"Non possiamo permettere che siano i 1300 lavoratori della ex Videocolor di Anagni a pagare da soli per le politiche dissennate della multinazionale indiana che ha portato al fallimento né per l'intervento tardivo e inefficace delle Istituzioni. Non possiamo tollerare che, dopo sette anni di dura lotta, questi lavoratori e le loro famiglie si ritrovino senza lavoro, senza alcuna garanzia per il futuro e ridotti in povertà. Noi non li lasceremo soli e continueremo a sostenere ogni loro mobilitazione affinché si trovi una rapida soluzione per evitare che scoppi una bomba sociale. Per questo, lunedì 2 luglio parteciperemo al 'Videocon day', per chiedere che la Regione Lazio insieme al Governo e alla Provincia di Frosinone reperiscano tutte le risorse necessarie per rilanciare il sito produttivo della Videocon, contrastare la deindustrializzazione del territorio e ridare a queste donne e a questi uomini un lavoro e la speranza di poter tornare a progettare il futuro". Così, in una nota congiunta, il capogruppo e il consigliere regionale della Federazione della Sinistra, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile.
Roma, 27 giugno 2012
Ufficio Stampa Fds Regione Lazio
http://www.federazionesinistralazio.it/
mercoledì 27 giugno 2012
lunedì 25 giugno 2012
Privatizzazione del Castello? I cittadini non ci stanno.
Dopo il consiglio comunale aperto di giovedì 21 giugno, fortemente voluto dal Comitato per la difesa del Castello e dalla minoranza (che fu la prima a chiederlo, ben due mesi fa), sarà molto difficile per il Sindaco Bacheca rassegnarsi alla volontà della Regione Lazio di affidare ad un privato la Rocca del Castello di S. Severa. Lo stesso vale per la Giunta Polverini la quale, dopo le lettere di sfratto persino al museo civico, dovrà rivedere la sua volontà di "fare cassa" sul Castello e sul borgo. L'aver inserito il Castello nella lista dei beni disponibili sarà anche stata una svista, ma l'ammissione dell'errore non garantisce affatto dal pericolo di una privatizzazione del sito. Esso potrebbe essere dato in gestione ad un privato che potrebbe anche chiuderne l'accesso al pubblico. Per questo i Consiglieri regionali della FdS si impegneranno a chiedere l'inserimento del Castello tra i beni di notevole interesse pubblico. Ciò ne impedirebbe non solo future alienazioni ma anche interventi sul cambio di destinazione d'uso. I cittadini si sono dimostrati determinati nella volontà di difendere e valorizzare la vocazione culturale e pubblica del Castello. Essi chiedono inoltre che il bando internazionale per la gestione del ristorante, della sala conferenze e della foresteria sia concepito in termini tali da non compromettere l'attività museale, didattica e la ricerca archeologica, che fanno del sito un luogo unico al mondo. Il Castello di S. Severa deve infatti diventare uno dei simboli della Regione Lazio ma è già divenuto un simbolo della lotta per la difesa del nostro patrimonio culturale e monumentale, come dimostra la solidarietà del Teatro Valle Occupato al Comitato.
La FdS, schierata a fianco dei cittadini, intende vigilare su quanto accadrà al prossimo Consiglio Comunale, dal valore deliberativo e non meramente consultivo, sul futuro del Castello.
Circolo del PRC-FdS di S. Marinella
La FdS, schierata a fianco dei cittadini, intende vigilare su quanto accadrà al prossimo Consiglio Comunale, dal valore deliberativo e non meramente consultivo, sul futuro del Castello.
Circolo del PRC-FdS di S. Marinella
mercoledì 20 giugno 2012
UNISAN licenzia e abbandona 7 disabili S. Severa.
Il giorno 13 giugno 2012 la presidentessa della UNISAN, Rossana Varrone, ha annunciato
in una lettera ai sindacati l'avvio della procedura di licenziamento per 14 lavoratori. La Varrone dichiara che tale misura è stata resa necessaria dai tagli della Regione Lazio. Tali tagli avevano già portato alla cassa integrazione 55 lavoratori della struttura riabilitativa Ri.Rei su 100, ma oggi il nuovo ramo d'azienda UNISAN non riesce far fronte alle spese. Ciò ha costretto, spiega Varrone, a ridurre tutte le prestazioni, portando i pazienti al "mantenimento lieve", bloccando il reintegro dei dimessi e diminuendo di 7 unità i residenti del centro Boggi di S. Severa.
I 14 lavoratori da licenziare sono 5 impiegati amministrativi, resi superflui dell'informatizzazione di molte pratiche, 6 operatori socio-sanitari (tutti a S. Severa), data la diminuzione di 7 pazienti, e 3 lavoratori di Via Sbricoli, le cui le pulizie verranno date in appalto a privati da UNISAN.
Dopo aver messo in chiaro i criteri con cui verranno individuate i 14 lavoratori, a cui non verranno versati i contributi IMPS, si conclude dichiarando l'urgenza del provvedimento.
Quello che la Varrone non dice nella sua lettera sono le cifre che descrivano gli sbandierati tagli. Ri.Rei. percepisce dalla Regione Lazio la cifra considerevole di 20 milioni l'anno, a cui si aggiungono le rette sostenute dalle famiglie (spesso senza ricevuta per la detrazione fiscale). Solo di fondi regionali ogni paziente avrebbe ca. 6000 € al mese! La Regione Lazio e la ASL non verificano come vengano spesi questi ingenti contributi. Inoltre la Regione Lazio non ha ottemperato all'obbligo di affidare l'appalto di un servizio così specifico (riabilitazione e reinserimento dei disabili) con bando di gara, scegliendo il soggetto con i migliori requisiti. Il consorzio Ri.Rei. non aveva la minima esperienza nel settore e mai si è provveduto a correggere tale stortura, respingendo una proposta di parte dell'opposizione regionale in tal senso (determina e mozione del 16/3/2011). Il fondato sospetto è che il braccio di ferro tra Regione Lazio e UNISAN sia un bluf; le due realtà se la intendono perfettamente: la Regione eroga fondi senza controllo, la UNISAN smobilita il servizio di riabilitativo pezzetto per pezzetto affidandolo, via via, in sub appalti ai privati. A rimetterci sono i lavoratori da una parte, sempre più ricattati e meno garantiti, ed i disabili e le loro famiglie dall'altra, sempre più abbandonati a loro stessi fino alla completa esclusione dal servizio. Si ricorda che UNISAN ha già dato in appalto il CAD (il centro assistenza domiciliare), diminuendo quindi le sue prestazioni e giustificando in questo modo la contrazione del numero dei dipendenti.
La UNISAN parla di esuberi ma gli operatori vivono già oggi un drammatico problema di sottodimensionamento e per questo vengono continuamente sottoposti al lavoro straordinario, percependo lo stipendio a singhiozzo o non percependolo affatto. Lo sbandierato rapporto 1/3 tra operatori è pazienti non tiene conto del fatto che gli operatori sono soggetti a turnazione; inoltre esiste un enorme problema di ferie non godute.
La FdS si schiera dalla parte delle famiglie dei pazienti e dei lavoratori e richiede la fine della fallimentare gestione UNISAN-RI-Rei, una reinternalizzazione del servizio riabilitativo da parte della ASL. La FdS auspica che le forze sindacali, a cui la Varrone rivolge la sua lettera, pretendano trasparenza sui bilanci della UNISAN prima di trattare sui licenziamenti.
Consiglieri Peduzzi e Nobile, Federazione della Sinistra della Regione Lazio
Circolo PRC-FdS di Santa Marinella
in una lettera ai sindacati l'avvio della procedura di licenziamento per 14 lavoratori. La Varrone dichiara che tale misura è stata resa necessaria dai tagli della Regione Lazio. Tali tagli avevano già portato alla cassa integrazione 55 lavoratori della struttura riabilitativa Ri.Rei su 100, ma oggi il nuovo ramo d'azienda UNISAN non riesce far fronte alle spese. Ciò ha costretto, spiega Varrone, a ridurre tutte le prestazioni, portando i pazienti al "mantenimento lieve", bloccando il reintegro dei dimessi e diminuendo di 7 unità i residenti del centro Boggi di S. Severa.
I 14 lavoratori da licenziare sono 5 impiegati amministrativi, resi superflui dell'informatizzazione di molte pratiche, 6 operatori socio-sanitari (tutti a S. Severa), data la diminuzione di 7 pazienti, e 3 lavoratori di Via Sbricoli, le cui le pulizie verranno date in appalto a privati da UNISAN.
Dopo aver messo in chiaro i criteri con cui verranno individuate i 14 lavoratori, a cui non verranno versati i contributi IMPS, si conclude dichiarando l'urgenza del provvedimento.
Quello che la Varrone non dice nella sua lettera sono le cifre che descrivano gli sbandierati tagli. Ri.Rei. percepisce dalla Regione Lazio la cifra considerevole di 20 milioni l'anno, a cui si aggiungono le rette sostenute dalle famiglie (spesso senza ricevuta per la detrazione fiscale). Solo di fondi regionali ogni paziente avrebbe ca. 6000 € al mese! La Regione Lazio e la ASL non verificano come vengano spesi questi ingenti contributi. Inoltre la Regione Lazio non ha ottemperato all'obbligo di affidare l'appalto di un servizio così specifico (riabilitazione e reinserimento dei disabili) con bando di gara, scegliendo il soggetto con i migliori requisiti. Il consorzio Ri.Rei. non aveva la minima esperienza nel settore e mai si è provveduto a correggere tale stortura, respingendo una proposta di parte dell'opposizione regionale in tal senso (determina e mozione del 16/3/2011). Il fondato sospetto è che il braccio di ferro tra Regione Lazio e UNISAN sia un bluf; le due realtà se la intendono perfettamente: la Regione eroga fondi senza controllo, la UNISAN smobilita il servizio di riabilitativo pezzetto per pezzetto affidandolo, via via, in sub appalti ai privati. A rimetterci sono i lavoratori da una parte, sempre più ricattati e meno garantiti, ed i disabili e le loro famiglie dall'altra, sempre più abbandonati a loro stessi fino alla completa esclusione dal servizio. Si ricorda che UNISAN ha già dato in appalto il CAD (il centro assistenza domiciliare), diminuendo quindi le sue prestazioni e giustificando in questo modo la contrazione del numero dei dipendenti.
La UNISAN parla di esuberi ma gli operatori vivono già oggi un drammatico problema di sottodimensionamento e per questo vengono continuamente sottoposti al lavoro straordinario, percependo lo stipendio a singhiozzo o non percependolo affatto. Lo sbandierato rapporto 1/3 tra operatori è pazienti non tiene conto del fatto che gli operatori sono soggetti a turnazione; inoltre esiste un enorme problema di ferie non godute.
La FdS si schiera dalla parte delle famiglie dei pazienti e dei lavoratori e richiede la fine della fallimentare gestione UNISAN-RI-Rei, una reinternalizzazione del servizio riabilitativo da parte della ASL. La FdS auspica che le forze sindacali, a cui la Varrone rivolge la sua lettera, pretendano trasparenza sui bilanci della UNISAN prima di trattare sui licenziamenti.
Consiglieri Peduzzi e Nobile, Federazione della Sinistra della Regione Lazio
Circolo PRC-FdS di Santa Marinella
COMUNICATO STAMPA Detenzione illegale del calciatore Mahmoud Sarsak
Peduzzi e Nobile (Fds): "Presentata una mozione per la sua liberazione"
"Abbiamo presentato una mozione per la liberazione del calciatore della nazionale palestinese Mahmoud Sarsak, da tre mesi in sciopero della fame nel carcere israeliano nel quale è illegalmente detenuto". E' quanto affermano il capogruppo e il consigliere della Federazione della Sinistra alla regione Lazio, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile.
"Mahmoud Sarsak – spiegano Peduzzi e Nobile - è stato arrestato il 22 luglio 2009 senza alcuna accusa, mentre si trovava al valico di Eretz, passaggio obbligato per chi deve entrare nei Territori Occupati da Gaza. Venne tradotto nel carcere di Ashkelon per trenta giorni, interrogato e torturato, per poi essere trasferito nel carcere di Ramleh, dove tuttora è detenuto.
"Recentemente – continuano - il Presidente della Fifa Joseph Sepp Blatter, ha chiesto la sua immediata liberazione affermando, tra l'altro, che 'diversi calciatori palestinesi sono detenuti in violazione dei diritti umani e della loro integrità, senza processo ed in maniera illegale, dalle autorità israeliane'. Anche calciatori di fama mondiale come Eric Cantona e i giocatori della nazionale spagnole hanno unito la loro voce per chiedere la scarcerazione di Mahmoud.
"La mozione impegna la Giunta regionale del Lazio a chiedere alle autorità israeliane l'immediata liberazione di Mahmoud Sarsak e degli sportivi palestinesi illegalmente detenuti in base a leggi speciali di guerra; a chiedere alla Federazione Italiana Gioco Calcio una presa di posizione formale e pubblica per la scarcerazione del calciatore e a chiedere un impegno in tal senso del Governo italiano nei confronti del governo israeliano. Chiediamo infine alla Giunta – concludono - di inviare questa mozione all'Ambasciatore d'Israele in Italia, al rappresentante dell'Autorità Nazionale Palestinese in Italia, al presidente della Figc, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro degli Esteri.
Per info
Ufficio Stampa Fds Lazio www.federazionesinistralazio.it
"Abbiamo presentato una mozione per la liberazione del calciatore della nazionale palestinese Mahmoud Sarsak, da tre mesi in sciopero della fame nel carcere israeliano nel quale è illegalmente detenuto". E' quanto affermano il capogruppo e il consigliere della Federazione della Sinistra alla regione Lazio, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile.
"Mahmoud Sarsak – spiegano Peduzzi e Nobile - è stato arrestato il 22 luglio 2009 senza alcuna accusa, mentre si trovava al valico di Eretz, passaggio obbligato per chi deve entrare nei Territori Occupati da Gaza. Venne tradotto nel carcere di Ashkelon per trenta giorni, interrogato e torturato, per poi essere trasferito nel carcere di Ramleh, dove tuttora è detenuto.
"Recentemente – continuano - il Presidente della Fifa Joseph Sepp Blatter, ha chiesto la sua immediata liberazione affermando, tra l'altro, che 'diversi calciatori palestinesi sono detenuti in violazione dei diritti umani e della loro integrità, senza processo ed in maniera illegale, dalle autorità israeliane'. Anche calciatori di fama mondiale come Eric Cantona e i giocatori della nazionale spagnole hanno unito la loro voce per chiedere la scarcerazione di Mahmoud.
"La mozione impegna la Giunta regionale del Lazio a chiedere alle autorità israeliane l'immediata liberazione di Mahmoud Sarsak e degli sportivi palestinesi illegalmente detenuti in base a leggi speciali di guerra; a chiedere alla Federazione Italiana Gioco Calcio una presa di posizione formale e pubblica per la scarcerazione del calciatore e a chiedere un impegno in tal senso del Governo italiano nei confronti del governo israeliano. Chiediamo infine alla Giunta – concludono - di inviare questa mozione all'Ambasciatore d'Israele in Italia, al rappresentante dell'Autorità Nazionale Palestinese in Italia, al presidente della Figc, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro degli Esteri.
Per info
Ufficio Stampa Fds Lazio www.federazionesinistralazio.it
lunedì 18 giugno 2012
Rinvio consiglio comunale sul castello di S.Severa
Il Consiglio comunale aperto sul Castello di Santa Severa previsto per oggi lunedì 18 si terrà giovedì 21 giugno alle 18. Invitiamo la cittadinanza a partecipare. Non facciamoci scoraggiare dai continui rinvii!
mail inviata dal Blackberry
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sabato 16 giugno 2012
Campagna a sostegno dei referendum per l’abrogazione del vitalizio dei consiglieri e degli assessori della regione Lazio
Si informa la cittadinanza che presso la segreteria del Comune di
Santa Marinella sono stati depositati dieci moduli per la raccolta delle
firme per sostenere i referendum per l’eliminazione del vitalizio dei
consiglieri e degli assessori della Regione Lazio, presentati dalla
Federazione della Sinistra. Sarà quindi possibile firmare da oggi fino
al 14 settembre, termine ultimo della campagna referendaria per tagliare
il vitalizio dei consiglieri ed assessori regionali.
Attraverso il referendum abrogativo, che sta prendendo il via con
banchetti per la raccolta firme dislocati nelle cinque provincie
laziali, la Federazione della Sinistra vuole restituire equità sociali e
porre fine a un privilegio particolarmente insopportabile in un momento
in cui le condizioni di vita di gran parte della popolazione peggiorano
sempre di più. A causa di una gestione della crisi che penalizza i più
senza intaccare i privilegi di pochi.
Solo in questa legislatura sono 85 i consiglieri e gli assessori a
cui viene operata la trattenuta per il cosiddetto “Fondo di Previdenza”,
meglio conosciuto come vitalizio, un’uscita che mensilmente costa al
Consiglio Regionale 128.521 euro, per un importo annuo pari a euro
1.542.000, a cui si aggiunge il costo sopportato da questa
amministrazione per il pagamento del vitalizio agli ex consiglieri che
godono di tale privilegio, che ammonta a 1.218.000 euro al mese.
In vitalizi gli attuali consiglieri regionali costeranno ulteriori
4.500.000 euro annui, una volta raggiunta l’età per l’accesso al
beneficio. Questo costo si andrà ad aggiungere ai 17.000.000 di euro già
spesi annualmente dal Consiglio Regionale per i 221 ex consiglieri che
attualmente ne usufruiscono. Quindi a partire dai 50 anni e per tutto il
resto della loro vita questi consiglieri percepiranno un vitalizio
mensile di euro 4.400 per una sola legislatura, che potrà esser
riversato – in caso di morte del beneficiario – alla moglie, oppure al
figlio fino ai 26 anni, oppure alla convivente.
Se è vero che l’aspettativa di vita – quel criterio in base al quale
l’età per l’accesso alle pensioni è salita a 67 anni -è oggi di 84 anni-
in 34 anni di beneficio (restando inalterati i costi attuali) gli 85
consiglieri costeranno alle casse regionali 153 milioni di euro. La
partita in gioco è alta perché la vittoria del referendum porterebbe ad
un risparmio di più di 4 milioni di euro l’anno, solo eliminando i
vitalizi dei consiglieri regionali attualmente in carica. Si tratta di
fondi pubblici che potrebbero esser riversati in sanità, cultura,
trasporti e servizi sociali. Servono 50.000 firme per dire Stop ai
Privilegi! Partecipa anche tu per risanare la Politica!
I cittadini che intendono firmare i quesiti devono rivolgersi presso
l’ufficio anagrafe del comune di Santa Marinella, sito in Lungomare
G.Marconi 101, negli orari di apertura al pubblico:
lunedì-martedì-mercoledì e venerdì dalle ore 9,00 alle ore 17.15;
martedì e giovedì dalle ore 15,15 alle ore 17,15, muniti di un documento
d’identità.
Federazione della Sinistra di Santa Marinella
Santa Severa Peduzzi e Nobile (Fds), Bonelli (Verdi): “Giù le mani dal Castello”
“Come richiesto dal Comitato cittadino, il 18 giugno si terra un
consiglio comunale aperto sul futuro del Castello di S. Severa. Il
consiglio sarà alle ore 18.00, nel cortile interno dell’antico borgo. Le
decisioni che verranno prese sono davvero decisive ed è per questo che
parteciperemo alla seduta consiliare, aderendo all’iniziativa promosso
dalla cittadinanza”. Lo rendono noto il consiglieri Peduzzi e Nobile,
della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio e il Circolo FdS di
S. Marinella.
“Riteniamo si tratti di una battaglia importante dal momento che, la
Regione Lazio, ha deciso di “fare cassa” utilizzando il monumento come
un’immobile qualsiasi, che può essere spacchettato in tante particelle
da utilizzare commercialmente o da dare in gestione a privati. Non solo
la foresteria, con annesso ristorante, e la sala congressi ma anche la
Rocca rischia di essere messa a bando e chiusa al pubblico. Ci
domandiamo con quale Con che diritto la Regione sacrifichi i suoi
monumenti mentre sperpera quattro milioni di euro all’anno in vitalizi a
consiglieri ed assessori, anche non eletti.
Il Consiglio Comunale e il Sindaco di S. Marinella hanno la preziosa
occasione di difendere gli interesse della collettività e costruire un
accordo intercomunale per difendere la vocazione culturale e storica del
castello. Il bando internazionale non ha mai riguardato Torre Saracena e
Rocca e quella che Bacheca sta spacciando per una vittoria è, in
realtà, una resa totale alla svendita regionale. Se il Comune accetta
la privatizzazione, per i cittadini e i Sindaci del comprensorio sarà
davvero difficile imporre alla Regione un ripensamento sull’uso pubblico
del castello.
"Per questo motivo la FdS e i Verdi invitano la cittadinanza a
difendere il proprio patrimonio comune partecipando numerosa al
Consiglio comunale aperto del 18 giugno”, concludono Peduzzi e Nobile e
Bonelli.
Per info
Ufficio Stampa Fds Lazio 3928001603
lunedì 11 giugno 2012
Consiglio Comunale al Castello di Santa Severa
Oggi alle 18.00 presso il Castello di Santa Severa si svolgerà un Consiglio comunale aperto sul destino del Castello stesso.
La Regione, proprietaria del Castello, ha deciso di dare in affidamento la Rocca (il Castello vero e proprio) ai privati per la gestione del Centro Congressi, di una foresteria (un bell'Hotel di lusso?) e del ristorante.
I cittadini del territorio non potranno più usufruire del castello stesso.
Il sindaco Bacheca ha concordato con l'Assessore regionale
Cetica la cessione della rocca (ossia il castello vero e proprio) alla
regione Lazio, contrariamente da quanto chiesto dal comitato per il Castello di Santa Severa
(trasformare rocca e torre saracena in museo).
Circolo Prc Mario Benedetti Michelangeli Santa Marinella - Federazione della Sinistra
La Regione, proprietaria del Castello, ha deciso di dare in affidamento la Rocca (il Castello vero e proprio) ai privati per la gestione del Centro Congressi, di una foresteria (un bell'Hotel di lusso?) e del ristorante.
I cittadini del territorio non potranno più usufruire del castello stesso.
Il sindaco Bacheca ha concordato con l'Assessore regionale
Cetica la cessione della rocca (ossia il castello vero e proprio) alla
regione Lazio, contrariamente da quanto chiesto dal comitato per il Castello di Santa Severa
(trasformare rocca e torre saracena in museo).
La regione ha risposto picche anche sul
rifinaziamento della cooperativa di pulizia e sorveglianza e non coinvolgerà nelle decisioni la Provincia di Roma che ha finanziato i lavori.
Il Sindaco si ritiene però soddisfatto che il museo comunale non debba pagare l'affitto alla regione Lazio.
"Noi dobbiamo pagare la sanità del Lazio mentre la regione Lazio spende 4 milioni all'anno per i vitalizi?"
Ecco cosa ha risposto il comitato al sindaco Bacheca, ma lui in
consiglio difenderà l'accordo con l'Assessore Cetica evidenziandone gli aspetti
positivi (il comune definirà con la regione il bando internazionale).
I consiglieri della lista civica un'altra città è possibile hanno
assicurato battaglia: porteranno la delibera del comitato in consiglio
CONTRO Bacheca.
La minoranza tutta (UDC compreso, che è in maggioranza alla Regione...) dovrebbe muoversi compatta.
Il comitato è intenzionato a coinvolgere anche gli altri sindaci del
comprensorio in questa importante guerra contro l'intenzione della
Regione di fare cassa con i Beni Monumentali.
La Federazione della Sinistra è dall'inizio schierata a fianco del Comitato per la difesa del Castello come Bene Comune e il Consigliere regionale Peduzzi è stato sempre presente agli incontri organizzati a favore di questa battaglia.
Appuntamento quindi oggi, lunedì 11 giugno, alle 18 presso il Castello di Santa Severa
Circolo Prc Mario Benedetti Michelangeli Santa Marinella - Federazione della Sinistra
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