sabato 13 dicembre 2008

CANTIERI IN VIA VALDAMBRINI: CHI CONTROLLA I CONTROLLORI? (ovvero URBANISTICA SENZA SENSO NE’ LEGGE N. 2)

Venerdì 5 dicembre 2008, ore 17.00 al centro anziani di Via dei Fiori si è tenuta un’assemblea pubblica sui problemi di viabilità e di insicurezza dei cantieri in Via Elcetina e Via Valdambrini. I cittadini, esasperati dai disagi, preoccupati da cantieri che ignorano le norme di sicurezza, immobilizzati dal transito di autocarri che non rispettano le restrizioni orarie stabilite dalle ordinanze del Sindaco, indignati per la quasi connivenza dei vigili urbani che non si curano di denunce e della violazione palese delle norme, hanno partecipato ad un assemblea con gli amministratori.

Per il Sindaco e l’Ass. Maggi (l'Ass. Grimaldi era assente) è stata un’occasione per esporre il proprio progetto di risanamento del quartiere, da realizzare in accordo di programma. Il cuore del progetto è nella strada a doppio scorrimento che il privato dovrebbe costruire, collegando Via Valdambrini a Via delle Colonie in cambio di nuove costruzioni. I cittadini hanno lamentato l’estremo pericolo rappresentato dai cantieri aperti a Via Elcetina e Via Valdambrini è le enormi difficoltà di spostamento nell’unica via di collegamento (Via Valdambrini), costantemente occupata da autocarri e pericolosa persino per i pedoni. Le forze politiche dell’opposizione hanno visto rispondersi alle interrogazioni in proposito durante l’ultimo consiglio (27/11!08) che il Comune non può sostituirsi ai vigili urbani nel monitoraggio del territorio.

Tutti si chiedono con quali mezzi e con quale autorità questa amministrazione farà rispettare al privato tempi e impegni in accordo di programma (la strada è stata promessa entro l’anno 2009) quando le ordinanze del Sindaco sui cantieri e sul transito rimangono disattese, quando a questa amministrazione sfugge completamente dal controllo persino la propria polizia urbana, pagata con i soldi dei contribuenti ma incapace di effettuare una qualsiasi sanzione sugli illeciti. Forse i media dovrebbero supportare i cittadini di Via Valdambrini ed Elcetina e monitorare con loro sull’effettivo rispetto delle norme, visto che tra privati e amministrazione non sembra esserci alcuna forma di raccordo, ne controllo, né legge. Il PRC si domanda inoltre se la nuova "super strada" non sia anche un enorme favore reso ai costruttori del centro commerciale e dei numerosi appartamenti ad esso annessi, e se essa sarà sufficiente quando un nuovo privato (ma pare che sia sempre lo stesso privato del centro commerciale), in accordo di programma, riempirà i 38.000 mq tra Valdambrini ed il liceo scientifico di nuove abitazioni.

Il Sindaco si è inoltre detto contrario al centro commerciale ma non sta facendo nulla nè per mettere il cantiere in sicurezza nè per procedere con la VIA sul fosso, su cui il cantiere incombe pericolosamente. La scuola Vignacce inoltre sembra destinata al totale sacrificio nella sua futura convivenza con il centro commerciale. La possibilità di aggiornare il PRG sembra allontanarsi dalle volontà della presente amministrazione, che pur aveva optatao per questa scelta nelle sue prime battute ed in campagna elettorale. Ma gli accordi di programma (tanto amati anche dalla passata amministrazione) se tamponano delle falle, sembrano aprirne di nuove.

Il Circolo del PRC di S. Marinella “Benedetti Michelangeli”

martedì 9 dicembre 2008

Verso lo sciopero del 12 dicembre

Il Circolo di Santa Marinella aderisce allo sciopero del prossimo 12 dicembre e invita tutti i cittadini a partecipare ai cortei a Roma.
Di seguito la piattaforma proposta dal nostro Partito:

Abbiamo lavorato con determinazione in queste settimane alla riuscita dello sciopero generale del 12 dicembre attraverso diverse iniziative: una campagna di volantinaggi davanti ai posti di lavoro e nei territori, la costruzione di incontri, assemblee, dibattiti. E' un impegno che va rafforzato e intensificato in questi giorni. La riuscita dello sciopero del 12 dicembre è con tutta evidenza decisiva. Perché si esprimano tutte le potenzialità dell'opposizione alle politiche del Governo e di Confindustria, perché venga battuto l'attacco all'autonomia e al ruolo del sindacato, per la possibilità di costruire un movimento duraturo e generalizzato in grado di prospettare una discontinuità profonda, un'uscita a sinistra dalla crisi. E sono molte le dinamiche positive che si sono determinate: la scelta del movimento per la scuola e l'università pubbliche di contribuire a costruire attivamente le mobilitazioni, la positiva convergenza dei sindacati di base nella data indicata dalla Cgil.
Bisogna essere consapevoli tuttavia anche delle difficoltà. A partire da quella più grande determinata dal dispiegarsi della crisi. In una situazione in cui le prossime settimane vedranno la sostanziale chiusura delle fabbriche con la moltiplicazione delle realtà in cassa integrazione, non è semplice scioperare: percepire l'utilità dello sciopero di fronte alla prospettiva di settimane di inattività forzata, rinunciare ad un giorno di stipendio avendo davanti un futuro segnato dalla decurtazione di salari già miserrimi, con l'accresciuta incertezza sul mantenimento del posto di lavoro. Scioperare il 12 comporta un livello di consapevolezza molto elevato sullo scontro in atto. In una situazione in cui la risposta delle lavoratrici e dei lavoratori sarà determinante come non mai per la misurazione dei rapporti di forza esistenti nel nostro paese.
La retorica profusa in questi giorni dal Governo sull'unità e la concordia nazionale necessarie per affrontare la situazione ha uno scopo evidente: cercare di impedire che si determini consapevolezza a livello di massa sulle responsabilità della crisi ed insieme nascondere il carattere profondamente regressivo delle politiche in atto, l'obiettivo che esse hanno di utilizzare la crisi per determinare un arretramento generalizzato delle relazioni sociali nel nostro paese.
Si tratta non solo di demistificare i recenti provvedimenti del governo Berlusconi, ma di evitare che si determini nel dibattito pubblico la rimozione dei contenuti complessivi dell'iniziativa che il governo ha messo in campo sin dal suo insediamento. Una manovra che prevede nel triennio 5 miliardi di tagli alla sanità, con l'accumulo complessivo di un indebitamento di 35 miliardi a carico delle regioni per il divario tra spesa prevista e finanziamento statale, un intervento devastante su regioni ed enti locali, chiamati a "concorrere" agli obiettivi di bilancio con quasi 8 miliardi per quel che riguarda le regioni, e oltre 9 miliardi per quel che riguarda comuni e province, i 9 miliardi e mezzo di tagli a scuola e università, mentre parallelamente è senza precedenti l'attacco al pubblico impiego, sul versante salariale, dei diritti, nel licenziamento dei lavoratori precari.
Una politica che attacca il lavoro a colpi di ulteriore pesante deregolamentazione, precarizzazione, frantumazione dei diritti: dalla dilatazione del lavoro a termine, al ripristino del lavoro a chiamata, alla destrutturazione di interi settori attraverso il lavoro accessorio. Dalla riscrittura del processo del lavoro per attaccare nuovamente l'articolo 18 agli annunci sull'ulteriore limitazione del diritto di sciopero.
Non si tratta dunque dell'"inadeguatezza" delle misure assunte dal governo nel recente decreto, a cominciare dalla quota di risorse del tutto insufficienti messe a disposizione sul versante degli ammortizzatori sociali e del sistema di protezione contro la crisi. Si tratta di un disegno organico. Il fragile sistema di welfare del nostro paese è destinato ad essere massacrato dalle ricette di Tremonti e Berlusconi.
L'"intervento pubblico" del governo, nella crisi, si sostanzia di generose disponibilità a favore di un sistema creditizio di cui si lasciano inalterati assetti proprietari e meccanismi di funzionamento e nell'accelerazione delle grandi opere ambientalmente devastanti per consentire grandi profitti per pochi. Ma il pubblico si ritrae ulteriormente dalla garanzia dei diritti sociali: alla salute, all'istruzione, all'assistenza, mentre si rilancia il processo di privatizzazione dei servizi pubblici locali. Il disegno del governo è organico anche nel mettere in connessione l'attacco al sistema di welfare e ai diritti del lavoro, con la riscrittura del ruolo degli attori sociali: sindacato in primis. La riforma della contrattazione che continua ad essere obiettivo centrale di Berlusconi e Marcegaglia, vuole distruggere il contratto collettivo nazionale e puntare all'individualizzazione del rapporto di lavoro, distruggere il ruolo di rappresentanza del sindacato per trasformarlo in sindacato dei servizi e in soggetto complice delle imprese nella gestione di interi pezzi di stato sociale da cui per l'appunto il pubblico si ritrae. Il disegno è quello di un riassetto corporativo del complesso delle relazioni sociali.
Verso e oltre il 12 dicembre dobbiamo essere in grado di disvelare il senso profondo delle politiche del governo, far vivere i contenuti di un programma di alternativa, costruire organizzazione e conflitto sociale. Il futuro dipende anche da noi.

Roberta Fantozzi

venerdì 5 dicembre 2008

URBANISTICA SENZA SENSO NE' LEGGE

Nel corso dell'ultimo consiglio comunale del 27 novembre sono stati dalla maggioranza rispedite al mittente due interrogazioni sul regolamento edilizio presentate dall'opposizione. Le interrogazioni riportavano il malcontento della popolazione sul mancato rispetto delle norme da parte degli innumerevoli cantieri aperti a S. Marinella (molti concentrati su via IV novembre) non solo sul transito di autocarri, sulle gru che incombono sugli abitati, sui rumori ad ogni ora del giorno e sulle polveri ma sulle altezze dei nuovi edifici, sulle distanze dalla strada o sul distacco da altre costruzioni. La maggioranza ha affermato che, per quanto le compete (progetti presentati ai tecnici del Comune) le norme del regolamento edilizio sono state rispettate, cosa confermata anche dalla Regione Lazio, che ha respinto un ricorso presentato da alcuni cittadini su questi problemi. Che poi le norme siano effettivamente rispettate nei cantieri questo non compete alla maggioranza rilevarlo ma alla polizia municipale. La maggioranza, per bocca del cosigliere Pepe (l'ass. Grimaldi era assente), ha ammesso che il regolamento edilizio è da riformare e che la maggioranza "ci sta lavorando". Ma in un Consiglio Comunale di qualche mese fa, l'Ass. all'urbanistica Grimaldi assicurò che il nuovo regolamento edilizio sarebbe stato presentato entro il mese di dicembre. Esso doveva aggiornare le norme su: distacchi dalla strada e dai muri; balconi e recinzioni; dimensioni degli appartamenti; altezza delle palazzine. Si ricorda che la battaglia per un nuovo regolamento edilizio fu fatta propria nella giunta Tidei dall'allora assessore all'urbanistica Dani e la sua mancata approvazione fu motivo dell'uscita di Dani da quella compagine. Si ricorda inoltre che la cittadinanza è ancora in attesa del nuovo PRG che impedisca nuovi insediamenti abitativi in zone assolutamente sprovviste di servizi. Ricordiamo inoltre che la presente maggioranza, nel Consiglio Comunale del 16 /9/08 ha respinto la proposta fatta dai consiglieri di "Un'altra città è possibile" di normare gli accordi di programma riconducendoli ad un progetto urbano coerente. Ci sembra purtoppo evidente come, anche in questa legislatura, si preferisca costruire senza senso nè pianificazione.

Il Circolo del PRC "Benedetti Michelangeli" di S. Marinella

giovedì 4 dicembre 2008

INAUGURATO IL NUOVO CIRCOLO DEL PRC DI S. MARINELLA

Sabato 29 novembre 2008 ha avuto luogo l'inaugurazione del nuovo circolo del PRC in Via A. Volta n. 1 a S. Marinella (zona Majorca). Il circolo è stato intitolato "Mario Benedetti Michelangeli”, in memoria del nostro caro compagno scomparso un anno fa.

All'inaugurazione ha partecipato Loredana Fraleone, responsabile nazionale di scuola e formazione del PRC e membro della direzione nazionale e molti cittadini, la famiglia e gli amici di Mario. La manifestazione non ha voluto assumere forma rituale, nè retorica e nemmeno autocelebrativa. I promotori sono consapevoli del grave momento di difficoltà che il partito attraversa a livello nazionale e del cammino, tutto in salita, che rappresenta aprire oggi una sede di partito, e per di più di un partito comunista. L'intervento di Fraleone (e degli altri che hanno preso la parola, tra cui Andrea Benedetti) si è soffermato non solo sulla difficoltà del momento e sull'importanza di una controinformazione capillare ma anche sulla necessità di costituire un punto di riferimento per le tante persone disorientate ed in difficoltà. Nel nostro comprensorio precariato e disoccupazione sono diffusissimi. A questo si aggiunge l'assoluta incertezza (al limite del "fai da te") del commercio al dettaglio e della micro-impresa familiare, vettori economici di cui vive S. Marinella. Anche il turismo stagionale non trova di meglio che affidarsi al protettore politico di turno per sopravvivere. Per questo le elezioni politiche si vincono a S. Marinella sul "peso" della rete di clientele. Restiamo convinti che un indotto tanto depresso, disilluso e aggredito dal cemento come il nostro sarebbe ancore più debole senza la presenza, piccola ma generosa, del nostro partito. Siamo anche convinti che la realtà locale vada conosciuta meglio e che più energie vadano spese per fare del nuovo circolo un punto di riferimento.

L'inaugurazione è stata anche l'occasione per lanciare la campagna "Sangue rosso", la quale si propone di sensibilizzare i simpatizzanti ed iscritti del circolo a donare il sangue presso l’ospedale S. Paolo di Civitavecchia.


Il Circolo del PRC "Mario Benedetti Michelangeli"

mercoledì 3 dicembre 2008

Una pozza è per sempre....

Continuiamo a ricevere e a pubblicare i contributi dei nostri lettori. Stavolta tocca al critico d'arte Concetto Marchesi


Simpatico effetto "riflesso" su mega pozzanghera sita in via Rucellai all´altezza del parcheggio offerto dall´amministrazione Bacheca ai cittadini di Santa Marinella.


"Una voragine è per sempre", opera su asfalto (bucato) di una decina di metri di raggio. La sensibilità nei confronti dell´arte contemporanea dell´amministrazione Bacheca non ha uguali: bisogna proprio essere dei comunisti bolscevichi per non riuscire ad apprezzarla.


"Marrone su rosa", si tutti abbiamo pensato alla stessa cosa. Pensiero gentilmente stimolato dall´amministrazione Bacheca.

martedì 2 dicembre 2008

Il massetto romano


Dal nostro inviato Giovanni Battista:

E' qualche giorno che una ditta sta facendo dei lavori al ponte romano vicino al Porticciolo.
So per certo che gli hanno bocciato il lavoro del rifacimento del massetto sulla strada antistante il ponte romano e che porta al fosso di santa maria morgana. Sono arrivati tre tecnici e hanno verificato che bastava prendere un semplice punteruolo per bucare il cemento, fatto che indica l'errata composizione dell'impasto, e in particolare il troppo uso di sabbia (a discapito del cemento?). Uno dei tecnici è saltato su tutte le furie, sentitosi preso in giro dal titolare della ditta appaltatrice del lavoro, che invece insisteva affermando che il lavoro era stato fatto come pattuito
Ma il buco (di cui sopra proponiamo un primo piano) fatto col punteruolo rimane lì a dimostrare che in questa città se tutto va bene...... siamo rovinati!!!!

p.s. speriamo almeno che il proseguimrnto dei lavori sia fatto a regola d'arte....