giovedì 30 dicembre 2010

La Federazione della sinistra dalla parte dei pastori sardi

Il 28/12/20210 al porto di Civitavecchia è stato commesso un grave reato costituzionale da parte delle forze dell’ordine nei confronti di circa 200 pastori sardi arrivati in mattinata per protestare pacificamente contro il governo a causa del disagio che provano. L’accoglienza è stata delle migliori: sequestrati loro i pulmann per andare a Roma e costretti a non uscire dal porto senza un preciso motivo. Trattati come criminali, bloccati per ore dentro il porto senza possibilità di uscita. La delegazione, pacifica e composta da padri di famiglia con al seguito mogli e ragazzi, aveva preparato un volantino, che alleghiamo, con il quale intendeva scusarsi dei disagi che la manifestazione avrebbe inevitabilmente creato, spiegando civilmente i motivi della protesta, come si può leggere nello stesso.

La federazione della sinistra è al fianco dei pastori nella lotta per un futuro migliore e più dignitoso.

Volantino del MPS agli Automobilisti Romani


Cittadini e Automobilisti,
chiediamo scusa per il disagio che Vi stiamo arrecando. Ma siamo costretti a scendere in piazza, perché la pastorizia vive da anni una situazione insostenibile, che rischia di far scomparire dal processo produttivo un settore che occupa decine di migliaia di persone.
La politica regionale, nazionale ed europea non si preoccupa dei nostri problemi e per questo oggi siamo qui a manifestare a Roma perché riteniamo che sia importante portarvi a conoscenza del nostro dramma e per chiedere la Vostra piena solidarietà. Ormai tutto quello che viene prodotto dalla terra non ha nessun valore, siano essi beni di natura animale o vegetale anche se si tratta di prodotti indispensabili per la Vostra esistenza.
E il consumatore paga tutto più caro.
Da oltre 20 anni ci hanno imposto di investire per adempiere a tutte quelle normative che l’Unione Europea imponeva, mentre lo stato e la Regione non hanno adottato misure per tutelare le nostre produzioni in sede europea, accettando, senza mai contestare, miseri contributi in cambio della rinunzia alla produzione.
Tutti gli sforzi e i sacrifici che agricoltori e allevatori hanno fatto con i loro investimenti sono stati vani ed anzi hanno causato disagi economici e in molti casi il fallimento delle aziende.
Attorno ai pastori e agricoltori si e sviluppata una burocrazia parassitaria che tutto consuma e niente produce, divorando montagne di soldi pubblici spesi solo per alimentare il loro famelico mantenimento. Una burocrazia mostruosa che a niente serve e niente produce. Tutto in nome di pastori e agricoltori che sono stati presentati all’opinione pubblica come costosi assistiti.
I pastori e gli agricoltori sono le vere vittime di una politica ignava e cialtrona che tutto fa all’infuori di creare sviluppo.
Per questo oggi siamo qui a manifestare nostro malgrado creando purtroppo disagio a persone che non hanno niente contro di noi e nessuna colpa della nostra drammatica situazione.
Per tutto questo chiediamo scusa e la Vostra comprensione per ciò che facciamo, nella speranza che decine di migliaia di famiglie di pastori e di agricoltori non finiscano sul lastrico, mettendo in ginocchio una parte importante dell’economia e della tutela dell’ambiente.
Per questo chiediamo la Vostra solidarietà alla nostra lotta. Che è anche Vostra.





martedì 28 dicembre 2010

Approvato bilancio 2011 regione Lazio

“La premiata ditta Polverini-Cetica colpisce ancora e sforna un bilancio di previsione per il 2011 che si dimentica dei problemi del Lazio e tiene uniti gli appetiti della coalizione di maggioranza”. Lo affermano in una nota congiunta Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, consiglieri della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio.

“Il bilancio perde di vista le necessità della regione. E' avvilente leggere, ancora oggi, del finanziamento di “interventi sperimentali” per la riduzione dei rifiuti, in assenza di una vera politica di sostegno alla raccolta differenziata. Evidentemente la Polverini preferisce ancora le pratiche “monnezzare” dei padroni delle discariche e dei costruttori di termovalorizzatori”.

“E' indecente -affermano i consiglieri- verificare l'attacco ai pendolari e l'inversione di linea sulla mobilità sostenibile, attraverso il depotenziamento del trasporto pubblico sia su gomma che su rotaia. Per non parlare dell’estromissione della crisi sociale dalle disposizioni contenute nella legge di bilancio e finanziaria: mancano i soldi per il sostegno all’occupazione, alle famiglie colpite dalla crisi e ai cittadini bisognosi di assistenza continuata”.

“Vengono respinti -continuano- i nostri emendamenti per la riduzione delle liste di attesa per l’accesso alle prestazioni sanitarie e per esentare dal pagamento dei ticket i cassintegrati, disoccupati, i lavoratori in mobilità ed i loro familiari (come già previsto in Lombardia). Inoltre, per assestare il colpo decisivo, la Regione riduce i contributi per i lavoratori socialmente utili”.

“Nei prossimi giorni -concludono Peduzzi e Nobile- forniremo delle schede analitiche per far comprendere chiaramente le ragioni della nostra contrarietà a questo bilancio”.

lunedì 13 dicembre 2010

Consolidare il movimento sociale


di Paolo Ferrero

L'autunno è contrassegnato da una forte intensificazione dello scontro sociale. In particolare nelle ultime settimane la mobilitazione degli studenti medi e universitari ha assunto una dimensione, una continuità e una capacità di relazioni sociali che non si vedeva da decenni. Non si tratta di una protesta solo italiana. In molti paesi europei sta succedendo la stessa cosa e in larga parte dei casi si nota un significativo intreccio tra lotte studentesche e lotte dei lavoratori. Stiamo quindi parlando di un fenomeno generale, che ha ragioni materiali e che va ben al di là della contestazione dell'orrido Ddl Gelmini.
In ogni paese vi è una causa scatenante diversa ma il punto unificante del mondo giovanile e studentesco è la percezione chiara dell'assenza di prospettive. I giovani hanno chiaro che staranno - in larga maggioranza - peggio dei loro genitori. Non solo, sanno di non avere alcuna rete di garanzie a cui aggrapparsi e che quindi sono destinati a vivere come in guerra, sempre col timore di cadere in una imboscata. Inoltre, dopo anni di propaganda sul liberismo e sulla neutralità del mercato, i giovani hanno sotto gli occhi una cosa chiarissima: i soldi per salvare le banche non solo ci sono ma vengono in larga parte presi tagliando welfare e pubblica istruzione. Gli studenti si percepiscono quindi senza prospettive e capiscono che non vi è nulla di oggettivo o di naturale in quanto gli sta accadendo.
Il movimento studentesco di queste settimane è il primo vero movimento nato dentro la crisi capitalistica e che nella crisi si gioca la sua partita. E' un movimento collettivo perchè il problema è strutturale e riguarda il ruolo e la condizione giovanile, non questo o quell'individuo. E' un movimento politico perchè parte dalla contestazione specifica del Ddl Gelmini ma in realtà mette in discussione la propria condizione sociale.
La facilità con cui il movimento studentesco ha incontrato i metalmeccanici nasce proprio qui, dalla comune comprensione del ruolo sociale subalterno che le classi dirigenti hanno predisposto non solo per gli operai ma anche per i giovani. Ogni studente capisce immediatamente che vi è una relazione diretta, materiale, tra il taglio dei fondi per la scuola e l'università pubblica e la precarietà lavorativa come condizione strutturale, non contingente. Non a caso qualche ricercatore sociale faceva notare giustamente che questi studenti non hanno solo "sentimenti" ma anche - e forse soprattutto - "risentimenti". Gli studenti non si muovono solo in nome di una idealità ma in nome di una materialità. Non si muovono solo "per" ma si muovono "contro", si ribellano ad un peggioramento collettivo. Da questo punto di vista non si può non vedere come la questione studentesca e giovanile oggi in Italia - e in molti paesi europei - abbia tutte le caratteristiche di una contraddizione strutturale assimilabile a quella di classe.
Ci troviamo quindi dinnanzi ad un movimento che è espressione di una contraddizione strutturale. Da questo punto di vista è necessario operare per consolidare il movimento evitando che venga piegato ad obiettivi politicisti di corto respiro che non farebbero altro che decretarne la fine. Non dobbiamo ripetere gli errori fatti con il movimento di Genova, alla fine piegato tutto al tema dell'alternativa di governo. Consolidare il movimento vuol dire operare per approfondire la sua consapevolezza, per favorire la sua organizzazione in "istituzioni di movimento". Dal '68-'69 nacquero i consigli di fabbrica, i comitati di zona, così come da Genova nacquero i Social Forum. Oggi dobbiamo lavorare per favorire il potenziamento e l'allargamento di strutture di movimento che permettano di dare continuità e autonomia allo stesso. Che permettano di mettere al centro la ricostruzione di una soggettività sociale in grado di solidificare coscienza, progettualità e conflitto in forme non episodiche.
Per questo la mobilitazione del 14 dicembre è importantissima e dobbiamo lavorare ad una sua piena riuscita evitando accuratamente di legare i destini del movimento alla caduta o meno del governo. Il movimento ha un suo ruolo e una sua ragion d'essere che vanno al di là delle manovre di palazzo attorno a cui si gioca la crisi del governo Berlusconi. La costruzione di una rete di relazioni stabili che consolidi lo schieramento sociale che è andato in piazza il 16 ottobre e che sarà nuovamente in piazza il 14 dicembre è un obiettivo realistico e da perseguire con determinazione. Lo dobbiamo fare a livello nazionale come a livello territoriale e lo dobbiamo fare per rompere questa asfissiante centralità della politica-spettacolo per far tornare in campo la buona politica: quella che si nutre del protagonismo sociale e pone in modo chiaro il tema dell'alternativa a Berlusconi come al berlusconismo.

su Liberazione (12/12/2010)

mercoledì 1 dicembre 2010

Si è spento Nazzareno Tiengo

Erano le 22 circa di ieri martedì 30 novembre quando il cuore del compagno Nazzareno Tiengo ha smesso di battere. Lunga è stata la sua battaglia contro un male che lo affligeva da parecchio tempo. Di lui ricordiamo l'eterna militanza sindacale nella CGIL, in ultimo nello SPI. Con Nazzareno si spenge una delle personalità più sincere ed integre che il mondo sindacale e la CGIL abbia saputo offrire nella sua lunga storia al servizio dei cittadini del nostro comprensorio. Esprimiamo le più sentite condoglianze alla famiglia ed ai suoi cari ed amici. Lo salutiamo con un addio ed un arrivederci a miglior vita dando appuntamento a tutti quanti lo abbiano conosciuto al funerale civile che si svolgerà nei pressi della sede della CGIL di Civitavecchia in via P.Togliatti alle ore 11.
Ciao Nazzareno.

martedì 30 novembre 2010

«Ma la fabbrica mica è nostra!»

di Federica Pitoni

Addio a Mario Monicelli, regista, intellettuale e compagno

«Come non è vostra? Chi ci lavora per più di quattordici ore al giorno tutti i giorni per tutta la vita? Chi ci butta il sangue e il sudore? E allora prendetela la fabbrica, è vostra!» Nel 1963 Mario Monicelli gira I compagni, film ambientato nella Torino di fine Ottocento. Vi prego, trovate quel film e guardatelo, o per lo meno andate a cercare il discorso dell’intellettuale – uno splendido Marcello Mastroianni – agli operai della fabbrica tessile. Guardatelo oggi.
E poi cominciate e pensare alla sua attualità. Pensate a Pomigliano. Anche per questo oggi io mi sento triste. Triste e sconvolta per la notizia della morte di Mario Monicelli. Un grande regista. Un compagno. Una mente lucida capace di scandagliare i difetti di questo nostro Paese e di farlo - cosa davvero rara e difficile - con quell’ironia che non troveremo in nessun altro cineasta italiano. La sua filmografia è gigantesca e veramente ha fatto la storia del cinema italiano. Chi non ricorda Guardie e ladri, I soliti ignoti, La grande guerra, L’armata Brancaleone, Amici miei, Il Marchese del Grillo. E ancora: La ragazza con la pistola, Romanzo popolare, Caro Michele, Speriamo che sia femmina. E Le due vite di Mattia Pascal, riduzione cinematografica dell’opera pirandelliana, con uno stupefacente Mastroianni. E poi ancora tanto, tanto altro cinema.
Ho citato solo i titoli più conosciuti e ho ricordato due dei suoi film che più amo e che forse sono molto meno ricordati: I compagni, appunto, e il Mattia Pascal. Ma nella mia mente in questo momento ci sono mille e mille fotogrammi dei suoi film: per esempio l’episodio di Boccaccio 70, un episodio che parlava di poveracci e che una miope distribuzione tagliò dalla copia del film per l’estero. Boccaccio 70 è un film a episodi del ’62. Vi lavorarono, oltre a Monicelli, Fellini (vi ricordate l’episodio del moralista Peppino De Filippo turbato dalle grazie di Anita Ekberg? Il più famoso dei quatto episodi, forse il manifesto del film), De Sica e Visconti. Bene, l’episodio di Monicelli, tratto da un racconto di Calvino, parlava di una coppia di operai alla disperata ricerca di casa. Quando la trovano, dopo mille avventure, non riescono praticamente più a vedersi a causa dei turni di lavoro che non li fanno mai incontrare.
La distribuzione italiana del film, evidentemente pensando che questo episodio che parlava di povertà avrebbe dato una brutta immagine del Paese, decise di tagliare l’episodio di Monicelli dalle copie destinate al mercato estero. La morale della favola? Ovviamente i tre colleghi autori degli altri episodi in segno di protesta non andarono al Festiva di Cannes e la cosa si seppe in tutto il mondo. E c’è un altro film, diciamo minore, certamente meno conosciuto dal grande pubblico, che mi viene in mente: Vogliamo i colonnelli. E’ una pellicola del ’73 con Ugo Tognazzi protagonista, una commedia che riecheggia in chiave ironica il tentativo di golpe Borghese del 1970. Penso che ricordare Monicelli voglia dire ricordare le sue opere.
Non c’è un modo migliore. E non credo che lui avrebbe apprezzato i fiumi di parole che riempiranno ora le pagine dei giornali. Lui che non voleva essere chiamato Maestro (i maestri stanno a scuola…). Lui che fino all’ultimo ha avuto la lucidità di richiamarci all’impegno («Viva voi, viva la vostra forza, viva la classe operaia, viva il lavoro. Dobbiamo costruire una Repubblica in cui ci sia giustizia, uguaglianza, e diritto al lavoro, che sono cose diverse dalla libertà», disse tempo fa rivolto ai giovani). Lui che parlando del suicidio del padre anni addietro disse: «La vita non è sempre degna di essere vissuta; se smette di essere vera e dignitosa non ne vale la pena». Lui non avrebbe apprezzato tante parole. E allora ricordiamolo domani rivendendo un suo film. Ricordiamolo senza parole, ma con le sue immagini. Questo vuol dire ricordare un cineasta. Ciao Mario!


Dal sito www.esserecomunisti.it

ESSERE GENITORI A S. MARINELLA

Un gruppo di genitori residenti a S. Marinella ci ha chiesto di soffermarci a riflettere su ciò che il nostro paese offre ai piccoli cittadini di domani.

Cominciamo dalla scuola, che riveste un ruolo educativo fondamentale e dove i loro figli trascorrono gran parte del loro tempo: la scuola Centro è sprovvista di palestra, il cortile di cemento può essere utilizzato per giocare a pallacanestro solo se il tempo lo permette, i bagni sono in cattivissimo stato, i locali della mensa (adattati in classi seminterrate) sono angusti ed umide.

Alla scuola Pirgus in novembre è caduto un pannello dal soffitto per infiltrazioni nel locale della mensa, il quale era stato edificato in luglio.

La classe primavera (destinata a chi non è stato ammesso alla materna) è stata ricavata presso i locali al pian terreno dell’asilo nido in via Perugia, dove numerosi bambini sono stipati in pochi metri quadri di un locale dai soffitti bassi e poco illuminato.

Questa la triste realtà delle scuole dell’infanzia a S. Marinella.

I genitori aggiungono che le politiche per l’infanzia sono totalmente assenti nel Comune, che delega ai privati la gestione di servizi (centri estivi, parchi pubblici…) fruibili solo a pagamento.

Il parco Kennedy, ad esempio, è gestito da privati e manca completamente la supervisione ed il controllo comunale circa lo stato degli arredi. La parte a pagamento viene sempre rinnovata e quella pubblica quasi dimenticata: le altalene vanno riparate da anni, i giochi sono numericamente insufficienti per soddisfare l’utenza che in primavera-estate vi si riversa numerosa, in quanto il parco Kennedy rimane l’unico spazio fruibile.

Green park, e parco Maiorca versano in uno stato di abbandono e di degrado: i giochi sono lasciati cadere a pezzi per la scarsa manutenzione .

È qui, si domandano i genitori, che dovrebbero crescere i nostri figli, giocare, socializzare? Eppure basterebbe un po’ di manutenzione ordinaria per fare di questi bei parchi il vanto della città.

Indignazione e rabbia crescono nei cuori delle mamme e dei papà verso chi sembra non vedere e non investire sui suoi futuri cittadini.

Il Circolo del PRC “Benedetti Michelangeli”

giovedì 25 novembre 2010

CHIUSURA UFFICI VIA DELLA LIBERTA’: DISSERVIZI ED INCOGNITE

Gli uffici comunali di Via della Libertà sono chiusi da una settimana. I dipendenti comunali hanno ricevuto l’ordine di servizio relativo al trasferimento solo un giorno prima della chiusura (avvenuta il 18 novembre). E’ chiaro che il personale, con così stretto preavviso, non ha potuto provvedere al trasferimento della documentazione e all’organizzazione dei nuovi uffici. I servizi sociali sono tornati a Via Garibaldi dopo neanche un anno, mentre l’ufficio tributi e l’anagrafe sono stati trasferiti nella sede di Lungomare Marconi ma non tutti i loro archivi; ne consegue che qualsiasi pratica (carte d’identità,certificati,documenti....) è ferma da una settimana.

Molti sono i dubbi su questo raffazzonato modo di procedere dei nostri amministratori: non sapevano che lo sgombero di Via della Libertà fosse imminente? Eppure le segnalazioni di pericoli per la sede dell'anagrafe risalgono al 2009.

Possono servizi fondamentali per i cittadini, come il rilascio di certificati, subire una sospensione prolungata senza commettere illecito?

Come mai nessuno ha preventivato investimenti per ristrutturare la palazzina, di proprietà comunale? Eppure sembrava che la giunta fosse disposta a spendere quasi 200.000 euro l’anno senza la minima esitazione per trasferire la sede comunale a Valdambrini.

Come si può pensare di riorganizzare efficientemente un servizio da un giorno all’altro? Qualcuno ha verificato se la nuova sede a Capolinaro sia idonea ad ospitare l’anagrafe e gli altri uffici? O si corre nuovamente il rischio di un obbligo di sgombero?

Per finire: che fine ha fatto la balzana idea di trasferire gli uffici comunali a Valdambrini? Ci si è forse accorti che la cifra che andava sborsata a TREDDI per gli affitti era improponibile? Nessuno lo ha ammesso : l’opposizione aveva ragione, ma i fatti lo hanno comunque dimostrato.

Circolo del PRC “Benedetti Michelangeli

mercoledì 24 novembre 2010

Ciocchetti e la monocultura del mattone

Mercoledì 17 novembre si è tenuta all’hotel “Le Najadi” di S. Marinella un’assemblea pubblica organizzata dall'UDC di S. Marinella. Tra i relatori Massimiliano Fronti e Mauro Trebiani, padroni di casa, l'On. Luciano Ciocchetti, in qualità di ospite d’onore, l'ing. Fiorini, il quale ha illustrato una delle più grosse lottizzazioni programmate sul nostro territorio alla Quartaccia. L’assemblea è stata dedicata al “Piano casa” della Giunta Polverini, attualmente al vaglio delle varie commissioni urbanistiche ed ambientali. I relatori hanno parlato della difficile situazione in cui vive il territorio di S. Marinella e delle difficoltà normative ed urbanistiche che lo sviluppo edilizio incontra in una prospettiva rovesciata, secondo la quale l'ambiente e un'urbanizzazione non invasiva sarebbero ostacoli e non opportunità (i famosi “lacci e lacciuoli”). I comuni denominatori di tutti gli interventi - tra questi quello di Ciocchetti si è davvero contraddistinto -sono stati l’economia basata sull’edilizia “condonata” e l'ipotesi di ridurre l'abusivismo liberalizzandolo. Si strumentalizzano le decine di richieste di condoni edilizi riguardanti piccoli e singoli casali e magazzini agricoli per giustificare la cementificazione delle ultime aree verdi presenti nei territori della Regione Lazio. Il pubblico ha ascoltato, non senza sconcerto, questa sorta di kermesse elettorale stile “le mani sulla città”.

Ciocchetti aveva già presentato la sua linea nell’audizione in commissione urbanistica regionale in assenza dell’assessore alla casa. Lo affermano Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, capogruppo e consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, i quali condividono il fuoco di sbarramento partito da tutte le associazioni e i comitati interpellati durante la seduta (dal Movimento per il diritto all’abitare a Legambiente al WWF) contro il progetto presentato dalla Giunta Polverini.

Il piano edilizio regionale, così come è stato presentato, serve solo a favorire i soliti costruttori. Nel suo dispositivo questa proposta cancella l’edilizia popolare, non prevede l’impatto di nuove densità edilizie sulla vivibilità dei territori, non tutela in alcun modo la piccola proprietà. Peduzzi e Nobile promuoveranno in tutta l’opposizione il recepimento degli emendamenti proposti da associazioni, comitati e movimenti.

Né il terremoto dell'Aquila né il dissesto idrogeologico di mezza Italia sembrano capaci di fermare le decisioni scellerate che il governo Berlusconi porta avanti, e che la solerte Polverini si appresta a ratificare. Il Piano casa di Berlusconi atterra nel Lazio e precipita su S. Marinella, territorio già martoriato dalla speculazione, grazie all’UDC ed ai suoi rappresentanti.

Circolo del PRC si S. Marinella "Benedetti Michelangeli"

giovedì 11 novembre 2010

INCONTRO DEI LAVORATORI RI.REI CON IL CONSIGLIERE REGIONALE PEDUZZI

Lunedì 15 novembre 2010, alle ore 14.30 presso la sede del Corcolo del PRC (Via A, Volta, n. 1) è convocata un'assemblea con i lavoratori della Ri.Rei, i familiari degli ospiti del Centro Boggi, i rappresentatti dell CGIL ed Ivano Peduzzi, consigliere d'opposizione del PRC e capogruppo della Federazione della Sinistra. Il consigliere Peduzzi comunicherà ai presenti le novità politiche, maturate nelle ultime due settimane, sulla nota vicenda. Con l'appuntamento il Circolo intende onorare l'impegno preso con lavoratori e famiglie ed invita cittadini ed interessati a partecipare.

Circolo del PRC

mercoledì 10 novembre 2010

GLI IMPEGNI DI PEDUZZI (FdS) E CGIL SULLA QUESTIONE RI.REI

Giovedì 28 ottobre, alle ore 14.30, presso la sede del Circolo del PRC di S. Marinella, si è tenuta un’assemblea pubblica dei lavoratori Ri.Rei del Centro Boggi con il Responsabile Sanità funzione pubblica di Civitavecchia della CGIL, la Responsabile Sanità privata Roma ovest della CGIL, il Segretario generale della Camera del Lavoro di Civitavecchia e con il Consigliere regionale e Capogruppo della Federazione della Sinistra Ivano Peduzzi.

L’atmosfera dell’assemblea si è fatta subito rovente data la rabbia e la delusione dei dipendenti del consorzio, quasi tutti in cassa integrazione oppure oberati da un carico di lavoro disumano. I lavoratori hanno lamentato la latitanza del sindacato sia sui licenziamenti (ben 167 su 550 dipendenti) che sulla mancata attivazione dei corsi di riqualificazione, previsti dall'accordo firmato da sindacati e Ri.Rei..

Essi hanno denunciato una carenza di personale tale da rendere il rapporto tra operatori e utenza (persone non autosufficienti, cronici ed autistici) abbondantemente fuori norma, evidenziando che la situazione è peggiorata drasticamente per loro, ma soprattutto per gli utenti verso i quali dimostrano un forte attaccamento.

La CGIL ha imputato la responsabilità del mancato rispetto dell’accordo alla politica regionale rivendicando la richiesta, rimasta lettera morta, da parte della CGIL di una perizia da parte della ASL, in modo che la Regione innalzasse gli standard numerici del personale da impiegare.

Il Consigliere Peduzzi ha rivendicato l’uscita del PRC dalla giunta Marrazzo anche in conseguenza della gestione fallimentare di “Anni verdi”. Da allora e negli ultimi due anni si deve registrare l’inefficienza del consorzio Ri.Rei (nato da una collaborazione tra la Lega delle Cooperative e Comunione e Liberazione). Né Regione Lazio né la ASL sembrano infatti essere in grado di effettuare controlli su come vengano utilizzati i finanziamenti regionali, mentre gestioni privatistiche continuano a speculare alle spalle di utenza e operatori. Per questo la Federazione della Sinistra era ed è favorevole ad un passaggio della struttura alla gestione diretta della ASL, meno dispendiosa e più efficiente.

Ma anche se l’accordo stipulato tra le parti non va in quella direzione, a parere di Peduzzi esso costituisce la base su cui rinnovare l’impegno della giunta Polverini.

Contemporaneamente all’assemblea stava avendo luogo un tavolo sindacati-Regione sulla sanità del Lazio. I sindacati nel Lazio sono unitariamente convinti che il risanamento economico non possa avvenire cancellando una struttura sanitaria dietro l’altra, licenziando personale in massa, innalzando sia i tickets che l’IRPEF. Una mobilitazione sindacale unitaria deve pretendere il rispetto dell’accordo in vigore. Il Consigliere Peduzzi si è quindi impegnato a chiedere un’audizione da parte della Commissione Sanità del Consiglio Regionale sulla questione Ri.Rei alla presenza del sindacato. Quella potrebbe essere la sede per decidere una ricognizione dell’utenza del Centro Boggi, impropriamente definito “struttura riabilitativa”.

Peduzzi ed i rappresentanti sindacali si sono impegnati con il lavoratori per un aggiornamento sulla situazione il 15 novembre. Per quanto riguarda il circolo territoriale del PRC, l’impegno è quello contribuire a tenere accesi i riflettori su una delle più importanti strutture sanitarie nel nostro territorio comunale, nonché tra i suoi più importanti serbatoi occupazionali.

Circolo del PRC “Benedetti Michelangeli” di S. Marinella

Peduzzi-Nobile (FdS): “Fuoco di sbarramento delle associazioni contro il piano casa”

“Questa mattina si è svolta l’audizione della commissione urbanistica alla presenza dell’assessore competente e in assenza dell’assessore alla casa. Assenza che, neanche tanto simbolicamente, testimonia quanto il piano presentato da Ciocchetti non prenda in minima considerazione il tema della casa e del diritto all’abitare”. Lo affermano in una nota congiunta Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, capogruppo e consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio.

“Non possiamo che condividere –continuano- il fuoco di sbarramento partito da tutte le associazioni e i comitati interpellati durante la seduta, dal Movimento per il diritto all’abitare a Legambiente al WWF, contro il progetto presentato dalla Giunta Polverini”.

“Questo piano, infatti, con le parole rimanda alla questione dell’emergenza abitativa –proseguono i consiglieri- ma nei fatti si presenta come un piano edilizio che serve solo a favorire i soliti costruttori. Nel suo dispositivo, questa proposta cancella l’edilizia popolare, non prevede l’impatto di nuove densità edilizie sulla vivibilità dei territori, non tutela in alcun modo la piccola proprietà”.

“Noi –concludono Peduzzi e Nobile- ci faremo promotori verso tutta l’opposizione di recepire gli emendamenti proposti da associazioni, comitati e movimenti, in quanto questa proposta di legge va respinta. Occorre costruire un percorso, in questa legislatura, che porti all’approvazione di un testo che realmente tuteli il diritto all’abitare ed il territorio”.

Ufficio Stampa Fds Regione Lazio

http://www.federazionesinistralazio.it/

lunedì 8 novembre 2010

Risposta del PRC all'Avv. D'Amelio

Egregio Avvocato,

nella Sua lettera aperta a noi indirizzata ("La Voce", 26 ottobre 2010), Lei ci accusa di dire falsità ed afferma che il bene demaniale “porto” è regolato dal Codice della Navigazione mentre al Comune competerebbe solo l’aspetto urbanistico. A suo modo di vedere sarebbe stato proprio il Ministero dei Trasporti ad assegnare l’ampliamento della struttura alla Porto Romano Spa, “visto che la Cosvitur e l’Impregilo, per vari motivi, vennero meno”.

Noi contestiamo l’attuale accordo di programma proprio dal punto di vista urbanistico, assimilandolo ad una speculazione cementificatoria della costa. Contestiamo la forma dell’accordo di programma e la trattativa privata, che azzera gli accordi precedenti e dà vita ad una nuova concessione, senza ricorrere a gara pubblica.

Per quanto concerne la concessione demaniale, regolata a suo dire dal Ministero dei Trasporti, si dovette scomodare addirittura Dini con un Decreto Ministeriale (1997) per garantirla all’allora Società Porto Odescalchi, strappando la competenza alla Regione Lazio. Tutti i ricorsi che Lei cita, al TAR (novembre 2007) e al Consiglio di Stato (gennaio 2008), furono favorevoli alla Porto Romano con la motivazione che “il Comune non poteva sostituirsi alla Regione” nella competenza sul porto “mai rivendicata dalla Regione stessa”, mentre il ricorso dei consiglieri Bucciarelli e Dominici, all’opposizione della giunta Bordicchia, fu respinto con l’obiezione che consiglieri d’opposizione non avrebbero potuto appellarsi al TAR.

Come si può vedere nessun ricorso è stato respinto nel merito ma solo nella forma; per questo riteniamo che anche la concessione demaniale alla Porto Romano sia illegittima.

Lei stesso ammette che tutte le giunte, praticamente di ogni colore (da Ricci a Tidei, passando per Bordicchia), hanno impugnato la Concessione. Ciò dovrebbe indurLa a pensare che i cittadini di S. Marinella questa espansione non la vogliono, né gradiscono l’autoritaria gestione della Porto Romano (la quale chiude le sbarre a suo piacimento, vieta i parcheggi ai bagnanti, le manifestazioni, i mercatini...).

Lei ha trovato nell’assessore Venanzo Bianchi e nella giunta Bacheca un incondizionato appoggio, riuscendo ad ottenere l’insperato: la concessione perpetua della vecchia darsena, un bene di milioni di euro. Lei sarà sicuramente al corrente che i consiglieri d’opposizione, che rappresentano quasi il 70% degli elettori, intendono ricorrere in proposito alla Corte dei Conti per danno erariale.

Lei sorvola infine sugli aspetti paesaggistici, idrogeologici, urbanistici, ambientali… dove, immaginiamo, non sappia cosa dire.

Lei afferma di volerci incontrare nella nostra sede e noi saremmo davvero ben lieti di averLa con noi. Che ne dice se invitassimo al nostro incontro anche qualche cittadino e qualche rappresentante delle istituzioni, sia di maggioranza che di opposizione?

Forse così la questione potrebbe tornare a quel pubblico confronto al quale l’attuale maggioranza l’ha sottratta.

I “soci” del Circolo del PRC “Benedetti Michelangeli”

Gli impegni di Peduzzi (FDS) e CGIL sulla Ri.Rei.

Giovedì 28 ottobre, alle ore 14.30, presso la sede del Circolo del PRC di S. Marinella, si è tenuta un’assemblea pubblica dei lavoratori Ri.Rei del Centro Boggi con il Responsabile Sanità funzione pubblica di Civitavecchia della CGIL, la Responsabile Sanità privata Roma ovest della CGIL, il Segretario generale della Camera del Lavoro di Civitavecchia e con il Consigliere regionale e Capogruppo della Federazione della Sinistra Ivano Peduzzi.

L’atmosfera dell’assemblea si è fatta subito rovente data la rabbia e la delusione dei dipendenti del consorzio, quasi tutti in cassa integrazione oppure oberati da un carico di lavoro disumano. I lavoratori hanno lamentato la latitanza del sindacato sia sui licenziamenti (ben 167 su 550 dipendenti) che sulla mancata attivazione dei corsi di riqualificazione, previsti dall'accordo firmato da sindacati e Ri.Rei..

Essi hanno denunciato una carenza di personale tale da rendere il rapporto tra operatori e utenza (persone non autosufficienti, cronici ed autistici) abbondantemente fuori norma, evidenziando che la situazione è peggiorata drasticamente per loro, ma soprattutto per gli utenti verso i quali dimostrano un forte attaccamento.

La CGIL ha imputato la responsabilità del mancato rispetto dell’accordo alla politica regionale rivendicando la richiesta, rimasta lettera morta, da parte della CGIL di una perizia da parte della ASL, in modo che la Regione innalzasse gli standard numerici del personale da impiegare.

Il Consigliere Peduzzi ha rivendicato l’uscita del PRC dalla giunta Marrazzo anche in conseguenza della gestione fallimentare di “Anni verdi”. Da allora e negli ultimi due anni si deve registrare l’inefficienza del consorzio Ri.Rei (nato da una collaborazione tra la Lega delle Cooperative e Comunione e Liberazione). Né Regione Lazio né la ASL sembrano infatti essere in grado di effettuare controlli su come vengano utilizzati i finanziamenti regionali, mentre gestioni privatistiche continuano a speculare alle spalle di utenza e operatori. Per questo la Federazione della Sinistra era ed è favorevole ad un passaggio della struttura alla gestione diretta della ASL, meno dispendiosa e più efficiente.

Ma anche se l’accordo stipulato tra le parti non va in quella direzione, a parere di Peduzzi esso costituisce la base su cui rinnovare l’impegno della giunta Polverini.

Contemporaneamente all’assemblea stava avendo luogo un tavolo sindacati-Regione sulla sanità del Lazio. I sindacati nel Lazio sono unitariamente convinti che il risanamento economico non possa avvenire cancellando una struttura sanitaria dietro l’altra, licenziando personale in massa, innalzando sia i tickets che l’IRPEF. Una mobilitazione sindacale unitaria deve pretendere il rispetto dell’accordo in vigore. Il Consigliere Peduzzi si è quindi impegnato a chiedere un’audizione da parte della Commissione Sanità del Consiglio Regionale sulla questione Ri.Rei alla presenza del sindacato. Quella potrebbe essere la sede per decidere una ricognizione dell’utenza del Centro Boggi, impropriamente definito “struttura riabilitativa”.

Peduzzi ed i rappresentanti sindacali si sono impegnati con il lavoratori per un aggiornamento sulla situazione il 15 novembre. Per quanto riguarda il circolo territoriale del PRC, l’impegno è quello contribuire a tenere accesi i riflettori su una delle più importanti strutture sanitarie nel nostro territorio comunale, nonché tra i suoi più importanti serbatoi occupazionali.

Circolo del PRC “Benedetti Michelangeli” di S. Marinella

lunedì 25 ottobre 2010

Sventola Bandiera Rossa su Santa Marinella

Degno tributo ad una canzone e ad un autore, Raffaele Mario Offidani [Spartacus Picenus], nel suggestivo sfondo di Santa Marinella.
a cura del locale circolo PRC di Santa Marinella " Mario Benedetti Michelangeli".

Sventola bandiera rossa

Primo dopoguerra, fascismo e antifascismo (1918-1943)

T'amo, con tutto il cuore
o mia bellissima rossa bandiera
tu sei il vero amore
del derelitto che sospira e spera
quando morrò, ti bacerò
come si bacia l'amante sincera

Io ti vedrò lassù
sulle rovine di un mondo che fu
Bandiera rossa sventolare ognor'
sul tuo gran popolo in rivolta

E' vano ogni tormento
per ogni comunista assassinato
sorgono nuovi a cento
ribelli dal terreno insanguinato
e l'oppressor, preda al terror
la nostra forza l'ha ormai schiaccato Io ti vedrò...

La vile guardia bianca
che i comunisti mette alla tortura
orsù, compagni avanti
della sbirraglia non abbiam paura.
La libertà, trionferà
la nostra meta è ormai sicura

Io ti vedrò...

Bandiera rossa sventolerai lassù!

Ri.Rei: Regione Lazio e ASL RM F rispettino l'accordo firmato lo scorso febbraio.

Quasi un anno fa, a ridosso delle elezioni regionali, veniva siglato un accordo tra la Regione Lazio, la ASL e le sigle sindacali nel quale si prevedeva la deroga temporanea della cassa integrazione per gli operatori "non abili" a svolgere il proprio lavoro nelle strutture RSA (Residenza Sanitaria Autogestita) e l’attivazione di corsi di formazione professionale regionali, finanziati dalla stessa Regione Lazio, per questi stessi lavoratori. A quasi un anno da quell’accordo i lavoratori Ri.Rei. del Centro Boggi di S.Severa vedono totalmente disattese le promesse fatte dalla Regione e dalla stessa ASL RM F. E' per questo che la Federazione della Sinistra di Santa Marinella organizza un incontro presso il Circolo di Rifondazione Comunista "Benedetti Michelangeli" in via Alessandro Volta 1 (zona Maiorca), a Santa Marinella, il giorno Giovedì 28 ottobre alle ore 14.30, al quale parteciperanno il consigliere regionale e capogruppo della Federazione della Sinistra Ivano Peduzzi, il segretario della CGIL CDLT di Civitavecchia Cesare Caiazza, il responsabile sanità della CGIL Funzione Pubblica Angelo Guiducci ed i lavoratori Ri.Rei. del Centro Boggi per discutere della loro situazione lavorativa, purtroppo ancora in stato di emergenza, e per aprire un tavolo di lavoro in grado di risolvere i problemi dei lavoratori.Chiediamo che venga rispettato l'accordo di aprile e che pertanto vengano attivati i corsi di aggiornamento per i lavoratori in cassa integrazione, dando loro dunque la possibilità di certificare la propria competenza professionale per tornare a svolgere il proprio lavoro, quel lavoro che dovrebbe esser garantito dalla Costituzione e che, invece, si vede negato ai lavoratori Ri.Rei.

L’assemblea è aperta a tutti gli interessati.

Circolo Rifondazione Comunista di S.Marinella Benedetti Michelangeli

giovedì 14 ottobre 2010

Clientele nell’erogazione delle “borse lavoro”

La minoranza ha presentato un’interrogazione sulla delibera 200 che riguarda l’erogazione di fondi a favore di soggetti svantaggiati. In considerazione del tema delicato e veramente cruciale, si teme è una gestione clientelare da parte dell’amministrazione.

Da quest’estate il Comune ha deciso di estromettere i Servizi Sociali dall’erogazione delle borse-lavoro e di affidarle direttamente a tre associazioni del territorio: il Consorzio "Valcomino" (Podere del Sole, azienda agricola biologica, di cui fa parte anche la Cooperativa “Stella polare”), “Casa Comune 2000” e “Solaris”. Il consiglio comunale del 28 agosto 2010 ha infatti approvato una variazione di bilancio che sottrae ai Servizi Sociali i 54.000 € delle borse lavoro per erogarli a favore delle tre associazioni suddette. L’assessore ha affermato, mentendo, che la legge impedisce oggi ai comuni l’erogazione diretta delle borse-lavoro obbligandoli a ricorrere a soggetti di mediazione del terzo settore. Questo impedimento legislativo non esiste. L’assessore ha inoltre specificato che queste associazioni sono le uniche che hanno presentato un progetto, omettendo di aggiungere che la scelta dei soggetti mediatori, in base alla legge, dovrebbe rispondere a precisi criteri di professionalità ed esperienza.

I beneficiari delle borse lavoro, in tutto 11, non sono inoltre scelti in base alle graduatorie stilate dai Servizi Sociali; questi ultimi sono stati anzi esclusi persino dalla valutazione dei progetti presentati. Le associazioni stesse hanno selezionato il personale senza che ai Servizi Sociali sia stata presentata né una lista dei nomi né una documentazione. Sono poi le stesse associazioni che automonitoreranno il loro lavoro.

La mediazione svolta dalle associazioni non è certo gratuita: il coordinatore delle due associazioni “Casa Comune 2000” e “Solaris” (che hanno sede nello stesso indirizzo) percepiscono 900 € al mese per sei mesi, l’equivalente di quasi quattro borse-lavoro. L’associazione “Valcomino” non eroga alcuna borsa lavoro ma organizza corsi di formazione per disabili, pagando uno stipendio di ca. 1200 € al mese, per quattro mesi, a due assistenti.

Le associazioni hanno iniziato ad erogare il servizio dal 1 luglio 2010 quando la giunta ha deliberato il loro finanziamento l’8 di luglio, approvato definitivamente in consiglio comunale il 28 di agosto 2010, quando il “servizio” era iniziato.

I progetti approvati parlano di 11 borse a 500 € (420 € netti) per sei mesi per una spesa totale di 58.000. La delibera di giunta approva un finanziamento di 42.000 € (“Valcomino” 10.000, “Solaris” 18.000 e “Casa 2000” 14.000); sarà per questo che la variante di bilancio è salita, in consiglio comunale, a 54.000 €. Con una cifra di poco superiore (60.000 euro) i Servizi Sociali avevano erogato ben 20 borse lavoro di 450 € mensili per sette mesi nel 2008, comprensive di coperture assicurative e tasse.

L’operazione della Giunta, oltre che ad erogare denaro pubblico a dispetto di ogni trasparenza e legge, rischia di lasciare completamente sguarniti di risorse i Servizi Sociali nel far fronte ad emergenze documentate.

I consiglieri di minoranza

COMUNICATO STAMPA COTRAL - FdS

Peduzzi-Nobile (FdS):
“L’assessore riferisca in Commissione”

“Da luglio la Regione Lazio non versa neanche un centesimo alla Cotral ed ha maturato nei confronti dell’azienda un debito che ammonterebbe ormai ad oltre 350 milioni di euro”. ”. Lo affermano in una nota congiunta Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, capogruppo e consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio.

“Circolano, sempre più insistenti, -continuano- voci che darebbero come certa l’impossibilità di pagare gli stipendi dei dipendenti, mentre i pagamenti ai fornitori sono fermi da mesi, aggravando ulteriormente il già pesante stato di crisi delle piccole imprese dell’indotto nella nostra Regione”.

“Leggiamo in questo atteggiamento –proseguono- un tentativo di clonazione del caso Tirrenia! Se l’attuale maggioranza regionale vuole portare la Cotral ad uno stato di insolvenza, deve ricordare quali siano le capacità e la forza della categoria degli autoferrotranvieri e dei pendolari”.

“Stato di insolvenza significa fallimento e, come ci insegna lo stato recente del nostro Paese, al fallimento segue una gestione fatta di tagli dei servizi, di riduzione dei posti di lavoro, di licenziamenti”.

“Del resto, -affermano i consiglieri- i tagli del Governo e le soluzioni della Giunta Polverini di azzerare, con l’assestamento di bilancio, i finanziamenti per il trasporto pubblico locale di Roma e Lazio per il 2010, rendono realistiche anche i progetti delle destre di affidare ai privati una percentuale alta dei servizi di trasporto (Legge Ronchi)”.

“Anche in questo caso –continuano- le promesse vengono tradite. Ai lavoratori e ai pendolari ricordiamo che gli impegni assunti da questa Regione prevedono la trasformazione dell’affidamento del servizio alla Cotral da precario a stabile, con il riassetto del sistema di trasporti regionale, ivi compresa la fusione fra Cotral e Cotral Patrimonio, la riduzione degli sprechi con lo sviluppo dell’integrazione fra i vari vettori”.

“Salta la gestione diretta affidata alla Cotral? Salta la riunificazione di Cotral e Cotral Patrimonio? Salta la programmazione e l’integrazione del sistema regionale del trasporto?” chiedono i consiglieri.

“I lavoratori ed i cittadini –concludono Peduzzi e Nobile- hanno diritto a risposte immediate. Rinnoviamo all’assessore regionale l’invito a riferire in Commissione Trasporti gli orientamenti della Giunta riguardanti il futuro di Cotral”.

Ufficio Stampa Fds Regione Lazio

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lunedì 11 ottobre 2010

Il PRC presente al corteo contro la chiusura dell'ospedale di Bracciano.

Mercoledì pomeriggio abbiamo partecipato convintamente al corteoindetto dai lavoratori in contrasto col decreto regionale della Polverini che prevede la chiusura dell'ospedale - tra i tanti - di Bracciano tradendo l'impegno preso coi cittadini in campagna elettorale quando affermava anzi urlava di non voler rinunciare ad unsolo posto letto.Un lungo corteo che dalla piazzola dell'ospedale è arrivato alla piazza del municipio dove hanno preso la parola i rappresentanti delle istituzioni ed i lavoratori stessi. Tutti quanti a rivendicare quel diritto alla salute che gli sarebbe garantito dalla Costituzione e cheinvece si trovano minato dai provvedimenti presi dall'attuale Governance di centro destra.La Presidente Polverini sta dimostrando a forza di decreti qual è lalinea che la Regione Lazio intende attuare in materia di Sanità.Provvedimenti che comporteranno la dismissione e dunque la chiusura di 24 ospedali nel Lazio, misure attuate in calce al disegno che l'attuale governo Berlusconi sta portando avanti e che mina allo smembramento della Sanità Pubblica a favore invece di quella Privata.

Riconversione la chiamano, ma giorno dopo giorno questo disegno prende sempre più forma assumendo le sembianze di ciò che realmente è: compromettere il diritto alla salute dei cittadini della nostra regione e smembrare il nostro sistema sanitario pubblico. Si tagliano migliaia di posti letto , si chiudono i consultori, si licenziano i lavoratori precari, si divide il territorio in macro aree, col blocco del turn over nella sanità pubblica. Noi chiediamo invece che si pianifichi un offerta ospedaliera a misura del cittadino e non alle sole esigenze di bilancio. Che si proceda invece con la stabilizzazione dei precari, con l'internalizzazione dei lavoratori,che si apra il tavolo della concertazione con le sigle sindacali, congli operatori del settore ed i malati affinché si esca dalla gestione commissariale e si torna ad una amministrazione dell'ordinario. Lanostra linea è quella di mantenere aperto l'attuale ospedale diBracciano e che si potenzi la struttura del San Paolo di Civitavecchiaaffinchè si renda al cittadino un offerta ospedaliera in grado di rispondere alle proprie esigenze sanitarie, e comunque laddove si salvasse anche una sola vita lì riteniamo che quell'ospedale debba restare aperto. La vita dei nostri cittadini vale assai di più del bilancio di una regione.

Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Civitavecchia

domenica 10 ottobre 2010

Liberazione siamo noi. Una bella comunità a metà dell’opera

Sono orgoglioso di poter scrivere questo articolo. Questa pagina è infatti la testimonianza della vitalità e della solidarietà interna di quella straordinaria comunità di uomini e donne che si chiama Partito della Rifondazione comunista. Quando nel mese di luglio il Comitato Politico Nazionale ha lanciato la campagna di sottoscrizione e di abbonamenti per sostenere Liberazione e coprire il previsto buco di bilancio di 300.000 euro, non tutti erano convinti che ce l’avremmo potuta fare. Qualcuno proponeva la chiusura del giornale, altri un drastico ulteriore ridimensionamento.
La pagina di oggi ci parla invece di una scommessa vinta. Dopo due mesi di campagna (agosto compreso), abbiamo gia superato i centomila euro di maggiori entrate e nei prossimi due mesi, tra abbonamenti sottoscrizioni, l’asta delle opere d’arte e il numero speciale di Liberazione che verrà venduto a 25 euro, possiamo raggiungere l’obiettivo prefissato.
Questo risultato ci parla di una splendida comunità di compagni e compagne generosi e disponibili. Non è facile per chi è in cassa integrazione o precario trovare i soldi per un abbonamento o una sottoscrizione. Eppure è proprio quello che è avvenuto. Questo nostro partito, la disponibilità di compagni e compagne a fare militanza, nella consapevolezza che non ne deriverà alcun vantaggio materiale, è il bene principale di cui disponiamo oggi ed è una straordinaria risorsa per il rilancio del nostro progetto politico. Questa comunità deve essere accudita e il superamento dei litigi nei gruppi dirigenti e delle divisioni correntizie, deve servire a rafforzare ulteriormente questo tessuto di intelligenze e disponibilità. Il partito è un “bene comune” e come tale va preservato.
Questo risultato ci parla inoltre del fatto che i compagni e le compagne considerano Liberazione uno strumento indispensabile per l’iniziativa politica. Io sono pienamente daccordo. Tanto più oggi, in pieno oscuramento massmediatico Liberazione è l’unico strumento che permette al partito di avere una sua visibilità esterna e di esprimere un proprio punto di vista. Liberazione è quindi oggi necessaria per la funzione che svolge e questo vuol dire che la salvezza diLiberazione consiste in un suo rilancio, sia nella versione cartacea che in quella on line.
Adesso si tratta di proseguire nell’impegno sin qui profuso, per raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati. Mi permetto di sottolineare in particolare l’importanza degli abbonamenti: personali, di gruppo, al circolo del partito o dell’Arci, alla sede sindacale. Vogliamo un giornale che vive in quanto viene letto, trasformiamoci tutti in diffusori.

Paolo Ferrero
Segretario Nazionale Partito Della Rifondazione Comunista

sabato 9 ottobre 2010

Osservazione ambientale ed altri disastri

Durante la seduta dell’ultimo Consiglio Comunale (30/9/2010), il Sindaco ha finalmente risposto ad un’interrogazione presentata dai consiglieri di minoranza nel merito dell’Osservatorio Ambientale. La proiezionedi un video shock sulle ceneri a cielo aperto e sulla discarica abusiva che circonda la centrale , nel marzo 2010, avevano sollecitato l’interrogazione in merito alle sorti dell’osservatorio ambientale, creato a tutela della salute dei cittadini.
Il Sindaco ha ricordato come S. Marinella, rappresentata dal Dott. Damiano Gasparri, abbia aderito al “Consorzio per la gestione dell’Osservatorio Ambientale” costituitosi il 1 giugno 2009 tra i cinque comuni interessati alle emissioni di Torvaldaliga Nord (Civitavecchia, Tarquinia, Tolfa, Allumiere, S. Marinella), sulla base degli indirizzi forniti dal “Tavolo della salute”. I comuni avrebbero dovuto gestire le centraline di controllo, i pannelli informativi sullo stato di salubrità dell’aria nonché altre iniziative volte ad un monitoraggio puntuale e scientifico. Tre erano le centraline posizionate nel nostro comune, spente dal 30 0ttobre del 2009. Di queste quella situata a S. Severa, solo di recente riattivata, è risultata l'unica efficiente ed attendibile. In attesa di espletare un bando di gara, il consorzio ha affidato la gestione delle centraline alla Bi-Lab Srl per sei mesi (secondo la legge 163/2006), a decorrere dal 15/3/2010. I sei mesi stanno per scadere e il consorzio è orientato a prorogare il contratto con Bi-Lab per altri sei mesi. La prima e ultima relazione tecnica, pubblicata il 21 aprile, è reperibile sul sito del consorzio (www.ambientale.org).
Il sito non presenta alcun aggiornamento dopo il 21 aprile e lo stesso Sindaco ha ammesso difficoltà nel monitoraggio. Per altro dalla stessa risposta alla interrogazione emerge con chiarezza la lentezza e la riottosità con cui ENEL eroga il suo finanziamento al Consorzio, che da tali finanziamenti dipende. Il controllato finanzia il controllore, è questo il paradosso. A ciò si aggiunga che un’importante ricerca epidemiologica, stimata per 710.000 €, potrà "essere certamente realizzata con i fondi non utilizzati dal precedente Osservatorio o con finanziamenti esterni", senza specificare però quali dovrebbero essere tali finanziamenti e con che tempi.
Il Sindaco ha ammesso che la costituzione di un altro Osservatorio Ambientale ha creato confusione nelle competenze e nelle mansioni, chiedendo esplicitamente alla minoranza aiuto per far luce sul fitto intrigo burocratico.
L’ “Osservatorio ambientale” che tanto costerna Bacheca è quello autorizzato dal Ministero dell’Ambiente in sostituzione del Consorzio, bocciato dallo stesso Ministero nel febbraio 2010 con le seguenti motivazioni: a) l’Osservatorio non comprendeva tutti i soggetti individuati dal decreto VIA; b) l’Osservatorio non può essere finanziato dai soldi dell’inquinatore ma dovrebbe essere finanziato dallo stesso ministero dell’Ambiente. Questo è almeno quanto affermavano i comitati “Cittadini liberi” e “Mondo agricolo unito” di Tarquinia, il 29 giugno 2010.
Il 31 luglio 2010 lo stesso Comitato aveva reso noti i risultati del monitoraggio autonomo sulla salubrità dell’aria, finanziato da migliaia di sottoscrittori volontari dell’intero comprensorio.
Il comunicato recitava quanto segue: il monitoraggio autonomo “ha evidenziato livelli d'inquinamento insopportabili per una popolazione già segnata da una situazione sanitaria poco invidiabile. Tra gli aspetti critici rilevati figurano le concentrazioni di polveri sottili. La normativa vigente fissa una soglia massima media annua di 20 microgrammi di polveri per metro cubo d'aria. Il valore rilevato nei 21 giorni di campagna di monitoraggio autonomo nelle postazioni di Tarquinia, Santa Marinella e Civitavecchia è stato mediamente più alto del 50% ed ha raggiunto almeno una volta in ciascuna località l'ulteriore valore-soglia di 50 microgrammi per metro cubo”. Una copia della relazione è stata depositata il 14 luglio al Ministero dell'Ambiente, durante l'audizione della Conferenza dei Servizi che deciderà i limiti emissivi della centrale di Torre Valdaliga Sud.
Ancora il 25 settembre 2010, il Comitato No Coke – Alto Lazio ha dato notizia che tutte le denunce e segnalazioni da esso presentate hanno trovato positivo riscontro presso la procura della Repubblica e i Carabinieri NOE (Nucleo Operativo Ecologico), i quali hanno portando avanti una seria e competente azione di controllo. Il Comitato si aspetta ora che il Ministero dell’Ambiente proceda, in base alle proprie specifiche competenza, ad emettere gli idonei e prescritti provvedimenti, anche di natura cautelare, quale la sospensione dell’attività della centrale.
Possibile che di tutto questo né il Sindaco né il Dott. Gasparri siano minimamente informati?

Movimento No Coke Alto Lazio - S. Marinella

giovedì 7 ottobre 2010

Banchetto informativo sulla manifestazione FIOM del 16 ottobre

Domenica 10 ottobre, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, di fronte all’Arena Lucciola, la Federazione della Sinistra ha organizzato un banchetto informativo sulla manifestazione della FIOM del 16 ottobre a Roma. L’appuntamento del 16 ottobre vuole essere la risposta di tutto il mondo del lavoro in sofferenza, dal Nord al Sud del paese, alle politiche del governo e della Confindustria, decisa a dettare, iniziando da Pomigliano, il suo piano di (sotto)sviluppo per l’Italia. Gli ultimi dati parlano di un tasso di disoccupazione nel nostro paese dell’8% ma questo dato non tiene conto dei cassaintegrati, né dei precari non stabilizzati o dal contratto non rinnovato. Il problema riguarda soprattutto le donne (una su due è senza lavoro) e, drammaticamente, il mondo giovanile. L’innalzamento dell’età pensionistica allontana ancora di più la possibilità per i giovani di entrare nel mondo del lavoro, così come i tagli nel settore pubblico: scuola, università, sanità e pubblico impiego. I tagli alla ricerca precludono al nostro paese di stare al passo con le economie più competitive. L’Italia si candida, piuttosto, a competere sul piano del costo del lavoro e dei diritti sindacali nel panorama globale, mettendo i lavoratori italiani in diretta concorrenza con i lavoratori extracomunitari, con quelli al nero e con quelli dei paesi meno sindacalizzati. Per questo la battaglia della FIOM, snobbata dai sindacati e dai partiti del centrosinistra, deve essere sostenuta non solo da tutti i lavoratori ma anche da ogni cittadino che abbia a cuore democrazia e Costituzione. Per saperne di più e discuterne insieme, l’appuntamento è domenica mattina.

Federazione della Sinistra di S. Marinella

martedì 28 settembre 2010

Romitelli fa la cosa giusta

L'ex assessore Romitelli afferma: "Mi assumo la responsabilità del fallimento del rapporto di lavoro con la società AMA, soprattutto per quanto riguarda la pulizia della stagione estiva" e si è dimesso.
Finalmente l'Ass. Romitelli si è accorto del degrado che è stato tutta l'estate sotto gli occhi di turisti e residenti (e il resto dell'anno? Chi vive tutto l'anno a Santa Marinella non ha, secondo questa amministrazione, diritto a vederla pulita?) a causa dell'atteggiamento di AMA. Prossima alla scadenza del contratto, AMA ha dimostrato il più completo disinteresse ad investire e garantire il decoro della nostra città senza che che l'ass Romitelli alzasse la voce, almeno per fare rispettare il contratto.
Forse perchè come al solito durante la stagione estiva AMA assume qualche lavoratore a tempo determinato concedendo agli amministratori di turno di fare un pò di "clientela", ponendosi così al riparo da eventuali critiche per la scarsa qualità del servizio. La situazione, da noi più volte denunciata, emerge oggi in tutta la sua evidenza.

Nonostante l'impegno dei lavoratori l'AMA non mette a disposizione gli strumenti e la forza lavoro per ottenere i risultati necessari
Una cittadina turistica che si presenta alla stagione estiva sporca e priva di eventi ed attrattive meriterebbe non solo le dimissioni di un assessore, ma quelle di tutta questa indecorosa Giunta.

Circolo Prc Santa Marinella "Benedetti Michelangeli"

martedì 14 settembre 2010

Nobile (FdS): “La Regione salvaguardi la scuola pubblica”

1° SEDUTA DELLA COMMISSIONE SCUOLA

Doppia bocciatura alle delibere di Giunta presentate oggi durante i lavori della XIV Commissione, “Scuola, diritto allo studio, formazione professionale e università” da parte di Fabio Nobile, consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio e vicepresidente della Commissione stessa.

“Il Fondo regionale integrativo per il diritto allo studio scolastico, da cui si attinge per l'erogazione degli assegni di studio a favore degli alunni residenti nel Lazio, - afferma il consigliere - è stato drasticamente ridimensionato dalla Giunta Polverini, che in assestamento di bilancio non ha integrato il fondo di un milione di euro per il 2010”.

“La cifra disponibile – continua - è totalmente insufficiente ad assolvere alla sua funzione, soprattutto considerando che ad usufruire dell’assegno regionale sono tanto gli alunni delle scuole pubbliche quanto quelli delle scuole paritarie. Inoltre, non vi è nessun vincolo che garantisca che le somme erogate vengano effettivamente spese per il diritto allo studio”.

Voto contrario anche per la delibera riguardante le scuole per l’infanzia. “Siamo convinti – afferma - che i soldi vadano erogati ai Comuni solo per la gestione diretta delle scuole pubbliche e non per sovvenzionare le scuole private convenzionate”.

Continuando di questo passo – prosegue - si va verso lo smantellamento totale del sistema scolastico pubblico, già gravemente colpito dagli interventi del Ministro Gelmini”.

“Abbiamo proposto alla Commissione – conclude Nobile - di avviare un percorso di audizioni per verificare lo stato di sicurezza delle nostre scuole: occorre valutare quali conseguenze ha prodotto la riforma Gelmini sul sistema scolastico laziale. Il ridimensionando del numero degli insegnanti e l’accorpamento delle classi ha creato infatti un pericoloso sovraffollamento delle aule”.

Ufficio Stampa Fds Regione Lazio

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sabato 28 agosto 2010

Una nave senza nocchiero

In assenza del Sindaco Bacheca e del Presidente del Consiglio Rossanese, dopo tre mesi di latitanza (l’ultimo consiglio comunale risale al 28 maggio, ed era un consiglio di ratifiche di precedenti delibere consiliari), il 26 agosto si è riunita una surreale seduta di consiglio.

Le interrogazioni della minoranza, presentate tra il dicembre 2009 e il gennaio 2010 sono finalmente comparse nell’Odg ma in coda, dopo nove mesi di silenzio. E’ stato richiesto dai consiglieri di minoranza il rispetto del regolamento, che prevede la risposta alle interrogazioni entro trenta giorni in apertura di seduta consiliare. E’ stato inoltre fatto notare dalla minoranza che le commissioni consiliari, costituite per lavorare sui problemi più significativi della città, vengono disertate dalla maggioranza per cui esse, di fatto, non si riuniscono.

La richiesta non è stata accolta. Si è poi proceduto, nell’ordine: ad approvare 31 variazioni di bilancio; la costituzione della nuova commissione tributaria antievasione imposta dal governo (salvo poi specificare a voce che si sarebbe fatto in modo di non costituirla); un nuovo, farraginoso, regolamento comunale per i lavori in economia. Si è inoltre annunciato (sarà la quinta volta) l’inizio dei lavori per l’ampliamento del ponte tra via Rucellai e via IV Novembre (il cosiddetto “ponte dei carabinieri"). Era ormai l'una e mezza quando si è finalmente giunti alle interrogazioni della minoranza, che sono state nuovamente rinviate.

In piena sintonia con quanto avviene a livello nazionale, chi governa approva regolamenti che calpesta, leggi di bilancio che disattende, direttive di legge che ignora.

Non è solo pressappochismo ed inefficienza ma anche lo svuotamento di un patto democratico, l’umiliazione dell’assemblea elettiva e del lavoro, sempre più demotivato, dei tecnici comunali. Dopo un'estate tra le più sciatte che si ricordino, in una situazione di abbandono della città tra sporcizia e mare inquinato, il lungo silenzio istituzionale non viene rotto da questo consiglio comunale, nè ci fa sperare in un futuro migliore.

Circolo del PRC di S. Marinella “Benedetti Michelangeli”

giovedì 12 agosto 2010

BIGLIETTI ESTRATTI SOTTOSCRIZIONE A PREMI FESTA ROSSA 2010

1° PREMIO - TV COLOR SAMSUNG 32" FULL HD - BIGLIETTO N° 4629
2° PREMIO - CANOA GONFIABILE BIGLIETTO - N° 1331
3° PREMIO - CANNA DA PESCA + MULINELLO - BIGLIETTO N° 1468
4° PREMIO - CELLULARE LG - KP 500 COOKIE - BIGLIETTO N° 0848
5° PREMIO - FUCILE DA PESCA - BIGLIETTO N° 0443
6° PREMIO - BUONO BENZINA 50 EURO - BIGLIETTO N° 3288
7° PREMIO - MASCHERA + PINNE SUB - BIGLIETTO N° 0563
8° PREMIO - PISCINA GONFIABILE - BIGLIETTO N° 3111

N.B. I premi devono essere ritirati entro 60 giorni dall'estrazione e richiesti presso la sezione Prc di Civitavecchia in via dei Bastioni 6

giovedì 22 luglio 2010

Programma dibattiti festa Rossa a CIvitavecchia

Di seguito il Programma dei dibattiti della Festa Rossa organizzata dai Circoli Prc di Civitavecchia, Santa Marinella e dal Circolo del Pdci di Civitavecchia e che si terrà a Civitavecchia presso il Parco dell'Uliveto dal 23 luglio all'8 agosto 2010

MERCOLEDì 28 luglio ore 21.30
Conversazione con Paolo Ferrero (segretario nazionale P.r.c.)
introduce e coordina Marco Galice

GIOVEDI’ 29 luglio
ore 18.30 “acqua bene comune” partecipano:
Vanda Schiavi, vice presidente IV circoscrizione
Roberto Bonomi, Partito della Rifondazione Comunista
sarà presente inoltre, il Comitato nazionale per l'acqua pubblica

ORE 18.30 “LA SANITA‘ NEL LAZIO”
Ivano Peduzzi - cons reg.le Lazio della Fds
Mario Michelangeli - segr reg.le PDCI

VENERDI‘ 6 AGOSTO
ORE 18.30
Tagliare la scuola per negare diritto e pensiero critico partecipano
Loredana Fraleone, segr reg.le Lazio PRC
GIorgio Bergonzi, resp. naz.le scuola PDCI
Anna Fedeli (Funzione pubblica CGIL), Tina Coppola (precaria storica);
Mario Sanguineti (COBAS Scuola)

ore 21,30 COMIZIO DI CHIUSURA CON:
Loredana Fraleone, GIorgio Bergonzi

martedì 6 luglio 2010

Salviamo Liberazione

(Liberazione è il quotidiano del nostro Partito, e a causa delle precedenti gestioni sta vivendo un momento difficile. Questo è un appello del suo Direttore . Ndr)

di Dino Greco

Spero ardentemente che tutti i compagni e le compagne che mantengono una frequentazione del nostro/loro giornale e ne comprendono la funzione insostituibile, abbiano colto appieno la fase cruciale nella quale siamo, che può segnare il rilancio oppure la fine, in tempi molto rapidi, delle pubblicazioni. Non sto scherzando e vi assicuro che non vi è alcuna enfasi, né alcun gusto per la drammatizzazione in questo allarme. Delle condizioni economiche e dello stato delle vendite, nonché di quello degli abbonamenti abbiamo dato ampia informazione attraverso le relazioni svolte nella direzione del Prc del 16 giugno, pubblicate nell’edizione del 23 dello stesso mese. Se non ne aveste presa visione vi prego di farlo con la dovuta attenzione e, soprattutto, di metterne a parte quanti non abbiano adeguata percezione dello stato delle cose. La questione è molto semplice: il partito non è più in grado di sostenere economicamente il giornale. Neppure in misura marginale. E quanto la penuria di risorse abbia inciso nella fattura, nella foliazione, nella distribuzione del giornale è sotto gli occhi di tutti. Ciononostante siamo stati in edicola ogni giorno, con una forte caratterizzazione politica, sociale e culturale quale non si rintraccia in altre pubblicazioni.
Il futuro prossimo di Liberazione ora dipende unicamente dal finanziamento pubblico (anch’esso appeso ad un filo di ragnatela), dalle vendite e dai modesti introiti pubblicitari. Questo vuol dire che lo sforzo eccezionale messo in campo con successo per abbattere sino a poche centinaia di migliaia di euro il poderoso debito di esercizio accumulato nel tempo potrebbe non essere sufficiente. Perché anche una sola goccia in più fa tracimare il vaso colmo. Dunque, care compagne e cari compagni, tocca ora a voi compiere (o ritrarre) il passo. In uno spazio talmente breve da non consentire neppure un attimo di pausa e da gestire con estrema determinazione. La determinazione e la convinzione che sino ad oggi sono mancate. Come si diceva un tempo, ciò che va fatto, va fatto “qui ed ora”. Perchè non saranno dati tempi supplementari. Ho già indicato, meticolosamente e sui vari fronti, le iniziative che possono essere prodotte in queste settimane per concorrere al raggiungimento del pareggio di bilancio, da conseguire tassativamente entro quest’anno. Gli abbonamenti, innanzitutto, nelle varie forme possibili (postali, con coupons, on line): dobbiamo farne 500 di nuovi entro l’estate. Ho già detto, sfidando quella che credevo un’ovvietà, che dai dirigenti è atteso l’esempio. Poi ci sono le feste di <+Cors>Liberazione<+Tondo>, certamente più di duecento, alcune già in corso, molte in preparazione o già calendarizzate. E’ possibile prevedere che in ciascuna di esse si facciano pervenire, per ogni giorno di durata della festa, un numero “x” di copie del giornale e che se ne organizzi la vendita quotidiana? E’ possibile che in ciascuna di esse si preveda una cena a sottoscrizione dedicata al giornale e che le somme realizzate siano convertite in abbonamenti da destinare a luoghi di lavoro, circoli, realtà dove il giornale non arriva? Ancora: è possibile riprendere la diffusione domenicale, riguadagnando un’attitudine militante alla controinformazione che non serve soltanto al giornale, ma che è anche funzionale all’attività di reinsediamento capillare del partito, nel sociale come nei territori? Nel mese di ottobre, indicativamente nella terza settimana, produrremo un supplemento al giornale di 48 pagine. Un evento, tanto per l’importanza dei temi trattati che per la qualità dei contributi che vi troveranno ospitalità, con un cospicuo sovrapprezzo che ha il significato di una vera e propria sottoscrizione: un sacrificio economico di non lieve entità da dedicare ad una buona causa. Chiediamo a tutte le federazioni, ai circoli, di prenotarne preventivamente un consistente numero di copie oltre a quelle che saranno vendute direttamente in edicola. Sebbene la formula sia abusata e contenga forse un eccesso retorico di volontarismo, mi sento questa volta di dire: trasformiamo lo svantaggio, la difficoltà, in un’opportunità, in un’occasione: quella di ripensare ad un aspetto essenziale della vita del partito, della sua capacità di comunicare, di esercitare una funzione critica, verso la realtà sociale e politica non meno che verso se stesso. Liberazione può rappresentare, ancor più di quanto non sia stato sin qui, l’enzima di un ritrovato sforzo corale, capace di produrre lavoro politico, conflitto sociale, pratiche solidali, interlocuzioni che oggi ci sono precluse o che ristagnano a causa di perduranti, reciproche diffidenze. E capace di stimolare unità, a sinistra, di cui vi è un prepotente bisogno per dare efficacia ad istanze di cambiamento che nessun altro, dentro il concerto istituzionale, è oggi in grado di interpretare. Se per indolenza, o per rassegnazione, rinunciassimo a questa sfida, senza neppure tentarla, compiremmo un atto di grave autolesionismo. E la chiusura del giornale, a quel punto inevitabile, ne rappresenterebbe la simbolica rappesentazione. Non mi impegnerei in questo appello se non fossi convinto che il gioco vale la candela e che possiamo farcela. A voi l’ultima e decisiva parola.

da Liberazione (04/07/2010)

lunedì 28 giugno 2010

LA ASL FA SCARICABARILE

La risposta della ASL alle nostre osservazioni sui 9000 € per l'affitto dei locali a Valdambrini, mal serviti da un punto di vista dei collegamenti e forse non idonei ad essere utilizzati come ambultori, non entra nel merito della questione sollevata ma si limita ad addossare agli amministratori precedenti la responsabilità della decisione. Ci si risponde che essa non può essere cambiata senza rischiare il pagamento di penali ma non si fuga il dubbio sul danno ai contribuenti. Ci si chiede, inoltre, dov’era il PRC di S. Marinella nel 2007, quando le scelte sugli affitti (allora si parlava di vendita alla ASL degli stessi locali) venivano fatte. Siamo ben felici di rispondere che nel 2007 l'attuale centro commerciale di Valdambrini era un cantiere che il PRC ha cercato di osteggiare in ogni modo, denunciando alla procura che agli enti locali competenti il mancato rispetto delle ordinanze e normative sulla sicurezza del cantiere, la tombatura del fosso, il mancato rispetto della VIA dell'ecomostro e la sua pericolosa vicinanza alla scuola elementare (minacciata dalla gru, dalle polveri e dal continuo passaggio di automezzi). Abbiamo denunciato il sequestro di un intero quartiere bloccato dal traffico dei camion e poi, ad opera finita, abbiamo raccolto firme sul problema alla viabilità indotto dal centro commerciale. Tutte le diffide sono state cestinate dall'impresa costruttrice e dagli amministratori locali come fossero carta straccia. Poi l'amministrazione comunale è cambiata ma non la politica verso la TREDDI, portata avanti da Tidei così come da Bacheca. Ci pare che lo stesso sia avvenuto per la ASL, la cui ammnistrazione è cambiata ma si persevera nelle decisioni prese, anche se sospette di sperperare denaro pubblico, prendendosela con chi le denuncia.

Circolo PRC “Benedetti Michelangeli” S. Marinella

sabato 26 giugno 2010

DIETROFRONT SULL'ORDINANZA DELLA CHIUSURA DEL PORTO

Il PRC esprime soddisfazione per il felice esito della sua denuncia per cui l'amministrazione e la Porto Romano hanno convinto la Capitaneria di Porto a modificare l'ultima ordinanza in materia di sicurezza, che di fatto vietava l'ingresso delle auto al porto per tutta l'estate. Rimane il dubbio sul criterio con cui la Capitaneria emetta ordinanze e se non ci sia una certa superficialità. Lo stesso dubbio aleggia, naturalmente, su tutto l'accordo di programma con la Porto Romano, sul quale pendono sentenze del TAR e diffide. Quando c'è partecipazione e corretta informazione si prendono più facilmente decisioni nell'interesse della collettività. Attendiamo ora un ragionevole dietrofront sull'intero accordo con la Porto Romano da parte del Comune, che potrebbe inaugurare un nuovo iter trasparente e partecipato sul futuro della vecchia darsena e delle sue possibili ristrutturazioni.

Circolo del PRC di S. Marinella “Benedetti Michelangeli”

martedì 22 giugno 2010

LA TREDDI BATTE CASSA PRESSO LA ASL

La ditta edile TREDDI ha inviato una sorta di sollecito alla ASL a trasferire i suoi ambulatori ed il consultorio presso il centro commerciale in Via Valdambrini entro il mese di luglio, pagando per l'affitto dei 493 mq (con annesso terrazzo) l’incredibile cifra di quasi 9000 euro al mese, oltre il 100.000 euro l’anno. E’ inutile ricordare che trattasi del denaro dei contribuenti, sottratto ad investimenti più congrui quali, per esempio, il potenziamento dei servizi sanitari o l’accensione di un mutuo per l’acquisto di un immobile più idoneo al servizio. I dipendenti della ASL che hanno visitato i nuovi locali lamentano il problema che 7 delle 16 stanze disponibili non dispongono di finestre e dovrebbero essere utilizzate come magazzini piuttosto che adibite ad ambulatori. Persino la sala d’attesa non è provvista di finestre ma di un lucernario.

Viene inoltre a sparire lo spazio per il centro d’ascolto “Punto Blu”, attualmente operativo nella sede ASL del Majorca.

Nella speranza che l’ufficio tecnico della ASL abbia effettuato tutti sopralluoghi previsti per dichiarare i locali idonei al servizio sanitario, ci chiediamo il perché di una decisione così penalizzante per le casse pubbliche e per i contribuenti e se sia stata fatta una gara per cercare soluzioni meno onerose.

Rimane inoltre aperto, a detta dei dipendenti ASL, l’annoso problema di come l’utenza riuscirà a raggiungere un servizio così mal collegato al resto del paese. A nulla infatti sono servite le quasi 700 firme raccolte dalle forze d’opposizione in consiglio comunale e dalla Federazione della Sinistra per sollecitare il Sindaco a risolvere il problema della viabilità prima del trasferimento della ASL, nonché degli stessi uffici comunali. Non possiamo inoltre non stupirci dell’incredibile credito che la TREDDI sembra vantare presso la ASL, nonché presso l’attuale amministrazione di S. Marinella.

Circolo del PRC di S. Marinella “Benedetti Michelangeli”

lunedì 21 giugno 2010

La Porto Romano mostra i muscoli

Il PRC di S. Marinella esprime il suo più totale disappunto verso la nuova ordinanza dell’11.06.2010 della Capitaneria del porto di Civitavecchia, la quale recita testualmente all’art. 1: “Le sbarre di accesso al porto di Santa Marinella rimangono chiuse: Dal 1 giugno al 30 agosto: tutti i giorni, dalle ore 22.00 alle ore 14.00 del giorno successivo. Ulteriori periodi ed orari di chiusura in occasione di manifestazioni veliche o altri eventi con elevato afflusso veicolare e pedonale in ambito portuale, saranno appositamente disciplinati con specifico provvedimento” (troverete il testo integrale sul sito http://www.prcsantamarinella.it). L’ordinanza risulta restrittiva rispetto la precedente del 2008, la quale prevedeva la chiusura della sbarra, negli stessi mesi solo sabato e domenica nei festivi e prefestivi e solo nel caso non vi fossero parcheggi disponibili. Naturalmente la scorsa estate la Porto Romano aveva cercato di eludere l’ordinanza chiudendo la sbarra tutti i giorni. Una manifestazione pubblica di protesta del Circolo PRC di S. Marinella aveva costretto la Porto Romano a rispettare l’ordinanza e ad alzare la sbarra. Quest’anno la Capitaneria di Civitavecchia si è prontamente adeguata alle aspettative della Porto Romano precludendo l’ingresso alle auto tutti i giorni. Mentre ci chiediamo quali saranno le prossime restrizioni a cittadini e villeggianti (e meno male che si doveva incrementare il turismo), l’assessore Marongiu ha indetto un concorso presso gli alunni della scuola media “Carducci” e del Liceo Scientifico “Galilei” sul nome dare al nuovo porto turistico. Con che autorità l’Assessore ha voluto coinvolgere gli scolari di S. Marinella ad una decisione che è solo politica? La Giunta Bacheca sta infatti testardamente perseguendo il progetto di espansione del porto con una procedura impugnata dalla minoranza presso il TAR, affidando alla porto Romano non solo la speculazione edilizia (10.000 mq residenziali), ma anche l’attuale darsena. Mentre si espropria la città dal suo porto e si interdice la cittadinanza dai suoi spazi, si strumentalizzano i ragazzi in una operazione di mera propaganda, facendo scegliere loro il nome del bene di cui, per volontà dello stesso Marongiu, non godranno.

Il Circolo del PRC “Benedetti Michelangeli”


Il testo dell'ordinanza

mercoledì 16 giugno 2010

Pomigliano

da www.claudiograssi.org

In queste ore si decide un fatto di straordinaria importanza. Mi riferisco alla vicenda della Fiat di Pomigliano d’Arco. Si tratta di una proposta di accordo di una gravità inaudita. Non propone solo un peggioramento drammatico delle condizioni di lavoro degli addetti di quella fabbrica. Si tratta dell’ipotesi di violare leggi e contratti sottoscritti. Se passa questo accordo, passa il concetto che, in nome di esigenze superiori, qualsiasi cosa è lecita. Da questo punto di vista considero ben più grave questa vicenda dell’accordo della Fiat degli anni ‘80. Allora i padroni riuscirono a piegare la lotta operaia. Con quella sconfitta si chiuse un ciclo, iniziato con le grandi lotte e le grandi conquiste dell’autunno caldo. Oggi, non solo si vuole piegare uno dei punti più alti di resistenza operaia, ma si vuole dare all’impresa la possibilità, in nome delle sue esigenze, di violare leggi e accordi sottoscritti. Purtroppo il ricatto è pesante. E il discorso sempre quello: o pieghi la testa o perdi anche quel poco che ti può restare: un lavoro sempre più disumano e schiavizzante.

In questo contesto, più veloci della luce, si sono già pronunciati i grilli parlanti del padrone: il ministro Sacconi, il ministro Tremonti. La Mercegaglia è entusiasta. Bonanni e Angeletti, che essendo due segretari generali di due sindacati dovrebbero opporsi, si schierano con la Fiat.

La tesi è nota: se gli operai di Pomigliano non accettano le proposte della Fiat, la produzione verrà spostata all’estero dove la mano d’opera costa meno e ci sono leggi e contratti più favorevoli per il padrone. A nessuno, però, viene in mente che se le cose stanno così c’è qualcosa che non funziona nel SISTEMA?

Non ha nessuna logica, infatti, in un contesto di progresso tecnologico, scientifico, produttivo, peggiorare, anziché migliorare, le condizioni di vita e di lavoro. Può sembrare un discorso astratto o ideologico, ma il punto è proprio questo: o si supera questo sistema capitalistico, oppure, come vediamo anche rispetto alle manovre che vengono proposte dai vari governi per “superare” la crisi, si marcia speditamente verso la regressione. “Socialismo o barbarie”, si diceva in altri tempi, ma la realtà è ancora quella! La differenza è che la sinistra, nelle sue componenti maggioritarie, ha rinunciato a mettere in discussione il sistema, mentre, come si vede, il capitalismo non ha affatto rinunciato ad usare tutti i mezzi per mantenere il potere. Alcuni esponenti del Pd non solo si sono schierati a favore dell’accordo, ma sollecitano la Cgil a rompere gli indugi e fare altrettanto. L’Italia dei Valori è silente, a dimostrazione che la lotta contro Berlusconi se non si associa anche alla lotta contro la Confindustria serve a poco ai ceti sociali più deboli. Per non parlare di tutti quelli che in questi giorni si sono mobilitati, giustamente, per la libertà contro la legge sulle intercettazioni. Non hanno nulla da dire su questo scempio di libertà? Che a lavoratori e lavoratrici che guadagnano 1100 euro al mese vengano tolte pause, resi obbligatori straordinari, non pagata la malattia, aumentati in modo inumano ritmi di lavoro… tutto questo non interessa a nessuno? Non sono violazioni delle libertà?

Dobbiamo reagire, abbiamo scritto nel post precedente. Sì, con grande determinazione. Assieme alla Fiom, assieme a quei lavoratori e a quelle lavoratrici. Mobilitiamoci subito come Rifondazione Comunista e come Federazione della Sinistra, assieme a tutte le altre forze disponibili, affinché non passi questo accordo che produrrebbe una regressione di mezzo secolo della condizione di lavoro nel nostro Paese.

Linko un ottimo articolo di Luciano Gallino sullo stesso argomento.

La globalizzazione in casa – di Luciano Gallino

sabato 12 giugno 2010

L'Ue obbliga la pensione a 65 anni? Falso

di Rosa Rinaldi *

su il manifesto del 11/06/2010

Non è assolutamente vero che l'Europa impone che le donne italiane vadano in pensione a 65 anni, come invece viene motivato in modo infondato non solo dal governo, ma dalla più parte dei media. Com'è che invece l'informazione non solleva alcun dubbio?
I pronunciamenti di Commissione e Parlamento europeo non riguardano l'innalzamento dell'età, ma sono fondati sull'esigenza di non discriminare il lavoro femminile, giacché tutte le ricerche denunciano retribuzioni e pensioni inferiori a quelle maschili. Con la direttiva 79/1978, l'Europa salva infatti la possibilità per gli stati di stabilire età di pensione differenti tra uomini e donne; e comunque l'Unione non può intervenire sull'età stabilita dai paesi membri. Può, invece, chiedere conto di atti discriminanti, come «obbligare» le donne ad andare in pensione prima: perché, in presenza di un regime legato ai contributi, porta a un rendimento ridotto.
Esiste dunque una questione di parità, ma non riguarda l'età. Nella «Piattaforma di Pechino» i governi si erano piuttosto impegnati a esplicitare l'impatto delle politiche economiche in termini di lavoro pagato e non pagato e di accessi al reddito delle donne. E il Consiglio Europeo di Lisbona, nel marzo 2000, fissava l'obiettivo del pieno impiego attraverso un miglioramento quantitativo e qualitativo dell'occupazione e il diritto fondamentale al lavoro di uomini e donne. Nel diritto comunitario, del resto, la tutela antidiscriminatoria è da sempre un architrave, che col Trattato di Amsterdam del 1998 è divenuto un principio fondamentale.
I dati ufficiali mostrano invece che siamo ben lontane da una parità retributiva, quindi economica, sociale e politica. Questo il quadro: fino a 20.000 euro, 48% donne e 52% uomini; da 20.000 a 40.000, 27% donne e 73% uomini; da 40.000 a 60.000, 20% donne 80% uomini; da 60.000 a 80.000, 15% donne 85% uomini; da 80.000 a 100.000, 12% donne 88% uomini; oltre 100.000, 10% donne 90% uomini.
Il differenziale retributivo uomo/donna si attesta su una media del 23%. Il gap per le retribuzioni nette annue delle donne va da 3.800 euro per i dipendenti a tempo indeterminato agli oltre 10 mila degli autonomi. Gli uomini hanno in media redditi superiori in tutte le forme contrattuali: 23% nel lavoro dipendente, 40% in quello autonomo, 24% per le collaborazioni.
Il lavoro delle donne nei 14 paesi più avanzati per un terzo è lavoro pagato e per due terzi è lavoro non pagato. Mentre tre quarti del lavoro degli uomini è pagato ed un quarto no. Quindi, è il peso dell'ineguaglianza di genere nella distribuzione del lavoro non pagato che determina le condizioni materiali delle donne nel lavoro produttivo a tutti i livelli. Ciò mentre rimane un carico di lavoro famigliare non retribuito: all'Italia appartiene infatti il primato del tempo dedicato dalle donne al lavoro familiare. Lisbona auspica il raggiungimento nel 2010 di un tasso di occupazione femminile del 60% in tutti i paesi. I nostri tassi di occupazione femminile risultano inferiori a quelli medi dell'Ue per ogni classe d'età e non solo rispetto all'Europa a 15, ma anche rispetto alle recenti adesioni. L'Italia infatti è, dopo Malta, il paese con i più bassi livelli di occupazione femminile di tutta l'Ue.
Quanto poi alle anziane e pensionate, due dati sono confermati in tutte le aree del paese e in tutti gli enti previdenziali: il 76% dei trattamenti integrati al minimo (cioè sotto i 500 euro mensili) riguarda le donne (2,6 milioni) e le donne mono-pensionate sono il 64,8% del totale, con un importo medio annuo di circa 7.300 euro. Si aggiunga che solo l'1,2% delle donne arriva ad avere 40 anni di contributi, il 9% arriva a una contribuzione fra i 35 e i 40 anni e ben il 52% è al di sotto dei vent'anni. Il che la dice lunga su ogni ipotesi di elevamento dell'età pensionabile per le donne, che attualmente in Italia avrebbe solo l'effetto di peggiorare le condizioni per quelle poche che riescono ad andare in pensione con una vita lavorativa consistente alle spalle.
Prima di omologarsi ad una stramba idea di parità, ci piacerebbe che almeno il sistema dell'informazione desse conto di questa condizione in modo documentato. E forse scopriremmo che quella della disparità tra differenti è l'unica uguaglianza e una battaglia politica che val la pena di fare.

* segreteria Prc, ex sottosegretaria al lavoro