giovedì 31 marzo 2011

Gravi le affermazioni di Maggi in Consiglio Comunale

Il Circolo del PRC-FdS di S. Marinella denuncia il grave atteggiamento tenuto dalla maggioranza nei confronti delle prerogative del Consiglio Comunale, l’assemblea rappresentativa dei cittadini e prima emanazione della volontà popolare.
Discutere le interrogazioni dopo mesi dalla loro presentazione, come abitualmente si fa, già rappresenta un atto contrario a quanto stabilisce il regolamento comunale. Non convocare le commissioni consiliari (come quella sul porticciolo), dopo averle istituite su questioni centrali, rappresenta una prevaricazione, un imbavagliamento dell’opposizione e delle sue proposte.
Ma quanto accaduto relativamente alla commissione consiliare sull’ingresso libero alla Perla del Tirreno, bypassata dalla Giunta che ha deliberato l’emanazione di un bando per la gestione della stabilimento, contrariamente a quanto espresso dalla commissione e prima ancora che il Consiglio Comunale si pronunci in merito, rappresenta davvero il massimo del disprezzo delle regole, dell’opposizione e dell’intera istituzione consiliare. L’affermazioni del capogruppo del PdL Maggi, che il Consiglio comunale sia ormai un “puro atto gestionale”, è di una gravità inaudita: essa riflette una cultura profondamente antidemocratica, arrogante, allergica al controllo e al confronto dialettico, di cui ci si sbarazza come inutile orpello.

Il PRC-FdS chiede che le procedure democratiche vengano rispettate e che chi governa riconosca la centralità dell'assemblea elettiva nella vita istituzionale.

Circolo del PRC-FdS “Benedetti Michelangeli”

“Sulle mozioni ora chiediamo concretezza. Sulla gestione dei Consigli chiediamo alla Maggioranza di cambiare atteggiamento”

I consiglieri della lista civica “Un’altra città è possibile” manifestano la loro soddisfazione per il voto unanime sulle importanti mozioni a favore di degenti, familiari e lavoratori del centro Ri.Rei di Santa Severa e sul gravissimo problema dei rifiuti nel nostro territorio. Quello che ora chiediamo al Sindaco è concretezza e rapidità nel prendere iniziativa. Su rifiuti e RI.REI non c’è un minuto da perdere, perché nelle prossime settimane si prenderanno decisioni importanti; la minoranza si è già messa a disposizione per collaborare e noi qui rinnoviamo la disponibilità.
Rispetto al consiglio comunale del 28, non possiamo però evitare un commento preoccupato.
Lunedì sera abbiamo assistito ancora una volta a scene di battibecchi, risposte nervose, accuse reciproche e stanchezza del pubblico. E’ evidente come anche noi della minoranza abbiamo il dovere di condurre bene, con buon senso e con assoluta correttezza il Consiglio, ma è altrettanto evidente come la maggioranza abbia grandi responsabilità rispetto al clima di nervosismo e provocazione che ci troviamo a vivere ciclicamente in Consiglio; di questa responsabilità vorremmo che la Maggioranza si facesse espressamente carico.
Intanto va notato come il lungo e duro intervento del collega Fronti (continuamente interrotto con sarcasmo inopportuno dai colleghi di maggioranza, fino ad uno sfottò calcistico assolutamente fuori luogo) fosse motivato dall’ennesimo sgarbo istituzionale di questa stessa maggioranza: avere votato in Giunta una deliberazione sulla Perla del Tirreno, quando la mozione sullo stesso argomento era prevista per il Consiglio comunale in calendario 3 giorni dopo. Che senso ha la discussione di una mozione, su cui la Giunta ha già deliberato per conto suo? Era oppure no prevedibile una veemente reazione della minoranza? Cosa avrebbe fatto la maggioranza la nostro posto, se non reagire allo stesso modo, e forse peggio?
Ma a parte il singolo episodio, il problema è anche quello evidenziato tante volte dal collega Mucciola: la Maggioranza non comunica per niente e su niente, agisce spesso in modo autoritario e sprezzante; le commissioni non vengono convocate oppure sono ignorate dalla maggior parte dei colleghi del PDL, le uniche occasioni che la minoranza ha di dibattere i contenuti importanti della nostra vita cittadina sono quindi i Consigli comunali, che vengono convocati con il contagocce: uno ogni 2 o 3 mesi, se va bene.
Il Sindaco non ha mai partecipato alle rare sedute di commissioni, e non si è neppure mai affacciato a salutare. Piuttosto in Consiglio mantiene un atteggiamento costantemente irritato di fronte alle legittime critiche della minoranza, che perennemente sembrano disturbarlo.
Alle interrogazioni la Maggioranza risponde con mesi di ritardo e spesso come ha fatto il vicesindaco Fratturato lunedì sera: leggendo in modo confuso una lunga risposta non scritta da lui, in burocratese puro e completamente insoddisfacente sui tanti problemi che sulla gestione del personale la minoranza aveva responsabilmente posto.
Del resto il fastidio della maggioranza ai nostri interventi forse proviene da un equivoco: i colleghi del PDL credono che interveniamo per fare i comizi, o a metterci in mostra. In realtà interveniamo in modo puntiglioso perché crediamo fermamente nella funzione del Consiglio comunale, che è per eccellenza l’organo politico di un territorio espressione di democrazia e partecipazione.
Del resto la lealtà e la serietà della minoranza sono state evidenti proprio nell’ultima parte del Consiglio di lunedì, in cui le mozioni e i provvedimenti sono stati votati all’unanimità.
Noi della lista civica “Un’altra città è possibile” ci impegniamo ad onorare sempre con maggior zelo e con correttezza cristallina il nostro compito in Consiglio, ma diciamo pure che non abbiamo nessuna intenzione di accettare supinamente sgarbi istituzionali o atteggiamenti arroganti, là dove si verificassero ancora.
All’assessore Grimaldi facciamo una richiesta: invece di fare battute velenose sul calcio in pieno Consiglio Comunale (confondendolo evidentemente con un Bar Sport), perché non mostra la sua serietà istituzionale, rispondendo alla richiesta di un incontro sui Piani Integrati? La minoranza l’ha protocollata già da più di un mese per avere un confronto istituzionale fuori e prima del Consiglio, senza andare sul giornale e con la sincera intenzione di confrontarci sui problemi, ma non abbiamo ricevuto risposta. O il principale modo dell’Assessore Grimaldi per dialogare sul futuro di Santa Marinella è mettersi a fare del sarcasmo in Consiglio?

Paola Rocchi e Stefano Massera

http://altracittapossibile.blogspot.com/

venerdì 25 marzo 2011

“Un’altra città è possibile” con il comitato di Allumiere

La lista “Un’altra città è possibile” appoggia e sottoscrive la raccolta di firme per la delibera di iniziativa popolare, promossa dal comitato cittadino di Allumiere contro la discarica (http//antidiscarica.wordpress.com). La petizione intende soprattutto impegnare il Comune di Allumiere a non accettare compensazioni economiche ai danni ambientali provocati dalla discarica e a non cedere ad alcun ricatto occupazionale. Si vuole con tutta evidenza evitare di ripercorrere la strada della conversione a carbone di Tor Valdaliga Nord, che fu osteggiata dagli enti locali a tutti i livelli, dai cittadini e persino da un referendum consultivo, ma l’unico obiettivo raggiunto da questa grande mobilitazione fu quello di alzare il prezzo delle compensazioni, accettate da ben cinque Comuni (tra cui quello di S. Marinella).
ENEL aleggia su questa ipotesi di discarica anche per una seconda ragione: la possibilità di bruciare CDR (combustibile da rifiuto) nella centrale. L’obbiettivo che la partecipatissima assemblea svoltasi ad Allumiere il 18 marzo si è posto non si limita infatti a bocciare l’ipotesi di discarica ma si propone di abbandonare la strategia degli inceneritori e di modificare il piano dei rifiuti della Giunta Polverini: smaltire i rifiuti nello stesso ambito provinciale in cui sono stati prodotti. Roma rischia infatti di soffocare il resto della provincia, esportando i suoi rifiuti anche nei comuni “virtuosi” come Allumiere, in cui la raccolta differenziata ha raggiunto il 80%. In realtà, ha affermato il consigliere provinciale di SEL Gino De Paoli, la scelta di Allumiere sarebbe addirittura a monte dello stesso piano dei rifiuti su base provinciale. Il protocollo d’intesa tra La Russa e Alemanno non sarebbe altro che un’ulteriore tassello: il sito scelto per la discarica è infatti una servitù militare su cui la Regione non ha giurisdizione. Per questa ragione la maggior parte degli interventi dei numerosi rappresentanti istituzionali e sindacali ha insistito sul ritiro di questo protocollo.
Il pericolo denunciato dall’onorevole Tidei è che, malgrado il voto unanime del Consiglio regionale del Lazio del 9 marzo 2011 contrario all’ipotesi di discarica ad Allumiere, la Polverini sia costretta ad approvare la discarica per decreto governativo d’urgenza. A Roma potrebbe infatti verificarsi l’emergenza di Napoli ed a quel punto la volontà degli enti locali sarebbe completamente superata.
Per quanto riguarda gli inceneritori, ricordiamo che la legge regionale di iniziativa popolare, promossa dalla campagna “Non bruciamoci il futuro”, su cui la Lista “Un’altra città è possibile” e il Circolo del PRC di S. Marinella si spesero fortemente con assemblea e banchetti per la raccolta di firme, è stata bocciata dalla giunta Polverini malgrado il numero delle firme richiesto sia stato ampiamente raggiunto.
Il consigliere regionale Peduzzi ha denunciato come il piano rifiuti della Regione Lazio punti decisamente su discariche ed inceneritori quando già si brucia più di quanto viene prodotto, mentre sulla differenziata non si investe una lira. La contrarietà alla discarica non si limita a non volere i rifiuti in casa propria ma intende rigettare proprio gli interessi di AMA, ACEA, Alemanno e Cerroni a cui la Regione dà la priorità.

I cittadini si organizzano ma hanno anche il sospetto che sia troppo tardi, che qualcuno abbia già deciso sulle loro teste e che occorrerà fermare i compattatori con le mani, come ad Acerra e Chiaiano, nel parco del Vesuvio. Per questo è indispensabile un movimento compatto e unitario sia ad Allumiere che nel comprensorio.



Lista civica “Un’altra città è possibile”

lunedì 21 marzo 2011

Ri.Rei.: urgono strategie condivise.

L’assemblea convocata dal Circolo territoriale del PRC, il 15 marzo con i lavoratori Ri.Rei., ha anticipato di un solo giorno la seduta del Consiglio Regionale del Lazio, dedicato interamente alla questione.

Il Consiglio Regionale ha respinto la mozione (sostenuta da Storace, la Lista Pannella, Bonelli dei Verdi e Peduzzi della FdS, con un voto altrettanto trasversale e con parecchie astensioni) con la quale si richiedeva non solo di dar seguito alla determina della Direzione Regionale Programmazione Sanitaria della Regione Lazio del 2/7/2009 per la revoca dei finanziamenti pubblici alla Ri.Rei. al centro di S. Severa (DPGR n. 150/1996), ma anche di ricollocarne i pazienti a spese di Ri.Rei., di adoperarsi di garantire assistenza terapeutica adeguata e, soprattutto, di attivarsi al fine di salvaguardare i livelli occupazionali dei dipendenti che operano nel centro stesso, cercando di preservare la continuità terapeutica tra assistente ed assistito.

I lavoratori, riunitisi a S. Marinella, avevano espresso critiche e preoccupazione rispetto alla possibilità di chiudere il centro di S. Severa, chiedendo invece garanzie sul mantenimento della struttura anche nel caso di un auspicato cambiamento di gestione attraverso gara o internalizzazione da parte della ASL.

Il voto espresso dal Consiglio regionale è giudicato negativamente della FdS. Sostengono i consiglieri Nobile e Peduzzi: “il bipolarismo della Giunta Marrazzo continua nell’era Polverini”; “anche oggi”, proseguono, “cade nel vuoto la nostra proposta di salvaguardare la qualità delle prestazioni erogate ed assicurare la difesa dei livelli occupazionali, reinternalizzando i servizi attraverso la gestione diretta da parte delle Asl”.

L’associazione dei familiari degli assistiti ha giudicato “vergognosa” la decisione di respingere la mozione: “Uomini e donne sfortunati sono divenuti mera merce di scambio politico per la cooperativa Unisan-Legacoop, che ha fatto del loro dolore la più bieca delle speculazioni economiche. Dopo 3 anni di denunce, i ‘Giuda’ della legalità hanno preferito astenersi pilatescamente dal votare una semplice Mozione che avrebbe ristabilito un minimo di Giustizia”. “La Mozione”, conclude l’associazione, “è stata invece fondamentale per stanare i finti amici e soprattutto i veri nemici dei diritti umani e civili”.

Che scenari si prefigurano dopo il respingimento della mozione? Si corre forse il rischio che la Determina regionale rimanga ma spariscano le garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali? Che fine hanno fatto i corsi di riqualificazione professionale promessi dalla regione Lazio? Il Segretario della CGIL di Civitavecchia Cesare Caiazza e il responsabile sanità-FP Angelo Guiducci hanno dato pieno sostegno all'ipotesi di internalizzazione da parte della ASL delle ex strutture "Anni Verdi" ma hanno confessato ai lavoratori l’enorme difficoltà incontrata dal sindacato ad ottenere l'avvio dei corsi d'aggiornamento, formalmente deliberati dalla Regione Lazio ma assolutamente privi di copertura economica.

La CGIL ha espresso la preoccupazione che tutto si trascini senza soluzione fino alla chiusura dei centri per bancarotta.

Il PRC di S. Marinella auspica che il fronte tra i lavoratori e le famiglie degli assistiti dalle strutture ex “Anni Verdi” rimanga compatto di fronte ai ricatti della Ri.Rei e si impegna a convocare al più presto una nuova assemblea in cui famiglie, lavoratori e i rappresentanti istituzionali della FdS si confrontino e adottino strategie condivise.



Circolo del PRC (Federazione della Sinistra) “Benedetti Michelangeli” di S. Marinella

giovedì 17 marzo 2011

FERRERO: DOPO 150 ANNI DIFENDIAMO L'UNITA' D'ITALIA DA MARCHIONNE E LEGA NORD - 16.03.11

COMUNICATO STAMPA RI.REI Peduzzi-Nobile (FdS): “Decisione pilatesca”

“Dopo un dibattito aspro durato ore, il Consiglio regionale respinge ogni ipotesi di accreditare al pubblico il servizio di assistenza ai disabili gestito finora dal consorzio Ri.Rei. Rimangono inascoltate, per l’ennesima volta, le denunce e le richieste delle famiglie dei pazienti, dei terapisti e dei lavoratori”. È quanto dichiarano in una nota congiunta Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, capogruppo e consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio.

“Il confronto, avvenuto nel silenzio totale degli assessori, -continuano i consiglieri- ha prodotto una divisione all’interno del centrodestra che, insieme al Pd, ha impedito l’adozione di indirizzo da parte della Giunta. Il bipolarismo della Giunta Marrazzo continua nell’era Polverini a sostegno di interessi economici da salvaguardare e a discapito della qualità dei servizi e della sicurezza occupazionale”.

“Anche oggi, di fronte ad una non decisione “pilatesca”, -proseguono- cade nel vuoto la nostra proposta di salvaguardare la qualità delle prestazioni erogate ed assicurare la difesa dei livelli occupazionali, reinternalizzando i servizi attraverso la gestione diretta da parte delle Asl. Il nostro impegno –concludono Peduzzi e Nobile- continuerà per “liberare” il diritto alla salute e all’assistenza dei disabili dagli interessi economici e dal saccheggio delle risorse pubbliche da parte dei privati”.

Ufficio Stampa Fds Regione Lazio

http://www.federazionesinistralazio.it/

venerdì 11 marzo 2011

Convocata assemblea su questione Ri.Rei.

Il giorno 15 marzo, alle ore 14.30, presso il Circolo del PRC (Federazione della Sinistra) in Via A. Volta n.1, è stata convocata un’assemblea pubblica per un aggiornamento sulla situazione della struttura Ri.Rei e sui passi avanti rispetto l’ultima assemblea, tenutasi il 15 novembre 2010. Ricordiamo che la FdS ha presentato il 3 febbraio 2011 alla Regione Lazio un'interrogazione sull'opportunità, anche economica, rappresentata dall'internalizzazione delle ex strutture "Anni Verdi" da parte della ASL. Il 9 marzo invece si è tenuta una nuova manifestazione di lavoratori e genitori in via della Pisana per il perdurare delle incertezze dei lavoratori, costretti a prestare un servizio inadeguato e totalmente insicuro rispetto a quello che gli utenti necessiterebbero. All’assemblea parteciperanno i lavoratori della Ri.Rei, la Presidentessa dell’Associazione Genitori Utenti Disabili Angelamaria Contona, il capogruppo alla Regione Lazio della Federazione della Sinistra Ivano Peduzzi, il segretario della CGIL di Civitavecchia Cesare Caiazza, Il responsabile sanità della CGIL FP Angelo Guiducci. Tutti gli interessati sono invitati ad intervenire.

Circolo del PRC (Federazione della Sinistra) “Benedetti Michelangeli” di S. Marinella

mercoledì 2 marzo 2011

Rifiuti ad Allumiere, Peduzzi-De Paoli (FdS): “Cosa ne pensa la Polverini?”

“Alemanno vuole scaricare la spazzatura della Capitale in provincia. L’indicazione di Allumiere come “post Malagrotta” è una decisione scellerata presa in barba ad ogni vincolo ambientale e scavalcando ogni confronto con la Regione Lazio e le amministrazioni locali". Lo dichiarano, in una nota congiunta, Ivano Peduzzi, capogruppo della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, e Antonio De Paoli, segretario FdS di Civitavecchia.

“Nessuna finalità di interesse pubblico –afferma Peduzzi- può giustificare la scelta di installare il nuovo polo di smaltimento sui monti della Tolfa. Il poligono militare “la Farnesiana”, il sito individuato dal sindaco di Roma per ospitare un impianto di trattamento e di incenerimento dei rifiuti, si trova proprio ai confini della zona di Protezione speciale di cui alla direttiva 147/2009/CEE”.

“Si tratterebbe –dichiara De Paoli- di una nuova istallazione nociva per la salute in una zona già fortemente compromessa da grandi servitù energetiche. Una decisione alla quale ci opporremo con tutte le nostre forze e con una grande mobilitazione di tutti i cittadini”.

“La Russa ed Alemanno –concludono Peduzzi e De Paoli- sembrano già essere arrivati ad un accordo. Ma non abbiamo ancora sentito il parere della Presidente Polverini e dell’Assessore Di Paolo che, non troppo tempo fa, assicurarono che non ci sarebbe stato alcun esodo dei rifiuti della Capitale nel resto del Lazio”.

Ufficio Stampa Fds Regione Lazio

http://www.federazionesinistralazio.it/

Affrontare la vita a muso duro

Affronterò la vita a muso duro, dice la stupenda canzone del compagno Pierangelo Bertoli – che già trent’anni fa aveva capito bene l’evoluzione della politica in Italia. Un Paese che, sia a destra che a sinistra (tra nostri pseudo interlocutori), vede il comunismo e i comunisti come il male assoluto. Carnefici assassini di milioni di morti nei gulag staliniani e spietati mangiatori di bambini. Senza però ricordare che se non avessimo avuto l’aiuto dell’Unione Sovietica, e degli altri alleati, forse oggi in Europa ci sarebbe ancora il nazifascismo. Di recente, un’avanguardia intellettuale del PDL della mia città (Civitavecchia) ha affermato che “i comunisti hanno regalato il paese ai russi”. Ah sì, quando sarebbe successo? Forse solo io non lo sapevo.

Ecco, questi sono i risultati di anni di vere e proprie diffamazioni. Senza ricordare l’importanza del Partito Comunista Italiano nella lotta di Liberazione, nella nascita della Repubblica italiana e nella stesura della Costituzione. E ancora: nelle lotte degli operai e in quelle per i diritti civili, per la libertà e per l’uguaglianza, a difesa dei più deboli e degli emarginati. Tutto questo è stato dimenticato e del comunismo rimangono solo le infamie e le calunnie. Troppo spesso sento dire che il “sistema partito” ormai è finito, che dobbiamo aprirci alla società civile (in Italia?) e che dobbiamo puntare sulle personalità carismatiche (per poi cucir loro addosso un bel programma, che tanto poi verrà disatteso).

Ormai gli ideali non esistono più, ci sono solo le persone. Invece, oggi più che mai, con la crisi che incombe, si dovrebbe fare la quadra su un programma da applicare concretamente e solo in seguito scegliere chi possa rappresentarlo. Ciò, oltre ad essere una prerogativa comunista, sarebbe anche un fattore di onestà, trasparenza e democrazia. Oggigiorno, con finto buonismo democratico, si decanta tanto la “partecipazione”, poi, in realtà, far sì che tutte le decisioni vengano prese da coloro i quali stanno in organismi di amministrazione. Sempre più spesso della Politica si apprendono solo i vizi peggiori.

Un tempo, nel PCI, un membro “amministrativo” (consigliere comunale, assessore, ecc.) era la cosiddetta “testa d’ariete” dell’organo direttivo del Circolo. Il Circolo decideva la linea politica da percorrere. Questa era effettiva democrazia. Non come adesso che le priorità (chiamarle “politica” e “programmi” sarebbe troppo) le danno gli eletti.

Ma noi comunisti ormai “che parliamo a fare?”. Agli occhi dei più siamo i mangia bambini, gli stalinisti, il Kgb, la stasi. In pratica, la rappresentazione del male assoluto. Per abbattere Berlusconi dobbiamo “ingoiare qualche rospo” e fare l’alleanza democratica, o così dicono in molti. Come se di rospi non ne avessimo ingoiati già abbastanza. Per tanti compagni l’essere identificato come “uno dei rossi” ha rappresentato anche un danno: chi ha perso il lavoro o chi se l’è visto negato. Ciononostante possiamo dire di poter camminare per strada fieri e a testa alta, perché non ci siamo piegati dinanzi a nessuno, ignorando le lusinghe ghiotte del politico di turno e, quindi, non divenendo servi del potere. Se questo, secondo alcuni, vuol dire essere “anacronisti e isolazionisti”, beh allora lo siamo.

È ora di dire basta e di proseguire sulla nostra strada, rilanciando il nostro partito con la militanza e la presenza nei territori e nelle vertenze, cercando di salvare il nostro quotidiano Liberazione (nonché la nostra quotidiana liberazione), attuando il più possibile pratiche di mutua assistenza (come i gruppi d’acquisto popolare), cercando di mantenere vivi e funzionali i circoli e magari di aprirne di nuovi.

Siamo entrati in un nuovo lungo ciclo politico, siamo a pezzi e per questo dovremmo compattarci e cercare un’unità vera con tutte le forze comuniste. I tempi sono bui, e lo vediamo tutti, ma bisogna resistere perché, prima o poi, il nostro duro lavoro verrà riconosciuto; perché se nel nostro Paese venisse a mancare una forza importante come quella comunista sarebbe una sconfitta epocale per tutti, non solo per noi.


ANDREA BIANCHI

GC Federazione di Civitavecchia