domenica 31 maggio 2009

Soldi soldi soldi money dinerooo

i Santamarinellesi si sono accorti dei manifesti che abbiamo attaccato e che attaccavano le solite elargizioni di questa maggioranza.
Tutti si sono svegliati perchè, pare, questi manifesti hanno fatto centro.
I 7000 euro al calcetto (anche se sono 2200 al calcetto e il resto al calcio) e le elargizioni a tennis e badminton stanno facendo discutere la città.
Sarà per il colore sarà per l'argomento (sono facilmente identificabili alcuni dei destinatari di questi fondi) ma se ne parla.
Noi ribadiamo che quei fondi andavano utilizzati in altro modo, poichè questi finanziamenti senza progettualità, fatti a pochi giorni dalle elezioni europee sono facilmente interpretabili.
Anche perchè i soldi non ci sono e il nuovo regolamento per le affisioni ne è l'ulteriore riprova. Santa Marinella è invasa da nuovi cartelli pubblicitari, alcuni dei quali in posizioni assurde, come quello posto all'inizio della passeggiata e che occlude ulteriormente la vista a chi è sul marciapiede lato monte.
Cartelli messi per raccattare qualche soldo da utilizzare poi per i propri fini politici. Noi continueremo a denunciare questi metodi e chiediamo che.... il cartello in passeggiata venga almeno girato di 90° (...)

giovedì 28 maggio 2009

il 5 e l'8 per mille

La scadenza annuale per le dichiarazioni dei redditi ci impongono una riflessione:
non vorremo mica lasciare l'8 x mille alla chiesa cattolica?????

Leggi qui per vedere dove vanno i tuoi soldi: www.occhiopermille.it

Neanche lo stato ci garantisce, in quanto li userà per.... aggiustare le Chiese (cattoliche!!!)
Noi consigliamo la Chiesa Valdese perché neanche un euro dei soldi raccolti andranno a finanziare il sostentamento del clero o la costruzione di nuove Chiese!!!

Per il 5 x mille la scelta è più varia, e di seguito diamo alcuni esempi comprensivi di codice fiscale:

Emergency: 97147110155

Uaar: 92051440284

COMITATO PIAZZA CARLO GIULIANI: 95075250100

Sono ben accetti altri suggerimenti.

lunedì 25 maggio 2009

L'estate sta finendo...

Cassandre....
Siamo al 25 maggio. E' tempo di bilanci?
A parte quello preventivo aggiustato con le solite bugie e con il paracadute Enel - che da altre parti oltre ad avvelenarci almeno riqualifica le città mettendole a lustro per quando non ci saremo più - si può già parlare di un'altra estate da buttare.
Perché? Perché come al solito Lorsignori nello spartirsi tutto (e in questo caso anche le acque) non si accordano.
Dell'estate al Castello rimangono i ricordi della scintillante estate 2008 ricca di avvenimenti....solo sui manifesti però, mentre quest'anno probabilmente neanche quelli vedremo.
Doveva essere l'estate della città ripulita grazie alla raccolta differenziata e invece assistiamo alla raccolta.... indifferenziata dei soliti contributi ai soliti amici (come ci dice il blog perladeltirreno.info) 7000 euro al calcetto, 3000 al tennis e 2000 al badminton.
E indovinate chi c'è dietro al calcetto al tennis e al badminton?
12000 euri regalati mentre si painge perchè non ci sono neanche i soldi per i funerali della nostra città....
Il Porto. Che succede? Sembra che l'accordo sia già fatto. E allora perchè il Lucantoni junior scalpita chiedendo garanzie? Ma a chi le chiede? Ma non c'è il suo Pdl ad amministrare?Le chiede a se stesso o all'allegra combriccola dei soliti ignoti che fanno e disfanno senza avvertire nessuno, nemmeno i sodali di cotanti pranzi in compagnia?
Intanto gli stabilimenti balneari (quelli "non allineati e coperti", eh eh) da Santa Severa a Santa Marinella sono abbandonati a loro stessi, lamentando che le loro rischieste non vengono neanche considerate.
Chi più ne ha più ne metta.
Resistere resistere resistere....

venerdì 22 maggio 2009

Per non dimenticare....

«Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Molti puzzano perché tengono lo stesso vestito per settimane. Si costruiscono baracche nelle periferie.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano in due e cercano una stanza ad uso cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei , dieci. Parlano lingue incomprensibili, forse antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina, spesso davanti alle chiese donne e uomini anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
Le nostre donne li evitano sia perché sono poco attraenti e selvatici sia perché è voce diffusa di stupri consumati quando le donne tornano dal lavoro.
I governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.»

RAPPORTO SUGLI ITALIANI
Ispettorato dell'immigrazione del Congresso degli Stati Uniti d'America,
relazione sugli immigrati italiani, Ottobre 1912

Quello qui sopra sembrerebbe un servizio di un qualsiasi telegiornale italiano (della Rai o no) e ancora di più un bel reportage di uno di quei sporchi giornali xenofobi figli del Padrone.
Invece no. Si parla di noi dei nostri avi. Della nostra storia.
Che noi non dobbiamo dimenticare. Non possiamo permettercelo.
Noi siamo per l'Europa dell'integrazione e dei diritti.
Noi siamo CONTRARI ai respingimenti, e non accondiscendenti come certa sinistra che ne critica solo i "modi".
Noi siamo comunisti
Siamo un'altra Europa

VOTA COMUNISTA

martedì 19 maggio 2009

Il 6 e 7 giugno serve un'altra Europa

Il 6 e 7 giugno pensa al voto utile, utile a operai e classi deboli.
La lista comunista e anticapitalista è l'unica possibilità di resistenza a sinistra all'omologazione europea che vede Pse, Partito Popolare e liberali "governare" insieme nella logica di subordinazione al sistema esistente.
Solo la nostra lista ha espresso chiaramente di aderire al Gue, l'unica vera opposizione d'Europa.
L'unico gruppo che da sempre si batte per i diritti dei lavoratori e dell'ambiente senza compromessi e occupazione di posti di potere.
Vota comunista - vota anticapitalista
Questo è il programma

Di seguito i candidati nella nostra circoscrizione (si possono dare tre preferenze):


CIRCOSCRIZIONE CENTRO 14
1
OLIVIERO DILIBERTO Segretario nazionale PdCI
2
FABIO AMATO Responsabile Esteri PRC
3
MARIA ROSARIA MARELLA Umbria (PG) - Docente Universita' Perugia
4
RANIERO LA VALLE Sinistra cristiana
5
ANDREA CAVOLA Lazio - Rappresentante sindacale SDL, cassintegrato Alitalia
6
ROSI RINALDI Lazio (RM) - Direzione nazionale PRC
7
PAULA BEATRIZ AMADIO Segretaria provinciale PRC Ascoli Piceno
8
NICOLETTA BRACCI Toscana - Bracciante agricola
9
ORFEO GORACCI Umbria (PG) - Sindaco di Gubbio
10
GIUSEPPE MASCIO Umbria (TR) - Assessore regionale Lavoro
11
MARIO MICHELANGELI Lazio (FR) - Segretario regionale PdCI, ex assessore regionale
12
BASSAM SALEH Lazio (RM) - Comunità palestinese
13
VINCENZO SIMONI Presidente nazionale Unione Inquilini
14
LUIGI TAMBORRINO Lazio (RM) - Centro sociale Rialto

sabato 16 maggio 2009

Se tu fossi una banca ti avrebbero già salvato


LA CRISI NON È PIOVUTA DAL CIELO (scarica il volantone in PDF)

Il mondo è attraversato dalla più grave crisi economica del dopoguerra, a causa:

- della crescita abnorme delle speculazioni finanziarie.
- di un’economia bloccata dai bassi salari che rende impossibile ai lavoratori e alle lavoratrici l’acquisto dei beni da loro stessi prodotti.
L’Ocse quantifica la diminuzione della quota dei redditi da lavoro sul totale del valore aggiunto in 10 punti tra 1976 e il 2006. 14 punti per l’Italia, il paese Ocse in cui le disuguaglianze sono cresciute di più. In Italia le retribuzioni dei lavoratori hanno accumulato una perdita di potere d’acquisto tra 2002 e 2008, di 2467 euro, per il fiscal drag e l’inflazione. La produttività degli ultimi quindici anni è finita solo per un quarto al lavoro. L’evasione fiscale è stimata in 125 miliardi di imposte annue. La tassazione delle rendite finanziarie è al 12,5%, l’aliquota sui lavoratori più poveri al 23%. La spesa sociale è inferiore alla media europea di 20 miliardi annui. Il 10% più ricco della popolazione detiene il 45% dei patrimoni.

La crisi economica si intreccia inoltre ad una gravissima crisi climatica, energetica, ambientale. Gli attuali modelli di produzione e consumo sono incompatibili con il futuro della specie e del pianeta.

La crisi potrebbe portare in Italia a oltre due milioni e mezzo di disoccupati nel 2010, e ad una drastica riduzione dell’apparato produttivo. I lavoratori precari, i primi colpiti dalla crisi, sono privi di ogni tutela.

Le misure sin qui adottate dal governo non danno risposta al dramma occupazionale, aggravano le disuguaglianze sociali, acuiscono la crisi ambientale. Le risorse aggiuntive sono quasi tutte per le banche (12 miliardi su 16). La manovra triennale taglia oltre 30 miliardi su sanità, scuola, università, enti locali, ambiente. L’accordo separato sulla contrattazione taglia ulteriormente i salari. Si allenta il contrasto all’evasione fiscale. Si aggraverà la situazione ambientale con le scelte sulle grandi opere, il piano-casa, i tagli alle energie rinnovabili, il rilancio del nucleare.

LA VIA D’USCITA E’ UN’ALTRA. SI DEVE SUBITO:

GARANTIRE I POSTI DI LAVORO

-Blocco dei licenziamenti e garanzia dei posti di lavoro con 2 anni di durata della cassa integrazione per tutti i settori e le dimensioni di impresa, con un’indennità pari all’80% del salario e comunque non inferiore a 1000 euro mensili;
-Vincolare le risorse destinate alle imprese a quote di proprietà ed effettivo controllo pubblico, al mantenimento dell’occupazione e al divieto di trasferimento delle produzioni, ad un tetto per gli stipendi dei dirigenti.
-Abrogare le norme che impediscono la stabilizzazione dei 400.000 precari pubblici a rischio di licenziamento;
-Impedire che i lavoratori migranti che hanno già perso il posto di lavoro perdano anche il permesso di soggiorno;
-Ripristinare la legge 188/2007 contro i licenziamenti delle donne camuffati da dimissioni volontarie.

AUMENTARE SALARI E DELLE PENSIONI. CONTRO IL CAROVITA
-100 euro in più mensili nelle buste paga per restituire il fiscal drag.
-Un meccanismo annuale di adeguamento di salari e pensioni all’inflazione reale.
-Contro il carovita, prezzo controllato per pane, pasta, latte, olio. Sostegno ai distretti di economia solidale.
-Mantenere l’attuale età pensionabile per le donne.
-Con parte degli 11 miliardi di attivo Inps, aumentare le pensioni tra 300 e 1000 euro mensili.
-Con parte dei 12 miliardi di avanzo Inail aumentare le pensioni di invalidità, prevenire gli infortuni sul lavoro.
-Il diritto per i lavoratori di cessare di versare il TFR nei fondi pensione, la cui perdita nel 2008 è stata dell’8%.

SALARIO SOCIALE PER I/LE DISOCCUPATI/E come avviene in tutta Europa. Con un assegno mensile di 600 euro e l’accesso a un pacchetto di servizi gratuiti.

DIRITTO ALLA CASA, ALLA SALUTE, AI SERVIZI SOCIALI, ALL’ISTRUZIONE
-Per 2 anni: blocco di tutti gli sfratti, aumento del fondo per il sostegno all’affitto ad 1 miliardo di euro, sospensione del pagamento delle rate dei mutui per i lavoratori colpiti dalla crisi.
-1,5 miliardi l’anno ad un piano pluriennale che triplichi gli alloggi a canoni socialmente sostenibile, a partire dal recupero del patrimonio esistente.
-Azzerare i tagli a sanità e politiche sociali operati dalla manovra del governo. Eliminare i ticket sanitari. Un fondo per la non autosufficienza a cui dedicare 3 miliardi annui.
-Azzerare i tagli a scuola, università, cultura operati dalla manovra del governo. No alla privatizzazione dell’istruzione. Un piano per l’adeguamento della spesa per la conoscenza e il diritto alla studio alla media europea.

UN POLO PUBBLICO DEL CREDITO
Nuove regole contro le attività speculative. Alle risorse messe a disposizione del sistema bancario devono corrispondere quote di proprietà pubblica. Va costruito un Polo Pubblico del credito, attraverso le nazionalizzazioni, l’effettivo controllo pubblico della Banca d’Italia, il potenziamento della Cassa Depositi e Prestiti. Per garantire la liquidità, tutelare il risparmio, indirizzare gli investimenti all’occupazione.

UN PIANO PER IL LAVORO E L’AMBIENTE
Finanziare ricerca e politiche industriali pubbliche. Un piano per il risparmio energetico e le energie rinnovabili, la mobilità sostenibile, la messa in sicurezza degli edifici dal rischio sismico, il risanamento del territorio, la manutenzione delle reti idriche, la ricostruzione in Abruzzo. A questo destinare da subito le risorse che si recuperano ponendo fine: alla truffa del CIP 6 che costa 2,3 miliardi; alla legislazione speciale sui grandi consumi di elettricità e gas (2 miliardi); al Ponte sullo Stretto (1,3 miliardi stanziati su 6,1 previsti), al terzo valico della Milano-Genova (5 miliardi di costo previsto).

RECUPERARE 35 MILIARDI CON UN FISCO PIÙ GIUSTO rilanciando la lotta all’evasione con il ripristino delle norme abrogate dal governo Berlusconi; portando la tassazione delle rendite finanziarie al 23%; aumentando la progressività del prelievo sopra i 55000 euro e istituendo un’aliquota al 51% sopra i 120.000 euro; eliminando l’esenzione dell’ICI sugli immobili di maggior pregio, introdotta dal governo Berlusconi che favorisce solo i ceti abbienti; introducendo un’imposta sui grandi patrimoni; recuperando i 5,2 miliardi di euro non versati del condono fiscale 2003 del governo Berlusconi; utilizzando i 7 miliardi di minore spesa per interessi nel 2009.

RECUPERARE RISORSE CON UNA POLITICA DI PACE Tagliare 4 miliardi alle spese militari, riconvertire l’industria bellica. No all’acquisto dei 131 cacciabombardieri F35: una scelta di riarmo folle, un costo di 14 miliardi in 15 anni. Via dall’Afghanistan: ogni minuto di missione costa 1000 euro.

RECUPERARE 15 MILIARDI DAL RINVIO DEL PIANO DI AZZERAMENTO DEL DEFICIT, sviluppando un’iniziativa per la revisione dei parametri di Maastricht. L’esplosione della crisi a causa dell’indebitamento privato e non di quello pubblico, rende ancor più necessario cambiare i parametri di Maastricht, ma anche il solo rinvio di due anni del piano di rientro dal debito su cui si è basata la manovra di Berlusconi, libera 15 miliardi di risorse.

UN’AZIONE PER LA CHIUSURA DEI PARADISI FISCALI
La chiusura dei Paradisi Fiscali richiede un’iniziativa internazionale, ma molto si può fare in ogni paese, con: il divieto di finanziamento pubblico alle imprese che hanno filiali in quei paesi; forti imposte sulle transazioni da e per i paesi in questione, la verifica delle pratiche contabili e fiscali delle aziende con partecipazione pubblica; il sostegno all’obbligo di rendicontazione delle attività delle multinazionali, paese per paese.

CONTRO LE SPECULAZIONI, INTRODURRE I CONTROLLI SUI CAPITALI E LA TOBIN TAX
La crisi ha messo in luce la necessità di una riforma radicale dei meccanismi che operano a livello mondiale. L’introduzione della Tobin Tax, delle tasse sulle transazioni finanziarie e degli strumenti più rigorosi di controllo dei movimenti di capitale va sostenuta a livello sia nazionale che europeo: per limitare le speculazioni e ripristinare un controllo pubblico sui capitali che in questi anni hanno avuto mano libera nel ricercare le legislazioni dove minori sono le garanzie per i lavoratori e la natura. Aumentando sfruttamento e devastazione ambientale a Nord e Sud del mondo.

mercoledì 6 maggio 2009

Lazio. Rifondazione lascia Marrazzo

Redazione

ROMA - Rifondazione Comunista ha annunciato l'uscita dalla maggioranza regionale. Ad annunciarlo il 28 Aprile alla Conferenza stampa svoltasi alla sede nazionale di Via del Policlinico, Ivano Peduzzi, capogruppo del Prc alla Pisana e il segretario regionale del partito Loredana Fraleone. La decisione era stata presa ieri sera all’unanimità dal Comitato politico regionale.

“Una decisione – ha spiegato Fraleone - su cui la condivisione del partito è stata totale, fondata su ragioni oggettive. Abbiamo assistito a un progressivo allontanamento del presidente Marrazzo da quelli che erano gli impegni programmatici e nell’ultima fase a una vera e propria rottura. Basta pensare al ticket sanitario, che inizialmente era stato abolito e che ora è stato reintrodotto e persino aumentato rispetto a quello di Storace, e al caso emblematico dell’inceneritore di Albano a cui la Regione ha dato il via libera nella Conferenza dei servizi della settimana scorsa. Ma così facendo Marrazzo non ha rotto solo con noi, ha rotto anche con la cittadinanza. Il suo livello di compromissione con i poteri forti è tale che non crediamo si spezzerà da qui a un anno. Certo, tutto è possibile. Ma se la situazione resta questa non potremo condividere una eventuale sua ricandidatura. Questo per noi è un elemento di coerenza”.

“Gli impegni che erano stati presi in campagna elettorale - ha aggiunto Fraleone - sono diventati carta straccia. Il caso dell’inceneritore di Albano e della turbogas di Aprilia la dicono lunga su come vengono affrontate le questioni di carattere ambientale e persino industriale. La crisi che viviamo impone scelte alternative e politiche ambientali che creino una nuova concezione dello sviluppo e nuova occupazione. Nel Lazio, assistiamo a una deriva privatistica che impoverisce una serie di attività strategiche che potrebbero rispondere alla crisi. Marrazzo mostra un’incapacità di cogliere questi nodi e una subalternità rispetto alle politiche nazionali che consegnano al mercato settori importanti” .

“Da mesi – ha proseguito Peduzzi - chiediamo un confronto sul programma di fine legislatura ma non abbiamo ricevuto da Marrazzo nessuna apertura. Si sancisce così la volontà di fare a meno del partito della Rifondazione comunista”. Poi tornando sulle prossime regionali ha aggiunto: “ La presentazione di Marrazzo come candidato significherebbe che il Pd intende consegnare la Regione al centrodestra. Se, invece, la scelta cadrà su un candidato diverso vorrà dire che il quadro sta cambiando e a quel punto valuteremo il da farsi. Oggi alla Regione siamo in un clima berlusconiano. E’ più di un anno e mezzo che non si fa una riunione di maggioranza e si prendono decisioni oligarchiche da parte di una Giunta monocolore. Siamo allo svuotamento delle istituzioni democratiche e del ruolo costituzionale degli enti locali”.

sabato 2 maggio 2009

Parte il Porto?

Partirà l'ampliamento del Porto. Qualcuno dirà finalmente (cementificatori e palazzinari oltre al concessionario/padrone)... qualcun'altro (tipo noi) dirà che il Porto è già partito da un bel pezzo....
Da quel lontano giorno in cui tutti festeggiavano il prode Achille che dentro un bar del Porto consegnava su un piatto d'argento al Sig. D'Amelio il NOSTRO Porticciolo, affermando di aver posto fine alla "mafia dei posti barca".
Son passati oltre 10 anni; noi eravamo lì. A contestare la scelta di affidare il Porto completamente ad un privato.
E ci siamo oggi a contestare un ennesimo scempio della nostra costa che porterà vantaggi ai soliti noti.
Aspettiamo il progetto. Ma muoviamoci per tempo perché quando gli interessi sono "giganteschi" altrettanto lo sono gli abusi.
Un esempio? A Valdambrini stanno tombando un fosso senza il permesso delle autorità competenti. Chi costruisce si crede Dio, pensa che possa fate tutto..... Non pensa che al mondo (in Italia, anzi a Santa Marinella) c'è qualcuno che mantiene una moralità, un senso dello Stato oltre che il buonsenso e che le coscienze possano essere ancora sveglie....