giovedì 31 gennaio 2013

Rifondazione Comunista sostiene Rivoluzione Civile

UN PROGRAMMA PER GOVERNARE L’ITALIA

ALTERNATIVO A BERLUSCONI E A MONTI

Vogliamo realizzare una rivoluzione civile per attuare i principi di uguaglianza, libertà e democrazia della Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza.
Vogliamo realizzare un “nuovo corso” delle politiche economiche e sociali, a partire dal mezzogiorno, alternativo tanto all’iniquità e alla corruzione del ventennio berlusconiano, quanto alla distruzione dei diritti sociali, del lavoro e dell’ambiente che ha caratterizzato il governo Monti.

Per l’Europa dei diritti, contro l’Europa delle oligarchie economiche e finanziarie.

Vogliamo un’Europa autonoma dai poteri finanziari e una riforma democratica delle sue istituzioni. Siamo contrari al Fiscal Compact che taglia di 47 miliardi l’anno per i prossimi venti anni la spesa, pesando sui lavoratori e sulle fasce deboli, distruggendo ogni diritto sociale, con la conseguenza di accentuare la crisi economica. Il debito pubblico italiano deve essere affrontato con scelte economiche eque e radicali, finalizzate allo sviluppo, partendo dall’abbattimento dell’alto tasso degli interessi pagati. Accanto al Pil deve nascere un indicatore che misuri il benessere sociale e ambientale;

Per la legalità e una nuova politica antimafia

che abbia come obiettivo ultimo non solo il contenimento ma l’eliminazione della mafia, che va colpita nella sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a partire da quello politico. Il totale contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione, il ripristino del falso in bilancio e l’inserimento dei reati contro l’ambiente nel codice penale sono azioni necessarie per liberare lo sviluppo economico;

Per la laicità e le libertà.

Affermiamo la laicità dello Stato e il diritto all’autodeterminazione della persona. Siamo per una cultura che riconosca le differenze. Aborriamo il femminicidio, contrastiamo ogni forma di sessismo e siamo per la democrazia di genere. Contrastiamo l’omofobia e vogliamo il riconoscimento dei diritti civili, degli individui e delle coppie, a prescindere dal genere. Contrastiamo ogni forma di razzismo e siamo per la cittadinanza di tutti i nati in Italia e per politiche migratorie accoglienti;

Per il lavoro. Non vogliamo più donne e uomini precari.

Siamo per il contratto collettivo nazionale, per il ripristino dell’art. 18 e per una legge sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro. Vogliamo creare occupazione attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, politiche industriali che innovino l’apparato produttivo e la riconversione ecologica dell’economia. Vogliamo introdurre un reddito minimo per le disoccupate e i disoccupati. Vogliamo che le retribuzioni italiane aumentino a partire dal recupero del fiscal drag e dalla detassazione delle tredicesime. Vogliamo difendere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro;

Per le piccole e medie imprese, le attività artigianali e agricole.

Deve partire un grande processo di rinascita del Paese, liberando le imprese dal vincolo malavitoso, dalla burocrazia soffocante. Vanno premiate fiscalmente le imprese che investono in ricerca, innovazione e creano occupazione a tempo indeterminato. Vanno valorizzate le eccellenze italiane dall’agricoltura, alla moda, al turismo, alla cultura, alla green economy;

Per l’ambiente.

Va cambiato l’attuale modello di sviluppo, responsabile dei cambiamenti climatici, del consumo senza limiti delle risorse, di povertà, squilibri e guerre. Va fermato il consumo del territorio, tutelando il paesaggio, archiviando progetti come la TAV in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto di Messina. Va impedita la privatizzazione dei beni comuni, a partire dall’acqua. Va valorizzata l’agricoltura di qualità, libera da ogm, va tutelata la biodiversità e difesi i diritti degli animali. Vanno creati posti di lavoro attraverso un piano per il risparmio energetico, lo sviluppo delle rinnovabili, la messa in sicurezza del territorio, per una mobilità sostenibile che liberi l’aria delle città dallo smog;

Per l’uguaglianza e i diritti sociali.

Vogliamo eliminare l’IMU sulla prima casa, estenderla agli immobili commerciali della chiesa e delle fondazioni bancarie, istituire una patrimoniale sulle grandi ricchezze. Vogliamo colpire l’evasione e alleggerire la pressione fiscale nei confronti dei redditi medio-bassi. Vogliamo rafforzare il sistema sanitario pubblico e universale ed un piano per la non-autosufficienza. Vogliamo il diritto alla casa e il recupero del patrimonio edilizio esistente. Vogliamo un tetto massimo per le pensioni d’oro e il cumulo pensionistico. Vogliamo abrogare la controriforma pensionistica della Fornero, eliminando le gravi ingiustizie generate, a partire dalla questione degli “esodati”;

Per la conoscenza, la cultura, un’informazione libera.

Affermiamo il valore universale della scuola, dell’università e della ricerca pubbliche. Vogliamo garantire a tutte e tutti l’accesso ai saperi, perché solo così è possibile essere cittadine e cittadini liberi e consapevoli, recuperando il valore dell’art.3 della Costituzione, rendendo centrali formazione e ricerca. Vogliamo portare l’obbligo scolastico a 18 anni. Vanno ritirate le riforme Gelmini e il blocco degli organici imposto dalle ultime leggi finanziarie. E’ necessario accantonare definitivamente qualsiasi progetto di privatizzazione del sistema di istruzione e stabilizzare il personale precario. Vogliamo valorizzare il patrimonio culturale, storico e artistico, come afferma l’art. 9 della Costituzione. Vogliamo una riforma democratica dell’informazione e del sistema radiotelevisivo che ne spezzi la subordinazione al potere economico-finanziario. Vogliamo una legge sul conflitto di interessi e che i partiti escano dal consiglio di amministrazione della Rai. Vogliamo il libero accesso a Internet, gratuito per le giovani generazioni e la banda larga diffusa in tutto il Paese;

Per la pace e il disarmo.

Va ricondotta la funzione dell’esercito alla lettera e allo spirito dell’articolo 11 della Costituzione a partire dal ritiro delle truppe italiane impegnate in missioni di guerra. Va promossa la cooperazione internazionale e l’Europa deve svolgere un’azione di pace e disarmo in particolare nell’area mediterranea. Va abrogata la riforma Monti delle Forze Armate, vanno tagliate le spese militari a partire dall’acquisto dei cacciabombardieri F35 e di tutti i nuovi armamenti.

Per una nuova questione morale ed un’altra politica.

Vogliamo l’incandidabilità dei condannati e di chi è rinviato a giudizio per reati gravi, finanziari e contro la pubblica amministrazione. Vogliamo eliminare i privilegi della politica, la diaria per i parlamentari, porre un tetto rigido ai compensi dei consiglieri regionali e introdurre per legge il limite di due mandati per parlamentari e consiglieri regionali. Vogliamo una nuova stagione di democrazia e partecipazione.

domenica 27 gennaio 2013

Il servizio idrico deve rimanere al pubblico

Il Partito della Rifondazione Comunista di Civitavecchia  esprime preoccupazione per le recenti dichiarazioni di "apertura" ad ACEA del sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei, riguardo la gestione del servizio idrico.
Gli attuali problemi di gestione dell'acqua a Civitavecchia sono frutto dell'incuria e abbandono delle amministrazioni precedenti: una rete idrica colabrodo (che avrebbe bisogno di massicci investimenti), grandi utenze mai riscosse (si vedano i consumi effettivi delle grandi navi-crociera), presenza di arsenico nell'acqua e problemi di potabilità. La risposta auspicata sarebbe una decisa svolta nella gestione integrata dell'acqua. Nel 2012 sono infatti scaduti gli ATO, previsti dalla legge Galli, che oggi debbono essere ridefiniti dalla Regione Lazio. A questo proposito la scorsa estate il Comitato in difesa dell'acqua pubblica ha presentato una legge Regionale di iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione dell'acqua in tutto il Lazio, ripensando gli ATO in base agli effettivi bacini idrografici. La Giunta Polverini stava già marciando spedita verso un modello di totale affidamento ad ACEA di un'unica ATO regionale, sovvertendo letteralmente il risultato Referendario. Gli esempi virtuosi di gestione pubblica dell'acqua nel nostro comprensorio non mancano: Ladispoli ha brillantemente risolto i problemi di gestione pubblica e di potabilità senza costi aggiuntivi, senza rincari delle tariffe e senza margini di profitto.
L'ingresso in ACEA-ATO2 di S.Marinella, attuata dallo stesso Tidei, si è tradotta in un rincaro delle bollette in assenza di investimenti sia sulla rete idrica che sui depuraturi, insufficienti e mal funzionanti. Chiediamo al sindaco Tidei di abbandonare la strada della eventuale privatizzazione del servizio idrico di Civitavecchia e di difendere l'espressione del 94% degli italiani, promuovendo la legge di iniziativa popolare de positata in Regione e affiancando Civitavecchia ai 10 Comuni del Lazio che hanno già approvato in Consiglio Comunale la proposta di legge, per una gestione integrata e pubblica dell'acqua

Partito della Rifondazione Comunista
Federazione di Civitavecchia

giovedì 24 gennaio 2013

Andrea Bianchi, meglio tardi che mai!

 Il Partito della Rifondazione Comunista plaude convintamene la convergenza del consigliere Bianchi sulle proprie posizioni, in merito alla necessità di individuare gli scrutatori per le prossime elezioni amministrative tramite la consultazione dei servizi sociali.
Ci rattrista però che tale presa di posizione arrivi a seguito dell'ammissione di una squallida prassi "spartitoria" assunta dai partiti, e quindi anche dal consigliere Bianchi, alle quali i membri della commissione elettorale (consiglieri di maggioranza e di opposizione) hanno partecipato fino all'ultima tornata elettorale.

Ribadiamo dunque il nostro appello, affinché la commissione elettorale dia la possibilità di accedere ad una, seppur minima, fonte di reddito a chi ne ha reale bisogno.

Circolo del PRC Benedetti Michelangeli S.Marinella - Rivoluzione Civile per Ingoia Presidente

sabato 19 gennaio 2013

Alla commissione elettorale dal PRC
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mercoledì 16 gennaio 2013

COMUNICATO STAMPA Rifiuti, Peduzzi (Prc): “La differenziata è l’unica via. Da Berlino una nuova conferma”


 “L’ultima notizia di questi giorni sul fronte dei rifiuti dimostra quanto sia virtuosa la scelta della raccolta differenziata.
A Berlino, ad esempio, grazie a quest’ultima, viene riciclato l’83% dei rifiuti.
La virtuosa azienda municipalizzata Bsr, con i suoi 5300 addetti, raccoglie circa 1200 tonnellate di rifiuti separati ogni anno, con un attivo societario di ben 48 milioni di euro.
Nella capitale tedesca, che conta circa 3,5 milioni di abitanti, la raccolta differenziata non rappresenta una difficoltà  ma un’insostituibile risorsa per le casse comunali e per la sopracitata società municipalizzata”. Lo rende noto il consigliere regionale di Rifondazione Comunista, Ivano Peduzzi.
 
“A Roma invece siamo al ridicolo – prosegue - L’ Ama ha indetto un bando del costo di 2 milioni di euro per cercare una società privata che possa gestire il servizio della raccolta differenziata.
Giungiamo quindi alla conclusione che l’Azienda municipalizzata non riesce più nemmeno a gestire le funzioni a cui dovrebbe provvedere.
Se l’Ama non fa il suo dovere, anche il ministro Clini e il supercommissario Sottile non sono da meno.
Tutti e due alla disperata ricerca di una soluzione per l’immondizia romana, cercano in ogni modo di districarsi tra la finta emergenza e poteri sostitutivi, alla ricerca di una soluzione impossibile quando questa è, invece, a portata di mano e si chiama raccolta differenziata.
Se da un lato cresce la consapevolezza dei cittadini e dei comitati, e arrivano sempre più conferme dal punto di vista ambientale circa l’utilità della differenziata, chi tutela i grandi  interessi economici e speculativi continua a fare orecchie da mercante. Dal canto nostro, questo non lo permetteremo e metteremo la questione dei rifiuti, del riuso, del riciclo e della differenziata alla base del nostro programma”, conclude Peduzzi.  

Ufficio Stampa Fds Regione Lazio

http://www.federazionesinistralazio.it/


sabato 12 gennaio 2013

UNISAN: anno nuovo, politiche vecchie


Il 28 dicembre 2012 i cassaintegrati dell'UNISAN  si sono visti recapitare da parte del Consorzio un telegramma con cui venivano "esonerati dal presentarsi al lavoro a decorrere dal 1 gennaio 2013". Davvero un bel modo di augurare "Buon Anno Nuovo"! Da anni i lavoratori della UNISAN lottano per vedere rispettato l'impegno (sottoscritto da Ri.Rei e da tutti i sindacati nel 2010) a riassumere i riqualificati (a proprie spese), ed a procedere a nuovi corsi di riqualificazione, attesi da tutti gli altri cassaintegrati.
E' del 13/11/2012 una lettera del sindacato USB all'Ispettorato del lavoro per chiedere la verifica della legittimità della messa in mobilità di 55 lavoratori + 14 da parte della UNISAN, abuso che si aggiunge al pauroso sottodimensionamento degli organici, alle ferie non godute e agli straordinari non retribuiti. L'ispettorato del lavoro ha quindi convocato presso la sua sede la Presidente della UNISAN Varrone per lunedì 14 gennaio, ma questa ha già fatto sapere di essere indisponibile per aver convocato in quella stessa data le Organizzazioni Sindacali, in preparazione dell'incontro definitivo in regione Lazio del 16 gennaio.
Malgrado le denunce, le lotte dei lavoratori e delle famiglie, la UNISAN continua impunemente sulla sua strada distruggendo posti di lavoro, drenando denaro pubblico in tasche private e riducendo a lager i centri riabilitativi.
Il PRC sta promuovendo presso i consigli comunali del comprensorio una mozione in cui si chiede il rispetto degli accordi sindacali, la riassunzione dei cassaintegrati e l'internalizzazione da parte della USL delle ex strutture "Anni verdi".  I Comuni di Tolfa e di Allumiere hanno già approvato all'unanimità la mozione, rispettivamente il 27 ed il 28 dicembre, il cui testo è stato protocollato anche a S. Marinella ed a Civitavecchia.
 
Federazione di Civitavecchia del PRC

giovedì 3 gennaio 2013

Referendum No Vitalizi Comitato Promotore – Prc -Pdci: “Si avvicina il traguardo per abolire i privilegi”

“Annunciano che è in corso la fase di ammissibilità del referendum per abrogare i vitalizi dei consiglieri e degli assessori regionali a partire dalla vigente legislatura. Dalla Corte d'Appello di Roma giungono notizie positive sull’ammissibilità dei quesiti. Si tratta di una svolta importante per raggiungere l’obiettivo finale, quello di restituire equità sociale e porre fine a un privilegio particolarmente insopportabile in un periodo di grave crisi”, è quanto annuncia Loredana Fraleone, presidente del Comitato No Vitalizi Lazio.

“Mentre altri si dilettano per trovare precari equilibri politici e per la composizione con il bilancino del listino dei presidenti, noi, al contrario, proseguiamo la nostra battaglia per la reale riduzione dei privilegi in politica”. E’ quanto affermano Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, rispettivamente consiglieri regionali del Prc e del Pdci.
Ufficio Stampa Fds Regione Lazio http://www.federazionesinistralazio.it