lunedì 31 gennaio 2011

Abusivi i manifesti della fondazione “città nuove”

Il Circolo di Rifondazione Comunista Santa Marinella si unisce alla protesta pervenuta da alcuni territorii del nostro comprensorio nella quale si è denunciato alla stampa l’affissione abusiva dei manifesti della fondazione “Città Nuove” della presidente Polverini, inaugurata a Civitavecchia dal vice sindaco Zappacosta. Il PRC fa propria questa denuncia: la settimana scorsa, nonostante fosse stata pagata la tassa per l’affissione, cinquanta manifesti contro il Piano Casa (firmati della Federazione della Sinistra) sono scomparsi dalle plance comunali, totalmente riempite dai manifesti abusivi della Polverini. Questo dimostra ancora una volta che per il centro destra il senso della legalità rimane semplicemente una chiacchiera elettoralistica. Chiediamo allora all’ufficio affissione del comune di Santa Marinella di tenere informato la cittadinanza sul criterio con cui si muove per difendere i diritti dei cittadini, dei partiti e delle associazioni, di vedere i propri manifesti affissi in base a quanto corrisposto per legge, intervenendo subito alla rimozione di quei manifesti affissi selvaggiamente sia sulle plance pubblicitarie, sia sulle campane per la raccolta differenziata. Attendiamo una risposta chiarificatrice dal delegato alle affissioni ed il decoro urbano De Antonis.

Circolo di Rifondazione Comunista Mario Benedetti Michelangeli Santa Marinella.

Le illusioni del Piano casa Polverini

Giovedì 27 gennaio si è tenuto a Santa Marinella, in provincia di Roma, un convegno intitolato “Le proposte alternative alle illusioni del Piano casa della giunta Polverini”. Numerosi gli interventi: il consigliere Regionale della FdS del Lazio Fabio Nobile, il segretario nazionale dell’Unione Inquilini Walter De Cesaris, il segretario della Camera del Lavoro Cgil di Civitavecchia Cesare Caiazza, l’architetto Antonello Sotgia, il sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta e il sindaco di Cerveteri Gino Ciogli. I due primi cittadini, nei loro interventi, hanno entrambi evidenziato come il ricorso all’edilizia contrattata e all’urbanistica “iperliberista” possa essere una scelta obbligata per comuni, pressoché privi di risorse finanziarie, i cui servizi scontano ancora il ritardo dell’esplosione urbana degli anni Settanta. Nelle aree residenziali, ha specificato Ciogli, mancano servizi minimi quali l’acqua, ma mancano anche le fognature, i trasporti, lo smaltimento dei rifiuti... pezzi di una mancata pianificazione che risale a cinquant’anni fa!

Il Piano casa consiste invece, sostanzialmente, in una “deregulation” urbanistica: la deroga di molte procedure autorizzative e il 20 per cento di aumento di cubatura per ogni casa di proprietà (in aderenza e in sovrapposizione). Scompare ogni nesso tra diritto all’abitare, qualità della vita (trasporti, servizi, spazi per l’infanzia e l’incontro) e strumenti urbanistici. Il Piano aveva subito una battuta d’arresto dopo la tragedia dell’Abruzzo ma la giunta Polverini si appresta ad approvarne l’assetto originario, privo persino dell’adeguamento antisismico. Esso prevede la possibilità di convertire aree produttive dismesse, sia agricole che industriali, in aree residenziali. Ciò significa che sarà più conveniente vendere ai costruttori le infrastrutture industriali anziché farne oggetto di reinvestimento, soffocando qualsiasi potenzialità manifatturiera. Stessa sorte possono subire i grandi patrimoni pubblici inutilizzati, come le caserme, che non saranno destinate a servizi o all’edilizia popolare.

Walter De Cesaris ha denunciato come il Piano casa non venga affatto incontro alla domanda sul diritto all’abitare, che potrebbe essere soddisfatta utilizzando l’immenso patrimonio di case invendute. Il Piano prevede infatti il passaggio di finanziamenti dall’edilizia economica e popolare all’edilizia “residenziale e sociale” (“Social Housing”), il che significa che la speculazione immobiliare verrà addirittura finanziata con denaro pubblico senza che alcuno veda rispettato il proprio diritto a una casa popolare. A un incontro con la giunta Polverini, l’Unione inquilini si è sentita prospettare una percentuale minuscola (2 per cento, 5 per cento), le briciole della mole di costruzioni che aggredirà l’agro romano, o ciò che di esso rimane. Tutto questo, oltre a essere decisamente anticostituzionale, potrebbe scatenare una bolla finanziaria simile a quella all’origine della crisi economica che stiamo attraversando, come ha ribatito l’architetto Sotgia.

Cesare Caiazza ha invece individuato nel Piano casa un potenziale canale di rafforzamento della infiltrazione mafiosa, la quale penetra nel nostro territorio tramite l’edilizia e il porto di Civitavecchia. Dal punto di vista dell’occupazione, Caiazza ha espresso preoccupazione sul piano della legalità: l’edilizia non delocalizza ma tende ad assumere manodopera al nero, in deroga alle norme sulla sicurezza, non a caso indebolite dal governo Berlusconi.

La vera scommessa, ha concluso Fabio Nobile, sta in una nuova legge sul regime dei suoli, che ne fermi il consumo indiscriminato. I finanziamenti per l’edilizia di manutenzione, stanziati dalla giunta Marrazzo e spariti dall’attuale bilancio regionale, andrebbero rispristinati, così come dovrebbe tornare a precise finalità pubbliche il “Social Housing”, trasferito sull’edilizia privata. Per fare degli ambienti urbani di qualità un obiettivo comune, rimane imprescindibile l’azione sinergica e coordinata dei sindaci e, con essi, di tutti i cittadini.

Federazione della Sinistra Civitavecchia

Gruppo FdS Regione Lazio

Abusivi i manifesti della fondazione “città nuove”

Il Circolo di Rifondazione Comunista Santa Marinella si unisce alla protesta pervenuta da alcuni territorii del nostro comprensorio nella quale si è denunciato alla stampa l’affissione abusiva dei manifesti della fondazione “Città Nuove” della presidente Polverini, inaugurata a Civitavecchia dal vice sindaco Zappacosta. Il PRC fa propria questa denuncia: la settimana scorsa, nonostante fosse stata pagata la tassa per l’affissione, cinquanta manifesti contro il Piano Casa (firmati della Federazione della Sinistra) sono scomparsi dalle plance comunali, totalmente riempite dai manifesti abusivi della Polverini. Questo dimostra ancora una volta che per il centro destra il senso della legalità rimane semplicemente una chiacchiera elettoralistica. Chiediamo allora all’ufficio affissione del comune di Santa Marinella di tenere informato la cittadinanza sul criterio con cui si muove per difendere i diritti dei cittadini, dei partiti e delle associazioni, di vedere i propri manifesti affissi in base a quanto corrisposto per legge, intervenendo subito alla rimozione di quei manifesti affissi selvaggiamente sia sulle plance pubblicitarie, sia sulle campane per la raccolta differenziata. Attendiamo una risposta chiarificatrice dal delegato alle affissioni ed il decoro urbano De Antonis.

Circolo di Rifondazione Comunista Mario Benedetti Michelangeli Santa Marinella.

venerdì 28 gennaio 2011

CIao Pasquale!

Il Circolo Prc di Santa Marinella ricorda con affetto il Compagno Pasquale Carzedda, di anni 83, venuto a mancare il giorno 27 gennaio scorso.
Una vita da Comunista, in Italia iscrivendosi al Pci già dal 1944 e in Francia dove per molti anni si trova emigrato per lavoro dato che in Patria ai comunisti non era concesso.

Ci mostrava fiero quella tessera le volte in cui andavamo a trovarlo.
Ha combattuto la fine del Pci e da subito ha aderito convintamente a Rifondazione militando per anni nel nostro Circolo ed essendo un simbolo per i più giovano che in lui si riconoscevano.
In tutte le Feste di Liberazione anche in età avanzata era sempre lui a dare il cambio alle sei di mattina ai compagni che vigilavano la notte.
In tutti i Congressi ha espresso convintamente il suo essere comunista e l'attaccamento ai simboli del lavoro: la falce e il martello.

Alla cara Liliana compagna di una vita e alla sua famiglia le nostre più sentite condoglianze e dimostrazioni di affetto in questo momento di tristezza.

Per chi volesse ricordare Pasquale l'appuntamento è il 29 gennaio alle ore 14,30 presso la Chiesa di S Giuseppe di S Marinella.
A pugno chiuso........ciao Pasquale, ci mancherai.

lunedì 24 gennaio 2011

Le “illusioni” del Piano casa della giunta Polverini.

Il gruppo regionale della Federazione della Sinistra invita i cittadini a partecipare al Convegno dal titolo “Le proposte alternative alle illusioni del ‘piano casa’ della Giunta Polverini”, il giorno giovedì 27 gennaio, alle ore 17.00, presso la Sala Flaminia Odescalchi (chiesa di S. Giuseppe), in Via della Libertà a S. Marinella. Partecipano al convegno Roberto Catracchia (per la FdS), l’Arch. Antonello Sotgia, l’Ing. Paolo Berdini, il Segretario della Camera del lavoro Cesare Caiazza, le categorie produttive del territorio, l’associazione ambientalista “Italia Nostra”, il segretario nazionale dell'Unione inquilini Walter De Cesaris, i Consiglieri regionali del Gruppo della FsS Ivano Peduzzi e Fabio Nobile. All’convegno sono stati invitati tutti i sindaci del comprensorio.

Del "Piano casa" proposto dalla Giunta Polverini si è già cominciato a parlare nel nostro territorio: l’On. Ciocchetti l’ha già infatti ampiamente sponsorizzato come grande opportunità economica ed occupazionale.

Gli organizzatori del convegno ritengono invece che, così come è stato proposto, il Piano Casa servirà essenzialmente a favorire la rendita fondiaria i soliti grandi costruttori, a cancellare l’edilizia popolare ed i servizi, a distruggere ogni residua economia di tipo agricolo, ad aggredire il territorio con nuove densità edilizie. A fronte dell’alto numero di appartamenti invenduti ciò che continua a mancare sono le case popolari, i servizi, le strade, le fogne, le infrastrutture. Inoltre la tanto auspicata occupazione che si verrebbe a creare sarebbe essenzialmente al nero e di tipo precario.

Secondo la FdS, nel comprensorio che va da Cerveteri a Civitavecchia andrebbero invece garantiti il diritto alla casa e all’abitare, la riqualificazione del tessuto urbanistico e del patrimonio edilizio esistente, una occupazione stabile, maggiori servizi e infrastrutture, compatibilità ambientale e rispetto degli standards urbanistici. La crescita urbana dovrebbe basarsi sulle reali esigenze demografiche mentre lo sviluppo economico dovrebbe sganciarsi dalla monocultura del mattone e puntare sul rilancio delle attività turistiche, agrituristiche, manifatturiere e agricole.

Spiegare come questo sia possibile e conoscere meglio il nostro comprensorio sono tra gli obiettivi del Convegno.

Gruppo Consiliare FdS del Lazio - Federazione della Sinistra di Civitavecchia

ASSEMBLEA SUI PIANI INTEGRATI: SI E’ FATTA CHIAREZZA

Importante successo dell’assemblea pubblica sui Piani Integrati di Intervento (PII) organizzata dalla lista civica “Un’altra città è possibile”, sabato 22 gennaio, presso la sala Flaminia.

Il pubblico, davvero numeroso e partecipe, ha seguito con viva attenzione le relazioni dei consiglieri Stefano Massera e Paola Rocchi, ma soprattutto quella del Prof. Giovanni Caudo, docente presso la facoltà di architettura di Roma Tre. La relazione di Caudo non si è limitata a spiegare in cosa consista l' innovativo strumento urbanistico dei Piani Integrati, dal punto di vista legislativo e tecnico, ma è entrato nel merito dei cinque PI in via di approvazione, fra i 14 piani recepiti nel 2007 dalla giunta Tidei ed “adottati” dall’odierna maggioranza. I cinque piani integrati analizzati nel dettaglio sono stati Baia Serena e Baia Serena- Galoppatoio, Sporting 2000, in zona “Prato del Mare”; Benigni e in zona Alibrandi, Riccucci, in zona Quartaccia, in base a quanto prevede una delibera di giunta dell'ottobre 2010.

Il Prof. Caudo ha spiegato che le amministrazioni delle grandi città si stanno avvalendo ampiamente dei Piani Integrati, i quali consentono incrementi anche considerevoli delle cubature, rispetto a quanto previsto dai Piani Regolatori Generali, in cambio di opere pubbliche a spese dei privati. Il successo di tale strumento si deve soprattutto al fatto che le Pubbliche amministrazioni, sempre più a corto di risorse finanziarie, demandano al privato parte delle infrastrutture necessarie. Non si parla naturalmente di opere urbanizzazione primaria e secondaria (come strade, fognature, marciapiedi o ponti) ma di vere e proprie strutture di servizio da costruire ex novo come scuole, uffici pubblici e sale teatro. Il “contratto” tra la pubblica Amministrazione e soggetti privati si fonda sul “vantaggio economico” ricavato dal privato rispetto a quanto previsto dal Piano regolatore. Se il Piano Integrato prevede solo un aumento della cubatura, il vantaggio si calcolerà su questo aumento e sarà già di una certa consistenza, ma se il Piano Integrato prevede il cambiamento di destinazione di un’area (che passa ad es. da agricola ad edificabile) il beneficio del privato rispetto al Piano Regolatore sarà molto più consistente. Una Pubblica Amministrazione che abbia a cuore l’interesse collettivo sarà particolarmente battagliera e scrupolosa nel calcolare questo vantaggio, cercando di strappare al privato una percentuale sui benefici finanziari che va da un minimo del 30% fino al 50 o 60%. Inoltre il bando con cui una Pubblica Amministrazione offre ai privati la possibilità di proporre i Piani Integrati dovrebbe essere molto chiaro sulla formulazione degli obiettivi che il pubblico vuole conseguire, di quali opere cioè avrebbe esattamente bisogno, con quali caratteristiche e dove.

Sul caso specifico di S. Marinella, Caudo ha notato che il testo del bando sui Piani Integrati del 2007 consiste in un modello standard in cui manca pressoché totalmente una formulazione chiara sia degli obiettivi specifici adatti per S. Marinella, che delle esigenze che l’amministrazione si propone in termini di standards urbanistici.

Riguardo al caso specifico dei 5 piani integrati approvati con delibera di Giunta tre mesi fa, da un punto di vista squisitamente tecnico e del tutto esterno, il prof. Caudo ha individuato diverse anomalie. Intanto il vantaggio del costruttore non viene calcolato in base al criterio sopra esposto. Sono anzi presentate cifre incoerenti e poco credibili ad uno sguardo più attento. Altra anomalia è che opere di urbanizzazione primaria e secondaria (come il ponte per Alibrandi) sono considerate "opere di mecenatismo" e calcolate come tali, mentre aree adiacenti alla ferrovia o all’autostrada “di rispetto” per legge, vengono “generosamente” adibite a giardino e fatte passare per aree a servizio. Secondo un calcolo davvero molto approssimato, considerando praticamente al minimo sia il beneficio economico del privato, che una richiesta della Pubblica Amministrazione assai modesta e davvero insoddisfacente(30%), solo sui cinque Piani Integrati presi in esame, il Comune di S. Marinella incamera 3milioni e 350mila euro in meno, soldi sottratti alla collettività per generosa concessione ai privati da parte della Giunta Bacheca che ha votato al delibera.

A quanti milioni di euro questa amministrazione intende rinunciare, visto che i 14 piani integrati prevedono, nel loro insieme, una colata di cemento superiore ai 220mila mc.? L’ultima ma fondamentale osservazione di Caudo è che S. Marinella, arrivata ormai a 18.000 abitanti, non ha urbanisticamente superato la tipologia dell’aggregato di case e quartierini “assemblati” ma non collegati, male serviti e poverissimi di quelle infrastrutture che farebbero finalmente di S. Marinella una cittadina e dei suoi abitanti una comunità. Bisognerebbe quindi, per lo meno, affiancare ai Piani Integrati una revisione generale del Piano regolatore per avere almeno un’idea di come utilizzare in maniera proficua i Piani Integrati

A tutti è risultato estremamente chiaro come questa maggioranza non stia affatto difendendo gli interessi della collettività, ma abbia passivamente accolto le richieste dei costruttori, senza nemmeno una contrattazione di mera circostanza. I consiglieri di minoranza si ripromettono di attivare tutte le iniziative politiche del caso per riaprire e modificare l’iter sui Piani Integrati, di rivedere i termini delle delibere di giunta, di continuare ad informare e coinvolgere la cittadinanza su quello che sta accadendo.

Lista Civica "Un'altra città è possibile"

lunedì 17 gennaio 2011

“PIANI INTEGRATI”: L’EDILIZIA CHE PIACE TANTO ALLA GIUNTA BACHECA

La lista civica “Un’altra città è possibile” invita la cittadinanza all’Assemblea pubblica che si terrà sabato 22 gennaio 2011, alle ore 17.00, presso la sala Flaminia Odescalchi. Oggetto dell’assemblea sono i “Piani Integrati d’Intervento”, deliberati dalla Giunta Bacheca. Dopo avere deciso di proseguire l’iter iniziato dalla giunta Tidei, l’Amministrazione di centrodestra ha accolto i 14 progetti di nuove interventi di edilizia in tutto il territorio di Santa Marinella. Di recente ne ha poi scelti 4 come prioritari, che riguardano notevoli insediamenti a Prato del Mare e Alibrandi, mentre nuovi appartamenti sono previsti alla Quartaccia, al di fuori della zona Espansione.

I consiglieri di opposizione della lista civica, Paola Rocchi e Stefano Massera, spiegheranno in che cosa consistono in particolare gli ultimi progetti, e come valutare ciò che gli imprenditori offrono al Comune in cambio della possibilità di costruire dove il Piano regolatore non lo permetterebbe. L’assemblea sarà occasione anche di parlare della situazione dei quartieri Perazzeta, Prato del Mare, Alibrandi, Combattenti, Valdambrini, Belvedere, Quartaccia, Santa Severa. L’analisi dei consiglieri partirà infatti dall’attuale situazione del tessuto urbano, specialmente nelle zone profondamente trasformate da recenti edificazioni, e dai reali bisogni abitativi, infrastrutturali e della mobilità della nostra città.

E’ previsto l’importante contributo tecnico dell’architetto urbanista Giovanni Caudo, ricercatore presso l’università di Roma3, consulente in passato di Amministrazioni comunali ed esperto di politiche di programmazione del territorio. Sarà molto gradita la presenza di elettori e rappresentanti di ogni parte politica; questo affinché il confronto tra le diverse posizioni possa avvenire davanti a tutti e non demandato a manifesti e pubblicazioni che hanno l'unico effetto di confondere ancora di più i cittadini.

Un’altra città è possibile

venerdì 14 gennaio 2011

Chi controlla i controllori?

Dai primi giorni dell’anno molti proprietari di case, terreni ecc. si sono visti recapitare richieste di pagamento per ICI e TARSU non pagate o non correttamente versate; è stato infatti appaltato ad una società esterna il recupero crediti sulle due imposte suddette. Rifondazione condivide la lotta all’evasione e all’elusione fiscale ma essa deve fatta in modo scrupoloso e non sommario, scovando chi evade e non costringendo chi ha pagato a dimostrare la propria regolare posizione fiscale. La prassi consolidata di queste società è infatti basata sulla legge dei grandi numeri : più richieste saranno inviate più crescerà la probabilità di recuperare denaro, a discapito dell’accuratezza dei controlli. Questo naturalmente rischia di danneggiare i cittadini, che in moltissimi casi si trovano a dover perdere tempo e denaro per dimostrare di essere in regola.

L’amministrazione dovrebbe richiamare la società ad un più corretto comportamento, concedendo il tempo necessario ai contribuenti di controllare gli avvisi recapitati in ogni loro parte. Il tempo per un reclamo in autotutela è breve mentre il passo successivo, anche se si ha ragione, sarà obbligatoriamente con un ricorso presso la Commissione Tributaria, ben più oneroso e impegnativo.

Circolo PRC “Mario Benedetti Michelangeli” Santa Marinella

sabato 8 gennaio 2011

Come all'indomani del delitto Matteotti



Alberto Burgio
Scivoliamo su un piano inclinato e ci illudiamo di star fermi. Non è così. Berlusconi è sempre Berlusconi ma qualcosa accade. Il 14 dicembre ha dato avvio a un ulteriore imbarbarimento del Paese. Voci nel deserto, non ci stanchiamo di dirlo: la democrazia italiana corre gravissimi rischi.
Il golpe di Marchionne non riguarda solo la Fiat, prelude all'azzeramento dei diritti di tutto il lavoro dipendente. Oggi nel privato, domani nel pubblico. La Cisl si illude di vincere perché la logica partecipativa diventa teoria ufficiale delle relazioni industriali. Domani pagherà anch'essa la distruzione della contrattazione alla quale sta dando sciaguratamente man forte.
Il ministro Sacconi (architetto, con Tremonti, dello smantellamento della Costituzione e dello Stato sociale) critica la resistenza «ideologica» della Fiom nel nome del pragmatismo, maschera ideologica degli interessi padronali. Quasi nessuno esce dal coro degli opportunisti. Nemmeno nel Pd che - per dirla con l'on. Bersani - «traccheggia» (e di fatto avalla), come se l'unità (traballante) di un partito valesse ciò che rimane dei diritti dei lavoratori. Anche costoro si illudono: che ne sarà della loro base sociale quando gli ultimi presidi della forza organizzata del lavoro saranno stati spazzati via?
Intanto infuria la guerra contro la stampa libera. Con la scusa dei conti pubblici una cinquantina di testate vengono strozzate. Tra loro Liberazione, il manifesto, forse l'Unità, nata giusto ottant'anni fa per iniziativa di Gramsci sull'onda della speranza di un'imminente liberazione delle masse proletarie. Non ha nulla da dire al riguardo il presidente della Repubblica, garante di una Costituzione che annovera la libertà di stampa tra i cardini dello Stato democratico?
Infine, mentre si avvicina il giorno del giudizio sul «legittimo impedimento», le cronache riferiscono dell'ennesimo attacco di Berlusconi alle «toghe comuniste». Berlusconi non conosce scrupoli né remore. Lo ripetiamo: pur di salvarsi da una condanna penale che porrebbe fine alla sua avventura, non esiterebbe a precipitare il Paese in uno scontro totale.
Ci aspettano giorni cruciali, come a suo tempo all'indomani del delitto Matteotti. Allora il regime fu a un passo dal crollo, Mussolini resistette e il Paese si avviò verso la catastrofe. La situazione attuale è diversa ma non meno rischiosa, soprattutto per l'assenza di un'opposizione che sappia trasmettere all'opinione pubblica la coscienza del pericolo. Nel dibattito finale sulla Gelmini la senatrice Finocchiaro, capogruppo del Pd, reagì alla gazzarra del Pdl e, rivolta al presidente Schifani, protestò l'inaccettabilità di espressioni di scherno indegne - disse - di un'«opposizione responsabile». Responsabile nei confronti di chi, senatrice Finocchiaro?

da Liberazione - 07/01/2011