciare, una lista del genere, una coalizione che proponga delle politiche veramente alternative, secondo me, potrebbe aspirare tranquillamente a percentuali a due cifre. Ma, soprattutto, dobbiamo tenere ben ferma in mente una cosa. Si possono anche perdere le elezioni, ma se si costruisce una nuova entità che coerentemente si batte al fianco dei lavoratori e contro le politiche di austerità, esattamente come hanno fatto i metalmeccanici della Cgil negli ultimi anni, si può «incidere» e contare molto anche stando all’opposizione. Del resto, è un fatto che il Partito Comunista, in passato, sia riuscito a cambiare il paese stando in minoranza molto più di quanto non siamo riusciti a fare noi andando al governo. Se invece, per la terza volta, riproiettiamo un film già visto, andiamo al governo col Pd e poi emerge che non riusciamo ad ottenere un cambiamento concreto nella condizione di vita delle persone, è facile che il disagio che c’è venga intercettato da un Grillo o, addirittura, dall’estrema destra. Cioè la gente magari finisce per esprimere una protesta rabbiosa, di pancia, «manda a stendere», per così dire, la classe politica, ma questo mandare a stendere non produce un cambiamento della società, perché non produce coscienza, non produce forza e organizzazione dal basso. Per certi versi, la situazione europea è oggi simile a quella degli anni ’30. Non è più tempo di giochi tattici.

Da pubblicogiornale.it

martedì 11 settembre 2012

Referendum day a S. Marinella su vitalizi ed acqua

Sabato 15 settembre la FdS ed il Comitato in difesa dell’acqua pubblica hanno organizzato un tavolino di raccolta firme, dalle ore 17.00 alle 20.00 presso l’Arena Lucciola.
Tutti i cittadini di S. Marinella che non hanno ancora firmato i due referendum regionali sull’abolizione del vitalizio e sull’acqua pubblica avranno l’occasione di farlo, prima della chiusura della campagna di raccolta firme.
L’abolizione del vitalizio intende porre fine ad un odioso privilegio, deliberato dalla regione Lazio in tempi di tagli alla sanità, di innalzamento delle tasse e dell’età pensionabile. In questa legislatura, sono 85 i consiglieri e gli assessori che in futuro potrebbero godere del “Fondo di Previdenza”, dal costo di € 1.542.000 l’anno. A questa spesa vanno aggiunti € 1.218.000 l’anno per coloro che già usufruiscono del vitalizio. In base all’attuale normativa, nell’assoluto silenzio dei media, a partire dai 50 anni e per tutto il resto della loro vita, i consiglieri e gli assessori (anche non eletti) percepiranno € 4.400 per una sola legislatura che potrà essere riversato, in caso di morte del beneficiario, alla moglie, oppure al figlio fino a 26 anni, oppure alla convivente. Questo è il primo esempio di referendum abrogativo regionale ma i promotori ritengono sia un passo importante verso la moralizzazione della politica.
La raccolta di firme sull’acqua ha invece come obiettivo la promozione di una legge regionale di iniziativa popolare sulla gestione integrata e pubblica dell’acqua, nel rispetto del risultato referendario del 12 giugno del 2011.
Invitiamo i cittadini a sostenere queste campagne di giustizia sociale e di buon senso. Si ricorda che potranno firmare i cittadini elettori a S. Marinella muniti di un documento di identità valido.

FdS, Comitato difesa acqua pubblica S. Marinella

venerdì 10 agosto 2012

C’è una sinistra oltre il montismo

di Paolo Ferrero
Ho molto apprezzato l’articolo di Marco Revelli apparso alcuni giorni fa sul manifesto. Condivido l’esigenza di dare corpo ad uno spazio pubblico di sinistra, che dia una risposta in avanti alle domande di cambiamento che non trovano soluzione nelle ipotesi politiche ad oggi presenti. Ritengo urgente fare un passo in avanti e scrivo queste note per aprire un dialogo esplicito, al di fuori di inutili diplomatismi.
1 – Il governo Monti non è una parentesi ma un vero e proprio governo costituente.
Se, come ci insegna Carl Schmitt, «sovrano è colui che decreta lo stato di emergenza», Monti oggi incarna un potere sovrano che attraverso la produzione di paura e rassicurazioni sta realizzando in Italia una rivoluzione iperliberista e la contemporanea passivizzazione di massa.
L’obiettivo perseguito è la sistematica distruzione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, del welfare e la privatizzazione del complesso del patrimonio pubblico. La stessa recessione provocata dalle misure assunte dal governo e dalle forze politiche che lo sostengono, diventa parte integrante di questa azione, basata sull’annichilimento della popolazione, sullo shock per dirla con Naomi Klein.
2 – Il carattere costituente dell’azione del governo proietta i suoi effetti ben al di la della sua durata temporale. Le misure assunte ristrutturano i rapporti sociali così come definiscono i confini delle politiche economiche. Il combinato disposto tra inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione e approvazione del Fiscal compact non esauriscono la loro efficacia nei prossimi mesi. Rappresentano un vero e proprio binario obbligato, destinato a fissare per i prossimi anni la politica economica di ogni governo in carica. Il taglio del debito pubblico di 45 miliardi ogni anno per vent’anni è una camicia di forza che inchioda l’Italia a politiche iperliberiste, ben al di la della durata del governo Monti. Una volta messo il binario, dal treno in corsa ci si può affacciare dai finestrini di destra o di sinistra, si ha l’impressione di vedere un paesaggio diverso, ma la direzione è predeterminata.
3 – Questo processo è intrecciato con una ristrutturazione dell’Europa che vede il proprio perno nell’uso politico della speculazione e nel ruolo di dominus della Bce. Le ultime scelte dei vertici di capo di stato e della Bce puntano infatti ad un doppio obiettivo: da un lato governare l’euro evitandone la deflagrazione; dall’altro aumentare la capacità di pressione sui singoli paesi attraverso un commissariamento di fatto della politica economica e di bilancio. In questo contesto non è per nulla da escludere che il governo Monti arrivi a firmare un memorandum con l’Europa che determini un ulteriore vincolo per i futuri governi italiani.
4 – In questo contesto è del tutto evidente che la proposta politica del Pd, di unire moderati e progressisti nel governo del paese, non potrà che muoversi sui binari fissati da Monti, producendo minime variazioni sul tema. La valutazione negativa della proposta politica del Pd non ha quindi un carattere astratto o pregiudiziale ma è data dal merito concreto della stessa. Le politiche insite nell’accettazione del Fiscal compact sono destinate ad impoverire il paese, a stravolgere il quadro politico, sociale ed istituzionale costruito dopo la seconda guerra mondiale e basato sinteticamente sulla democrazia parlamentare, sullo sviluppo del welfare e sulla presenza decisiva del movimento operaio e sindacale. A scanso di equivoci, non penso assolutamente che centrodestra e centrosinistra siano la stessa cosa o abbiano la stessa politica. Penso che il sostegno al governo Monti e la proposta politica avanzata dal Pd – sia sul piano dei contenuti che sul piano delle alleanze – non ha nulla a che vedere con la soluzione dei problemi del paese e con l’uscita a sinistra dalla crisi.
Il punto oggi non consiste nell’interpretazione progressista del montismo ma nella radicale messa in discussione della strada imboccata dal governo Monti. Occorre mettere in discussione il Fiscal compact e le politiche di stabilizzazione europee come fanno le sinistre in Europa, da Syriza al Front de Gauche, da Izquierda Unida alla Linke, per non citare che le più conosciute.
5 – Per questo ritengo necessario costruire oggi in Italia uno spazio pubblico di sinistra che abbia un progetto radicalmente alternativo di costruzione dell’Europa. Non si tratta di costruire una piattaforma estremista ma di prospettare una uscita a sinistra dalla crisi che sappia intrecciare una politica alternativa sia sul piano europeo come su quello nazionale, come ha saputo fare Syriza in Grecia. I temi dei diritti del lavoro, dei beni comuni, dello sviluppo del welfare, dei diritti civili, della democrazia partecipata e della riconversione ambientale e sociale dell’economia rappresentano nodi centrali da affrontare. Questo progetto può realizzarsi solo se è capace di aggregare e di attivare il complesso delle soggettività che oggi in Italia si pongono sul terreno dell’alternativa di sinistra. Questa è la condizione per poter avanzare al paese una proposta politica chiara e credibile, che sia percepita come una opportunità e non come una residualità.
6 – Io penso che oggi non esista alcuna forza politica organizzata – a partire da quella di cui faccio parte – che possa candidarsi a rappresentare da sola questo progetto. Per aggregare il complesso delle forze di sinistra e di alternativa che vi sono nel paese – e non sono poche – occorre dar vita ad un processo consapevolmente plurale in cui convergano esperienze diverse. Occorre costruire uno spazio pubblico in cui chi opera in un partito, una associazione come Alba, in un comitato, in un sindacato, in un movimento o semplicemente chi vuole impegnarsi per costruire l’alternativa, possa trovare il luogo ove costruire collettivamente. Non voglio fare elenchi perché ogni lista rischia di escludere piuttosto che includere. Occorre essere consapevoli del carattere plurale e pluralista di questa costruzione: non esiste oggi una cultura politica, una forma organizzata, una visione generale, che possa racchiudere il tema dell’alternativa o possa pensare di imporre agli altri e alle altre il proprio punto di vista o la propria prassi politica. Il rispetto della differenza e il riconoscimento della pari dignità dei diversi percorsi può e deve essere il punto fondante questa possibilità così necessaria. Propongo quindi di agire consapevolmente per la costruzione di una lista unitaria di sinistra che abbia nella democrazia, nella partecipazione e nel pluralismo politico- culturale il tratto distintivo e costituente. Non possiamo ripetere le tragiche esperienze della sinistra arcobaleno. Il carattere democratico e partecipato, basato sul principio di “una testa un voto” e non sulla contrattazione tra stati maggiori deve caratterizzare questo processo al fine di decidere programmi, modalità di presentazione alle elezioni, candidati. Federare, confederare, operare una tessitura politica decidendo democraticamente mi pare il percorso che dobbiamo intraprendere.
7 – Dobbiamo quindi costruire un percorso democratico di formazione di una soggettività plurale della sinistra che abbia l’obiettivo esplicito di dar vita ad una lista per le prossime elezioni politiche. Questo percorso ha difficoltà a partire se non vi è un segnale politico chiaro. Questa esigenza è oggi largamente sentita nel paese ma non riesce a darsi forma finché non vi è la chiara apertura del processo. Siamo come in una situazione di sospensione: occorre che vi sia un atto costituente per far si che la soluzione precipiti. L’atto di partenza però non può contraddire le caratteristiche del processo: nessuno può convocare qualcun altro. È necessario che il segnale di partenza sia visibilmente plurale e unitario. Per questo mi fermo qui. Propongo a Marco come a tutti e tutte coloro che possono pensare di contribuire a dare questo segnale di ragionare insieme su come farlo, nel più breve tempo possibile. Io penso che a settembre dobbiamo dare questo segnale e dobbiamo essere in grado di far partire il processo di aggregazione: per costruire l’opposizione a Monti, per costruire una lista per le prossime elezioni, per ricostruire una sinistra degna di questo nome nel regno del montismo.

da il manifesto

giovedì 2 agosto 2012

Banchetto raccolta firme acqua pubblica

Il Comitato per l'acqua pubblica di  Santa Marinella ha organizzato un banchetto di raccolta firme per venerdì 3 agosto presso i portici del Centro, dalle ore 17:00 alle ore 20:00. OIltre a venire a firmare, vi invitiamo a soffermarvi per dare una mano, distribuire volantini, parlare con i cittadini.
Sarà distribuito materiale sul Castello di Santa Severa e sulla raccolta firme per l'abolizione dei vitalizi a consiglieri ed assessori della regione Lazio

venerdì 27 luglio 2012

Promozione legge regionale su acqua pubblica

Il giorno 26 luglio 2012 il Comitato cittadino di S. Marinella in difesa dell'acqua pubblica ha protocollato un modello di delibera comunale con oggetto: “Adozione iniziativa referendaria propositiva di legge regionale concernente tutela, governo e gestione pubblica delle acque”. In base allo Statuto della Regione Lazio, affinché la promozione di una iniziativa referendaria vada a buon fine occorre che 10 consigli comunali della Regione, rappresentativi di almeno 50.000 elettori, approvino la deliberazione con maggioranza di due terzi dei componenti di ciascun Consiglio Comunale entro il 20 settembre. Il Comitato si augura che il Consiglio Comunale di S. Marinella aderisca all’appello che parte dal Comune di Corchiano (VT), capofila dell’iniziativa. La legge regionale proposta prende spunto dall’esito referendario del giugno 2011, dalla Costituzione italiana sui servizi pubblici essenziali e sulle competenze regionali (art. 43 e 117), dal Nuovo Statuto Regionale in materia di partecipazione popolare democrazia diretta e titolarità legislativa degli Enti Locali, ma soprattutto dalla Direttiva 60/2000 CE che sancisce il diritto di tutti all’acqua, il controllo pubblico su uso e scarichi, l’obbligo di riequilibrio tra prelievi e la ricostruzione del patrimonio idrico entro l’anno 2015. L’abrogazione del Decreto Ronchi che ha istituito gli ATO, confermata entro il 31 dicembre del 2012, rimanda direttamente alla disciplina comunitaria e rende necessario procedere ad una nuova legislazione in materia. La legge proposta obbliga i comuni ad una gestione pubblica ed integrata dell’acqua in ambiti territoriali ottimali sulla base di bacini idrografici (e non burocratici) definiti dalla Regione Lazio. La legge intende scongiurare il progetto, attualmente in cantiere alla Regione Lazio, di costituire nel 2013 un'unica ATO regionale in mano ad ACEA, azienda che il Sindaco Alemanno ha cercato invano di privatizzare. Il Comitato Cittadino promuove la legge regionale d'iniziativa popolare anche attraverso la raccolta firme, invitando i cittadini a firmare, muniti di documento di'identità, presso gli uffici comunali sul Lungomare Marconi, dalle 9.00 alle 12.30 di lunedì, martedì mercoledì e venerdì e il martedì e giovedì pomeriggio dalle 15.15 alle 17.15, oppure presso il tavolino organizzato dal comitato presso i portici dell'Arena Lucciola, venerdì 3 agosto, dalle 17.00 alle 20.00.
 
Comitato Cittadino per l'acqua pubblica di S. Marinella

venerdì 20 luglio 2012

S.O.S. Castello S. Severa


Il PRC-FdS esprime la sua grande preoccupazione per le sorti del Castello di S. Severa, proprietà della Regione Lazio dal 2008 e subito contabilizzato dalla Giunta Polverini tra i beni disponibili all’alienazione ad un privato. Mentre sulle botteghe artigiane e il Museo piovono lettere di sfratto da parte della Regione, un imponente comitato cittadino ha protocollato una propria proposta di delibera al consiglio comunale per l’uso pubblico del Castello, sostenuta ed accolta dalla minoranza.
In attesa che un prossimo consiglio comunale approvi tale delibera (su cui sembra orientata anche parte della  maggioranza), sarebbe necessario che l’amministrazione comunale organizzasse al Castello iniziative e spettacoli, facendo già del Castello il punto qualificante della propria offerta turistica. Il Santa Marinella Film Festival, ospitato lo scorso anno nel giardino dell’Hotel “Le Palme”, potrebbe trovare una più degna collocazione nel cortile interno al maniero.
Sarebbe necessario che il Sindaco Bacheca si facesse promotore del coinvolgimento della Provincia di Roma, firmataria nel 2002, assieme al Sindaco Bordicchia e al presidente della Regione Storace, di quell’accordo di programma che vincolava il finanziamento provinciale all’uso pubblico e culturale del Castello, garantendone la proprietà al Comune.
Sarebbe necessario che questa amministrazione si battesse affinché il Castello, già soggetto a vincolo ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.L. 22/2004) ed ai sensi del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale, diventasse Monumento Nazionale e magari sito UNESCO tra Cerveteri e Tarquinia.
Sarebbe infine necessario che il Sindaco si mettesse alla testa dei comuni dell’Etruria Meridionale (Tarquinia, Cerveteri, Civitavecchia, Tolfa, Bracciano, Manziana) per la promozione di un circuito turistico che coinvolga anche il Castello di S. Severa, beneficiando del flusso proveniente dal porto Crocieristico e dalla vicinanza con Roma.
Purtroppo non stiamo assistendo a nulla di tutto questo: le manifestazione previste al Castello sono state da Bacheca annullate, i dictat della regione Lazio sulla Rocca e sul Borgo sono stati accolti, i Comuni limitrofi sono stati ignorati così come la Provincia di Roma. L’inerzia di una amministrazione da sempre troppo compiacente agli interessi privati, rischia di far perdere alla collettività anche il castello di S. Severa, così come è avvenuto per il Porticciolo.

Circolo del PRC-FdS di S. Marinella

martedì 17 luglio 2012

COMUNICATO STAMPA SPENDING REVIEW. PEDUZZI-NOBILE (FDS): “ALTRO CHE CORRETTIVI”

"Tagli insostenibili che provocheranno un corto circuito nell'erogazione dei servizi pubblici indispensabili, lasceranno migliaia di cittadini senza lavoro e priveranno gli Enti locali di ogni potere di intervento reale a sostegno delle fasce più deboli. Con questo decreto sulla spending review, il Governo BCE-Monti manderà all'aria il traballante sistema sanitario pubblico del Lazio, cancellando insieme ai posti letto il diritto alla salute, già duramente colpito dalla Giunta Polverini. E poi, ancora, la scure si abbatterà sul trasporto pubblico locale, sull'università, sulla ricerca. Dov'è la lotta agli sprechi? Il Governo pensa alla chiusura delle società in house, senza neanche aver verificato il ruolo che esse ricoprono all'interno del ciclo amministrativo e di vigilanza dell'ente, senza aver pensato alla conseguente perdita di posti di lavoro. Altro che correttivi! Nessuna modifica potrà migliorare una manovra iniqua e incostituzionale di questa portata. Il Consiglio regionale deve esprimersi nettamente contro questo scempio. Il Governo Monti, dopo l'ennesima aggressione ai settori popolari del Paese, dovrebbe andare a casa!". Così, in una nota congiunta, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, rispettivamente capogruppo e consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio.

Roma, 16 luglio 2012

Ufficio Stampa Fds Regione Lazio

http://www.federazionesinistralazio.it/

venerdì 6 luglio 2012

Acqua inquinata a S. Marinella, Sindaco omertoso

‪La Federazione della Sinistra e il PD di Santa Marinella denunciano il comportamento del Comune di Santa Marinella che con due ordinanze "fantasma" (la 55 del 14 giugno, e la 60 del 25 giugno) ha prima vietato l'assoluto utilizzo dell'acqua, distribuita dall'acquedotto HCS holding Civitavecchia Servizi, per l'igiene personale e per il consumo alimentare, successivamente ha vietato l'utilizzo della stessa soltanto per il consumo alimentare (zone interessate: Poggio Bellavista, le Cese, Colle dell'Ara, zona Colfiorito, via della Selciata, Bonizi e zona del Campo sportivo Comunale).‬

‪Il tutto è avvenuto tenendo all'oscuro la popolazione delle zone interessate, infatti, l'unica pubblicità nei quartieri è stata fatta attraverso un minuscolo cartello affisso su un palo della segnaletica stradale.‬

‪Addirittura, di queste ordinanze, non sono stati informati né i tecnici, né i responsabili della Asl di via Valdambrini!‬

‪Questi atteggiamenti, oltre che mettere a repentaglio la salute della cittadinanza per mera negligenza (o ci sono altri motivi?), sono passibili di denuncia e mettono in risalto ancora una volta l'assoluta inadeguatezza di questa Giunta a governare la città e a garantirne la sanità; chiediamo al Sindaco, almeno, di garantire la massima diffusione delle ordinanze in materia e di pretendere, da chi distribuisce l'acqua, il rispetto dei parametri di salubrità. Inoltre, sempre il Sindaco, dovrebbe esigere, da parte di Acea, il ripristino della recinzione della cabina dell'acqua presso il fosso di Santa Maria Morgana  in via Valdambrini, divelta da oltre un anno con il serio rischio che dal marciapiede si possa cadere di sotto.‬

‪È possibile che non si debba avere il rispetto delle più elementari condizioni di sicurezza? Eppure il Sindaco è, per legge, garante della salute pubblica!‬

‪Ci sentiamo comunque in dovere di dare un consiglio alla popolazione: per evitare rischi alla salute andate a controllare il sito internet del Comune, lì ci sono le ordinanze in oggetto. E solo lì... purtroppo.‬

‪Partito della Rifondazione Comunista- FdS, Santa Marinella‬

‪Partito Democratico, Santa Marinella

giovedì 5 luglio 2012

Il PRC-FdS di Civitavecchia contro il dimensionamento

Il PRC-FdS di Civitavecchia definisce illegittima la decisione della Regione Lazio di applicare la Legge n. 111 sul dimensionamento, meglio nota come "riforma Gelmini", totalmente iscritta nella logica dei tagli alla scuola pubblica, e ne chiede l'immediato annullamento.

La scure, dopo essersi pesantemente abbattuta sul corpo docente nel 2009-10, si è rivolta nel 2011 contro ATA e dirigenti scolastici. La Regione Lazio ha infatti applicato in modo peggiorativo la Legge 111, sopprimendo 137 istituzioni scolastiche autonome a fronte delle 105 previste dai parametri della circolare ministeriale, creando Istituti comprensivi di oltre 1500 alunni. Numerosi odg di Provincia del Lazio, Comuni e Municipi invitavano la Regione a non deliberare in materia di dimensionamento scolastico, in attesa della pronuncia della Corte Suprema.

Il piano di dimensionamento ha creato a Civitavecchia situazioni mostruose: sono stati forzosamente accorpati indirizzi superiori completamente diversi (come l'istituto d'arte ed il liceo classico), costretti a fondere insieme i loro collegi docenti e segreterie, il cui lavoro dovrà rispondere a bacini d'utenza ancora più grandi. L'istituto "Baccelli", ragioneria e geometri, è stato smembrato ed accorpato, da un lato, ad un professionale come l'alberghiero e dall'altro all'istituto nautico IPSIA "Calamatta", creando un situazione ibrida ed ingestibile.

L'aggregazione illegittima di più istituti scolastici ha significato la perdita di posti di lavoro, soprattutto tra il personale ATA. Un tale piano di dimensionamento espone le istituzioni scolastiche a un contenzioso infinito, creando un quadro di grandi incertezze presso docenti, ATA ma soprattutto presso le famiglie ed i ragazzi, il cui diritto alla continuità didattica è stato leso.

Ci si chiede inoltre su chi ricadranno i costi economici del dimensionamento: chi pagherà il trasferimento dei laboratori e dei macchinari? Chi pagherà il riadattamento dei locali a nuovi usi?

Il PRC-FdS si schiera a fianco dei docenti e degli Istituti che hanno espresso il loro dissenso sull'applicazione frettolosa della Legge 111, chiede alla nuova giunta del Comune di Civitavecchia e alla Provincia di Roma di diffidare la Regione Lazio dall'applicare il provvedimento di dimensionamento, dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale. Il Gruppo regionale della FdS ha già chiesto alla Giunta Regionale di annullare il dimensionamento delle istituzioni scolastiche per l'anno scolastico 2012/13.

PRC-FdS di Civitavecchia

mercoledì 4 luglio 2012

COMUNICATO STAMPA ATER, PEDUZZI-NOBILE (FDS): “ODG ANTI IMU CHIARO SEGNALE AL GOVERNO”

"Bene l'approvazione dell'ordine del giorno sull'esenzione degli immobili gestiti dall'Ater del Lazio dal pagamento dell'IMU. Un segnale chiaro che maggioranza e opposizione in Consiglio regionale inviano al Governo Monti. Non possiamo più tollerare che per fare gli interessi delle banche, delle multinazionali e dei grandi capitali ci si accanisca nei confronti dei ceti sociali più deboli. L'odiosa tassa sulla casa, non progressiva ma uguale per tutti, ridurrà in povertà famiglie che hanno già perso tutto a causa di questa crisi economica. Il Governo faccia retromarcia sull'IMU e si adoperi per istituire una vera patrimoniale sulle grandi ricchezze, immobiliari e non". Così, in una nota congiunta, il capogruppo e il consigliere regionale della Federazione della Sinistra, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile.

Roma, 4 luglio 2012

Ufficio Stampa Fds Regione Lazio

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COMUNICATO STAMPA Campagna referendaria Stop ai privilegi

Fraleone (No Vitalizi Lazio): "Tagliano le tredicesime dei cittadini ma non i vitalizi dei consiglieri"

 "Ci giunge notizia che in alcune Asl del Lazio è già arrivata la comunicazione dei tagli apportati dal Governo alle tredicesime dei dipendenti. Si tratta di una misura iniqua, che colpisce i comuni cittadini senza intaccare in alcun modo i privilegi di pochi. Ci riferiamo, in particolar modo, allo scandalo dei vitalizi dei consiglieri e degli assessori regionali, per la cui abrogazione la Federazione della Sinistra ha promosso già da tempo un referendum popolare che sta avendo un gran seguito.

Alla luce di quest'ultimo attacco agli stipendi dei lavoratori, che utilizzano la tredicesima per i pagamenti e per le scadenze inderogabili, le pensioni d'oro dei consiglieri regionali appaiono come un vero e proprio affronto, un privilegio ancor più insopportabile che deve finire.

Il malcontento e la rabbia dei cittadini è tangibile e crescente, lo dimostrano le tante firme raccolte in questi mesi ai banchetti allestiti in tutte le province e presso le segreterie dei comuni laziali. La battaglia per l'abrogazione dei vitalizi andrà avanti, con l'obiettivo di raccogliere le 50 mila firme necessarie per dire basta ai privilegi e risanare la politica". E' quanto afferma la presidente del Comitato No vitalizi Lazio, Loredana Fraleone.

Ufficio Stampa Fds Regione Lazio

www.novitalizilazio.it

lunedì 2 luglio 2012

Il PRC di Civitavecchia contro il dimensionamento

Il PRC di Civitavecchia definisce illegittima la decisione della Regione Lazio di applicare la Legge n. 111 sul dimensionamento, meglio nota come "riforma Gelmini", totalmente iscritta nella logica dei tagli alla scuola pubblica, e ne chiede l'immediato annullamento.

La scure, dopo essersi pesantemente abbattuta sul corpo docente nel 2009-10, si è rivolta nel 2011 contro ATA e dirigenti scolastici. La Regione Lazio ha infatti applicato in modo peggiorativo la Legge 111, sopprimendo 137 istituzioni scolastiche autonome a fronte delle 105 previste dai parametri della circolare ministeriale, creando Istituti comprensivi di oltre 1500 alunni. Numerosi odg di Provincia del Lazio, Comuni e Municipi invitavano la Regione a non deliberare in materia di dimensionamento scolastico, in attesa della pronuncia della Corte Suprema.
Il piano di dimensionamento ha creato a Civitavecchia situazioni mostruose: sono stati forzosamente accorpati indirizzi superiori completamente diversi (come l'istituto d'arte ed il liceo classico), costretti a fondere insieme i loro collegi docenti e segreterie, il cui lavoro dovrà rispondere a bacini d'utenza ancora più grandi. L'istituto "Baccelli", ragioneria e geometri, è stato smembrato ed accorpato, da un lato, ad un professionale come l'alberghiero e dall'altro uno tecnico accorpandolo all'istituto nautico, IPSIA "Calamatta"....insomma: un pout pourri che non serve a nulla. L'aggregazione illegittima di più istituti scolastici ha reso numerosi insegnanti e ATA perdenti posto, ledendo le loro aspettative e i diritti.
Un piano di dimensionamento cosi definito espone le istituzioni scolastiche a un contenzioso infinito da parte dei cittadini e lavoratori, creando un quadro di grandi incertezze presso docenti ed ATA ma soprattutto presso le famiglie, visto il duro colpo nuovamente inferto alla scuola pubblica, e i ragazzi, il cui diritto alla continuità didattica è stata leso.
Ci si chiede inoltre su chi ricadranno i costi economici del provvedimento di dimensionamento: chi pagherà il trasferimento dei laboratori e dei macchinari? Chi pagherà il riadattamento dei locali a nuovi usi?
Il PRC si schiera a fianco dei docenti e degli Istituti che hanno espresso il loro dissenso sull'applicazione frettolosa della Legge 111, chiede alla nuova giunta del Comune di Civitavecchia e alla Provincia di Roma di diffidare la Regione Lazio dall'applicare il provvedimento di dimensionamento. Il Gruppo regionale della FdS ha già chiesto alla Giunta Regionale di annullare il dimensionamento delle istituzioni scolastiche per l'anno scolastico 2012/13.

PRC di Civitavecchia

ASSEMBLEA DEI LAVORATORI DELLE CENTRALI ENEL E TIRRENOPOWER

La ministra Fornero sostiene che il lavoro non è un diritto mentre il governo MONTI  continua a colpire in maniera pesante il lavoro. I sindacati CGIL, CSL, e UIL il mercoledì 27giugno hanno organizzato una  marcia per il lavoro per porre l'attenzione sulla grave crisi occupazionale che nella nostra città tocca picchi intorno al 18% e che nel prossimo futuro, con la fine della cassa integrazione per decine di lavoratori, metalmeccanici, edili ed elettrici, potrebbe rappresentare un vero problema sociale.

NE DISCUTIAMO CON MARCO GELMINI DELLA SEGRETERIA NAZIONALE DEL PRC
CLAUDIO FIORELLA DELLA SEGRETERIA DEL PRC DEL  LAZIO MARTEDI' 03 LUGLIO ORE 17,30 IN VIA DEI BASTIONI A CIVITAVECCHIA (presso la sede della Federazione del Prc)

mercoledì 27 giugno 2012

COMUNICATO STAMPA VIDEOCON. PEDUZZI-NOBILE (FDS): “NON LASCIAMO SOLI I LAVORATORI”

"Non possiamo permettere che siano i 1300 lavoratori della ex Videocolor di Anagni a pagare da soli per le politiche dissennate della multinazionale indiana che ha portato al fallimento né per l'intervento tardivo e inefficace delle Istituzioni. Non possiamo tollerare che, dopo sette anni di dura lotta, questi lavoratori e le loro famiglie si ritrovino senza lavoro, senza alcuna garanzia per il futuro e ridotti in povertà. Noi non li lasceremo soli e continueremo a sostenere ogni loro mobilitazione affinché si trovi una rapida soluzione per evitare che scoppi una bomba sociale. Per questo, lunedì 2 luglio parteciperemo al 'Videocon day', per chiedere che la Regione Lazio insieme al Governo e alla Provincia di Frosinone reperiscano tutte le risorse necessarie per rilanciare il sito produttivo della Videocon, contrastare la deindustrializzazione del territorio e ridare a queste donne e a questi uomini un lavoro e la speranza di poter tornare a progettare il futuro". Così, in una nota congiunta, il capogruppo e il consigliere regionale della Federazione della Sinistra, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile.

Roma, 27 giugno 2012

Ufficio Stampa Fds Regione Lazio

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lunedì 25 giugno 2012

Privatizzazione del Castello? I cittadini non ci stanno.

Dopo il consiglio comunale aperto di giovedì 21 giugno, fortemente voluto dal Comitato per la difesa del Castello e dalla minoranza (che fu la prima a chiederlo, ben due mesi fa), sarà molto difficile per il Sindaco Bacheca rassegnarsi alla volontà della Regione Lazio di affidare ad un privato la Rocca del Castello di S. Severa. Lo stesso vale per la Giunta Polverini la quale, dopo le lettere di sfratto persino al museo civico, dovrà rivedere la sua volontà di "fare cassa" sul Castello e sul borgo. L'aver inserito il Castello nella lista dei beni disponibili sarà anche stata una svista, ma l'ammissione dell'errore non garantisce affatto dal pericolo di una privatizzazione del sito. Esso potrebbe essere dato in gestione ad un privato che potrebbe anche chiuderne l'accesso al pubblico. Per questo i Consiglieri regionali della FdS si impegneranno a chiedere l'inserimento del Castello tra i beni di notevole interesse pubblico. Ciò ne impedirebbe non solo future alienazioni ma anche interventi sul cambio di destinazione d'uso. I cittadini si sono dimostrati determinati nella volontà di difendere e valorizzare la vocazione culturale e pubblica del Castello. Essi chiedono inoltre che il bando internazionale per la gestione del ristorante, della sala conferenze e della foresteria sia concepito in termini tali da non compromettere l'attività museale, didattica e la ricerca archeologica, che fanno del sito un luogo unico al mondo. Il Castello di S. Severa deve infatti diventare uno dei simboli della Regione Lazio ma è già divenuto un simbolo della lotta per la difesa del nostro patrimonio culturale e monumentale, come dimostra la solidarietà del Teatro Valle Occupato al Comitato.

La FdS, schierata a fianco dei cittadini, intende vigilare su quanto accadrà al prossimo Consiglio Comunale, dal valore deliberativo e non meramente consultivo, sul futuro del Castello.

Circolo del PRC-FdS di S. Marinella

mercoledì 20 giugno 2012

UNISAN licenzia e abbandona 7 disabili S. Severa.

Il giorno 13 giugno 2012 la presidentessa della UNISAN, Rossana Varrone, ha annunciato
in una lettera ai sindacati l'avvio della procedura di licenziamento per 14 lavoratori. La Varrone dichiara che tale misura è stata resa necessaria dai tagli della Regione Lazio. Tali tagli avevano già portato alla cassa integrazione 55 lavoratori della struttura riabilitativa Ri.Rei su 100, ma oggi il nuovo ramo d'azienda UNISAN non riesce far fronte alle spese. Ciò ha costretto, spiega Varrone, a ridurre tutte le prestazioni, portando i pazienti al "mantenimento lieve", bloccando il reintegro dei dimessi e diminuendo di 7 unità i residenti del centro Boggi di S. Severa.
I 14 lavoratori da licenziare sono 5 impiegati amministrativi, resi superflui dell'informatizzazione di molte pratiche, 6 operatori socio-sanitari (tutti a S. Severa), data la diminuzione di 7 pazienti, e 3 lavoratori di Via Sbricoli, le cui le pulizie verranno date in appalto a privati da UNISAN.
Dopo aver messo in chiaro i criteri con cui verranno individuate i 14 lavoratori, a cui non verranno versati i contributi IMPS, si conclude dichiarando l'urgenza del provvedimento.
Quello che la Varrone non dice nella sua lettera sono le cifre che descrivano gli sbandierati tagli. Ri.Rei. percepisce dalla Regione Lazio la cifra considerevole di 20 milioni l'anno, a cui si aggiungono le rette sostenute dalle famiglie (spesso senza ricevuta per la detrazione fiscale). Solo di fondi regionali ogni paziente avrebbe ca. 6000 € al mese! La Regione Lazio e la ASL non verificano come vengano spesi questi ingenti contributi. Inoltre la Regione Lazio non ha ottemperato all'obbligo di affidare l'appalto di un servizio così specifico (riabilitazione e reinserimento dei disabili) con bando di gara, scegliendo il soggetto con i migliori requisiti. Il consorzio Ri.Rei. non aveva la minima esperienza nel settore e mai si è provveduto a correggere tale stortura, respingendo una proposta di parte dell'opposizione regionale in tal senso (determina e mozione del 16/3/2011). Il fondato sospetto è che il braccio di ferro tra Regione Lazio e UNISAN sia un bluf; le due realtà se la intendono perfettamente: la Regione eroga fondi senza controllo, la UNISAN smobilita il servizio di riabilitativo pezzetto per pezzetto affidandolo, via via, in sub appalti ai privati. A rimetterci sono i lavoratori da una parte, sempre più ricattati e meno garantiti, ed i disabili e le loro famiglie dall'altra, sempre più abbandonati a loro stessi fino alla completa esclusione dal servizio. Si ricorda che UNISAN ha già dato in appalto il CAD (il centro assistenza domiciliare), diminuendo quindi le sue prestazioni e giustificando in questo modo la contrazione del numero dei dipendenti.
La UNISAN parla di esuberi ma gli operatori vivono già oggi un drammatico problema di sottodimensionamento e per questo vengono continuamente sottoposti al lavoro straordinario, percependo lo stipendio a singhiozzo o non percependolo affatto. Lo sbandierato rapporto 1/3 tra operatori è pazienti non tiene conto del fatto che gli operatori sono soggetti a turnazione; inoltre esiste un enorme problema di ferie non godute.
La FdS si schiera dalla parte delle famiglie dei pazienti e dei lavoratori e richiede la fine della fallimentare gestione UNISAN-RI-Rei, una reinternalizzazione del servizio riabilitativo da parte della ASL. La FdS auspica che le forze sindacali, a cui la Varrone rivolge la sua lettera, pretendano trasparenza sui bilanci della UNISAN prima di trattare sui licenziamenti.
Consiglieri Peduzzi e Nobile, Federazione della Sinistra della Regione Lazio
Circolo PRC-FdS di Santa Marinella

COMUNICATO STAMPA Detenzione illegale del calciatore Mahmoud Sarsak

Peduzzi e Nobile (Fds): "Presentata una mozione per la sua liberazione"

 "Abbiamo presentato una mozione per la liberazione del calciatore della nazionale palestinese Mahmoud Sarsak, da tre mesi in sciopero della fame nel carcere israeliano nel quale è illegalmente detenuto". E' quanto affermano il capogruppo e il consigliere della Federazione della Sinistra alla regione Lazio, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile.

"Mahmoud Sarsak – spiegano Peduzzi e Nobile - è stato arrestato il 22 luglio 2009 senza alcuna accusa, mentre si trovava al valico di Eretz, passaggio obbligato per chi deve entrare nei Territori Occupati da Gaza. Venne tradotto nel carcere di Ashkelon per trenta giorni, interrogato e torturato, per poi essere trasferito nel carcere di Ramleh, dove tuttora è detenuto.

"Recentemente – continuano - il Presidente della Fifa Joseph Sepp Blatter, ha chiesto la sua immediata liberazione affermando, tra l'altro, che 'diversi calciatori palestinesi sono detenuti in violazione dei diritti umani e della loro integrità, senza processo ed in maniera illegale, dalle autorità israeliane'. Anche calciatori di fama mondiale come Eric Cantona e i giocatori della nazionale spagnole hanno unito la loro voce per chiedere la scarcerazione di Mahmoud.

"La mozione impegna la Giunta regionale del Lazio a chiedere alle autorità israeliane l'immediata liberazione di Mahmoud Sarsak e degli sportivi palestinesi illegalmente detenuti in base a leggi speciali di guerra; a chiedere alla Federazione Italiana Gioco Calcio una presa di posizione formale e pubblica per la scarcerazione del calciatore e a chiedere un impegno in tal senso del Governo italiano nei confronti del governo israeliano. Chiediamo infine alla Giunta – concludono - di inviare questa mozione all'Ambasciatore d'Israele in Italia, al rappresentante dell'Autorità Nazionale Palestinese in Italia, al presidente della Figc, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro degli Esteri.

Per info

Ufficio Stampa Fds Lazio www.federazionesinistralazio.it

lunedì 18 giugno 2012

Rinvio consiglio comunale sul castello di S.Severa

Il Consiglio comunale aperto sul Castello di Santa Severa previsto per oggi lunedì 18 si terrà giovedì 21 giugno alle 18. Invitiamo la cittadinanza a partecipare. Non facciamoci scoraggiare dai continui rinvii!
mail inviata dal Blackberry

sabato 16 giugno 2012

Campagna a sostegno dei referendum per l’abrogazione del vitalizio dei consiglieri e degli assessori della regione Lazio


Si informa la cittadinanza che presso la segreteria del Comune di Santa Marinella sono stati depositati dieci moduli per la raccolta delle firme per sostenere i referendum per l’eliminazione del vitalizio dei consiglieri e degli assessori della Regione Lazio, presentati dalla Federazione della Sinistra. Sarà quindi possibile firmare da oggi fino al 14 settembre, termine ultimo della campagna referendaria per tagliare il vitalizio dei consiglieri ed assessori regionali.
Attraverso il referendum abrogativo, che sta prendendo il via con banchetti per la raccolta firme dislocati nelle cinque provincie laziali, la Federazione della Sinistra vuole restituire equità sociali e porre fine a un privilegio particolarmente insopportabile in un momento in cui le condizioni di vita di gran parte della popolazione peggiorano sempre di più. A causa di una gestione della crisi che penalizza i più senza intaccare i privilegi di pochi.
Solo in questa legislatura sono 85 i consiglieri e gli assessori a cui viene operata la trattenuta per il cosiddetto “Fondo di Previdenza”, meglio conosciuto come vitalizio, un’uscita che mensilmente costa al Consiglio Regionale 128.521 euro, per un importo annuo pari a euro 1.542.000, a cui si aggiunge il costo sopportato da questa amministrazione per il pagamento del vitalizio agli ex consiglieri che godono di tale privilegio, che ammonta a 1.218.000 euro al mese.
In vitalizi gli attuali consiglieri regionali costeranno ulteriori 4.500.000 euro annui, una volta raggiunta l’età per l’accesso al beneficio. Questo costo si andrà ad aggiungere ai 17.000.000 di euro già spesi annualmente dal Consiglio Regionale per i 221 ex consiglieri che attualmente ne usufruiscono. Quindi a partire dai 50 anni e per tutto il resto della loro vita questi consiglieri percepiranno un vitalizio mensile di euro 4.400 per una sola legislatura, che potrà esser riversato – in caso di morte del beneficiario – alla moglie, oppure al figlio fino ai 26 anni, oppure alla convivente.
Se è vero che l’aspettativa di vita – quel criterio in base al quale l’età per l’accesso alle pensioni è salita a 67 anni -è oggi di 84 anni- in 34 anni di beneficio (restando inalterati i costi attuali) gli 85 consiglieri costeranno alle casse regionali 153 milioni di euro. La partita in gioco è alta perché la vittoria del referendum porterebbe ad un risparmio di più di 4 milioni di euro l’anno, solo eliminando i vitalizi dei consiglieri regionali attualmente in carica. Si tratta di fondi pubblici che potrebbero esser riversati in sanità, cultura, trasporti e servizi sociali. Servono 50.000 firme per dire Stop ai Privilegi! Partecipa anche tu per risanare la Politica!
I cittadini che intendono firmare i quesiti devono rivolgersi presso l’ufficio anagrafe del comune di Santa Marinella, sito in Lungomare G.Marconi 101, negli orari di apertura al pubblico: lunedì-martedì-mercoledì e venerdì dalle ore 9,00 alle ore 17.15; martedì e giovedì dalle ore 15,15 alle ore 17,15, muniti di un documento d’identità.

Federazione della Sinistra di Santa Marinella

Santa Severa Peduzzi e Nobile (Fds), Bonelli (Verdi): “Giù le mani dal Castello”

 
“Come richiesto dal Comitato cittadino, il 18 giugno si terra un consiglio comunale aperto sul futuro del Castello di S. Severa. Il consiglio sarà alle ore 18.00, nel cortile interno dell’antico borgo. Le decisioni che verranno prese sono davvero decisive ed è per questo che parteciperemo alla seduta consiliare, aderendo all’iniziativa promosso dalla cittadinanza”. Lo rendono noto il consiglieri Peduzzi e Nobile, della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio e il Circolo FdS di S. Marinella.
 “Riteniamo si tratti di una battaglia importante dal momento che, la Regione Lazio, ha deciso di “fare cassa” utilizzando il monumento come un’immobile qualsiasi, che può essere spacchettato in tante particelle da utilizzare commercialmente o da dare in gestione a privati. Non solo la foresteria, con annesso ristorante, e la sala congressi ma anche la Rocca rischia di essere messa a bando e chiusa al pubblico. Ci domandiamo con quale Con che diritto la Regione sacrifichi i suoi monumenti mentre sperpera quattro milioni di euro all’anno in vitalizi a consiglieri ed assessori, anche non eletti.
Il Consiglio Comunale e il Sindaco di S. Marinella hanno la preziosa occasione di difendere gli interesse della collettività e costruire un accordo intercomunale per difendere la vocazione culturale e storica del castello. Il bando internazionale non ha mai riguardato Torre Saracena e Rocca e quella che Bacheca sta spacciando per una vittoria è, in realtà, una resa totale alla svendita regionale. Se il Comune  accetta la privatizzazione, per i cittadini e i Sindaci del comprensorio sarà davvero difficile imporre alla Regione un ripensamento sull’uso pubblico del castello.
"Per questo motivo la FdS e i Verdi invitano  la cittadinanza a difendere il proprio patrimonio comune partecipando numerosa al Consiglio comunale aperto del 18 giugno”, concludono Peduzzi e Nobile e Bonelli.

Per info
Ufficio Stampa Fds Lazio 3928001603

lunedì 11 giugno 2012

Consiglio Comunale al Castello di Santa Severa

Oggi alle 18.00 presso il Castello di Santa Severa si svolgerà un Consiglio comunale aperto sul destino del Castello stesso.
La Regione, proprietaria del Castello, ha deciso di dare in affidamento la Rocca (il Castello vero e proprio) ai privati per la gestione del Centro Congressi, di una foresteria (un bell'Hotel di lusso?) e del ristorante.
I cittadini del territorio non potranno più usufruire del castello stesso.
Il sindaco Bacheca ha concordato con l'Assessore regionale Cetica la cessione della rocca (ossia il castello vero e proprio) alla regione Lazio, contrariamente da quanto chiesto dal comitato per il Castello di Santa Severa (trasformare rocca e torre saracena in museo).
La regione ha risposto picche anche sul rifinaziamento della cooperativa di pulizia e sorveglianza e non coinvolgerà nelle decisioni la Provincia di Roma che ha finanziato i lavori.
Il Sindaco si ritiene però soddisfatto che il museo comunale non debba pagare l'affitto alla regione Lazio.

"Noi dobbiamo pagare la sanità del Lazio mentre la regione Lazio spende 4 milioni all'anno per i vitalizi?"
Ecco cosa ha risposto il comitato al sindaco Bacheca, ma lui in consiglio difenderà l'accordo con l'Assessore Cetica evidenziandone gli aspetti positivi (il comune definirà con la regione il bando internazionale).
I consiglieri della lista civica un'altra città è possibile hanno assicurato battaglia: porteranno la delibera del comitato in consiglio CONTRO Bacheca.
La minoranza tutta (UDC compreso, che è in maggioranza alla Regione...) dovrebbe muoversi compatta.
Il comitato è intenzionato a coinvolgere anche gli altri sindaci del comprensorio in questa importante guerra contro l'intenzione della Regione di fare cassa con i Beni Monumentali. 
La Federazione della Sinistra è dall'inizio schierata a fianco del Comitato per la difesa del Castello come Bene Comune e il Consigliere regionale Peduzzi è stato sempre presente agli incontri organizzati a favore di questa battaglia.
Appuntamento quindi oggi, lunedì 11 giugno, alle 18 presso il Castello di Santa Severa 
Circolo Prc Mario Benedetti Michelangeli Santa Marinella  - Federazione della Sinistra