lunedì 27 giugno 2011

Uno sfregio alla democrazia

di Massimo Rossi *

su Prc del 27/06/2011

2000 agenti in assetto di guerra, che attaccano i presidi di uomini e donne che difendono i beni comuni, l'acqua, l'aria, la terra, la salute, il denaro pubblico sprecato in grandi opere anacronostiche e dannose, è degno solo di uno stato totalitario.
Nonostante il messaggio forte e chiaro lanciato dal popolo italiano il 12 e 13 giugno scorsi nel referendum, si continua a imporre sulla testa dei cittadini scelte utili solo alla speculazione ed ai grandi affari delle grandi forze economiche, così come si intendeva fare per il nucleare e l'acqua.
Se tutte le forze democratiche, della sinistra e del centrosinistra, facessero mancare tutto il dovuto sostegno e la solidarietà alle popolazioni ed agli amministratori della Val di Susa in lotta , mancherebbero l'appuntamento all'alternativa al berluscunismo oggi all'ordine del giorno.
Nessuno può voltarsi dall'altra parte: facciamo sentire la nostra voce, manifestando la nostra solidarietà con la Val di Susa davanti alle sedi istituzionali e alle prefetture, nelle forme più efficaci possibili.

* portavoce nazionale della Federazione della Sinistra

venerdì 24 giugno 2011

Piazza degli Indignati

giovedì 23 giugno 2011
di Gianni Ferrara
Stanno emergendo segni promettenti di riscossa popolare. Non ci si rassegna più, ci si oppone alla strategia distruttiva di socialità, solidarietà, diritti, che il capitale globale, da venti anni e più, ha scatenato per annientare le conquiste di civiltà prodotte dal movimento operaio nel secolo scorso.
Ne è prova la resistenza al dominio padronale degli operai di Pomigliano e di Mirafiori, lo rivelano i risultati delle elezioni di maggio e dei referendum del 12-13 scorso. Il "no" al centro-destra nelle amministrazioni locali e il "sì" ai beni comuni dell'acqua, della sicurezza ambientale, dell'eguaglianza dinnanzi alla legge si ispirano agli stessi principi, concorrono agli stessi obiettivi. Si aggiunge ora l'iniziativa referendaria sulle leggi per l'elezione della Camera e del Senato.
Un'iniziativa più che opportuna, necessaria, provvida. Ha per obiettivo … un primato. Quello delle leggi elettorali peggiori del mondo. Lo conquistò Berlusconi per affibbiarlo all'Italia e dominarla.

La Costituzione stabilisce che sono elettori tutti i cittadini, maschi e donne, e che il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Si tratta di principi inderogabili. Le leggi elettorali, che servono a tradurre i voti in seggi delle assemblee parlamentari, dovrebbero attuare questi principi. Sia per garantire le elettrici e gli elettori che, nel voto e col voto, esprimono la loro volontà, libera da ogni costrizione, i loro interessi, quelli materiali e quelli ideali, i loro obiettivi di vita individuale e sociale. Sia per assicurare al Parlamento la sua ragion d'essere, effettiva, credibile, quella della rappresentanza, visto che nell'età contemporanea la democrazia è rappresentativa o non è. Invece di sostanziare questa democrazia, di iniettarle dosi massicce di partecipazione popolare, la si è svilita, mistificata, dissolta.
Al corpo elettorale si è strappato il diritto di scegliere i propri rappresentanti. Alla Camera ed al Senato non ci sono più gli eletti dal popolo. Sui banchi di quelle Aule siedono gli amici stretti, gli agenti, i clienti, i compari dei cinque o sei segretari di partito che, collocandoli nella posizione adeguata di lista, li hanno "nominati" membri del Parlamento. La rappresentanza del popolo è stata sottratta al popolo. Ad usurparla sono coloro che dispongono del potere di formare le liste dei candidati, i leader dei partiti.
Con un'aggravante. Chi di loro vince l'elezione diventa Presidente del Consiglio non perché gode della fiducia dei rappresentanti del popolo nelle due Camere. Questi rappresentanti non ci sono più. Sono stati sostituiti dai fiduciari del leader, quelli che ha collocato nella testa di lista dei candidati al Parlamento. La forma parlamentare di governo è stata capovolta. Per neutralizzare il Parlamento svuotandolo di potere reale.
C'è di più. Le leggi sui sistemi elettorali per la Camera e per il Senato demandano all'Ufficio elettorale nazionale presso la Cassazione - quindi ad un ufficio dell'organo supremo di garanzia della legalità - il compimento di alcune operazioni inequivocabilmente qualificabili come reati se non fossero invece previste ed imposte con legge. Le operazioni sono quelle di accertare il numero di voti ottenuti dalle liste (o dalle coalizioni di liste) e di attribuire a quella lista (o coalizione di liste) che abbia avuto un voto in più di ciascuna delle altre, un numero di seggi diverso da quello che, in base ai conti, le spetterebbe. Un numero diverso e maggiore, 340 su 630 alla Camera, il 55 per cento in ciascuna Regione per il Senato. Lo si chiama "premio di maggioranza" falsificando il risultato accertato delle votazioni. Innanzitutto denominando di maggioranza la lista che si "premia". Che di maggioranza infatti non è perché, appunto, qualunque sia il numero di voti che abbia realmente ottenuto, anche se solo il quaranta per cento, o il trenta o meno ancora, basta ad una lista, per ottenere il "premio", un voto solo in più di quelli raccolti da ciascuna delle altre. Non è quindi un premio conferito alla maggioranza, ma ad una minoranza, che si pone sicuramente come tale rispetto alla somma dei voti di tutte le altre. Trasformare una minoranza in maggioranza è falsificazione plateale della verità. È anche, e soprattutto, violazione radicale di un principio elementare di eguaglianza. Diventandolo a mezzo legge, contraddicendone l'essenza, è attentato supremo alla legalità e alla democrazia.
Come se non bastasse. Le due leggi elettorali prevedono che le liste siano accompagnate da un programma di governo e dall'indicazione del "capo" della lista (o della coalizione di liste) candidandolo, implicitamente ma chiaramente, alla massima carica di governo. Si tratta di una subdola manipolazione in senso presidenziale della nostra forma di governo, quella che il corpo elettorale volle confermare come parlamentare nel referendum costituzionale del 25-26 giugno 2006.
È alla eliminazione di queste storture, falsificazioni, distorsioni della democrazia, che mirano i tre quesiti proposti per il referendum sulle leggi elettorali. La loro approvazione determinerebbe l'effetto di trasformare il sistema attuale per la Camera in proporzionale di lista, con soglia di sbarramento del 4 per cento. Diverrebbe proporzionale anche quello del Senato con collegi uninominali la cui soglia di sbarramento sarebbe determinata dalla estensione delle circoscrizioni. Un risultato che ricostruirebbe la rappresentanza politica, il ruolo del corpo elettorale e del Parlamento, quindi la forma della democrazia. La accosterebbe a quella disegnata in Italia nel "clima costituente", il più alto della nostra storia.


Liberazione 23/06/2011

sabato 18 giugno 2011

COMUNICATO STAMPA SANITA’ FdS Lazio: “Per cittadini laziali liste d’attesa infinite”

“Poco più di un anno fa l’allora candidata di centrodestra alla carica di governatrice del Lazio prometteva di rivoluzionare la sanità della nostra regione, intervenendo primariamente sull’abbattimento dei tempi delle liste d’attesa. Quando, dopo la sua elezione, ha assunto anche la carica di commissario ad acta alla sanità, la presidente Polverini ci ha subito chiarito che per lei rivoluzione equivaleva a smantellamento e che le promesse fatte ai cittadini in campagna elettorale erano solo parole al vento. A testimoniarlo la denuncia fatta oggi dalla Fials, durante l’audizione in commissione sanità: i tempi di accesso a determinate prestazioni sanitarie sono lievitati in modo esagerato, in barba ad ogni legge. Più di 3 anni per un ecodoppler alla Asl di Latina mentre per una risonanza alla colonna, effettuabile solo in sei centri della regione, l’attesa può variare dai 12mesi dell’Asl RmD ai 4 dell’Asl RmB. Tutto questo a danno dei cittadini e del loro sacrosanto diritto alla salute e a vantaggio di quei medici degli ospedali che indirizzano i pazienti verso i propri studi privati. Una vera vergogna su cui vorremmo si esprimesse proprio la presidente Polverini”. E’ quanto dichiarano, dopo aver preso parte ai lavori della Commissione sanità, Ivano Peduzzi, capogruppo regionale della Federazione della Sinistra, e Fabio Nobile, consigliere regionale FdS.

sabato 11 giugno 2011

12 e 13 giugno, ogni voto può essere quello decisivo

di Dino Greco

Ci hanno provato in ogni modo (e ancora non desistono) a neutralizzare i referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento. Il timore che attraverso la democrazia diretta si ponga un argine al mantra liberista di quest'epoca voracemente proprietaria e predatoria si è trasformato in vero e proprio panico dopo il clamoroso risultato delle elezioni amministrative. Il governo le ha tentate davvero tutte: prima con il rifiuto di accorpare il voto amministrativo con quello referendario, poi con l'occultamento della posta in gioco e l'oscuramento mediatico utili a favorire disinformazione e disinteresse, quindi con il varo di una legge truffa che mentre provava a scippare la consultazione sul nucleare nascondeva sotto il tappeto l'intenzione di rilanciarne l'opzione, una volta "passata la nottata".
L'ultima carta rimasta nelle mani di Berlusconi e soci è ora quella di favorire la diserzione delle urne, di impedire che si raggiunga il quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto, vanificando così la consultazione popolare, prevedibilmente scontata nel suo esito. Sì, perché fra tante soperchierie che oscurano la nostra democrazia ve n'è una che ora si manifesta con evidenza solare: per governare questo paese con una maggioranza parlamentare schiacciante basta che un partito (o una coalizione di partiti) consegua un voto in più dei partiti (o delle coalizioni di partiti) concorrenti; ma una maggioranza dei cittadini, potenzialmente prossima a quella assoluta, può invece essere espropriata del proprio potere abrogativo, ove l'invito alla diserzione delle urne, sommata alla parte di astensionismo cronicizzato, non consenta di raggiungere il quorum nelle consultazioni referendarie.
Si capisce come in una situazione caratterizzata da un debordante monopolio mediatico i giochi siano presto fatti. Allora, fra le riforme del mostruoso sistema elettorale vigente ve n'è anche una che riguarda l'istituto referendario. Una riforma che si potrebbe declinare così: si aumenti il numero delle firme necessarie per indire un referendum e se ne renda valido l'esito quale che sia il numero di cittadini che si recano alle urne. Insomma, si affermi una salutare pedagogia della partecipazione al posto di un'istigazione all'indifferente desistenza.
Tornando a noi, Berlusconi, il Pdl ed ora anche il caporione leghista speculano sul sonno della parte più distratta dei cittadini, quella che munge dalla tivù e solo da quella tutto ciò che sa del mondo che la circonda.
E non è chi non veda come i cruciali temi oggetto del voto popolare siano tuttora tenuti deliberatamente sotto traccia, mentre i Comitati che hanno avuto un ruolo di gran lunga preponderante nella raccolta delle firme necessarie per l'indizione dei referendum sono esclusi dai talk show, a cominciare da quelli messi in onda dalle cosiddette televisioni "libere", le stesse che hanno dato così limpida prova di sé nel corso della campagna elettorale appena conclusasi.
Ecco dunque che in questi giorni, sino all'ultima ora disponibile, devono moltiplicarsi le iniziative, deve svilupparsi la campagna per i 4 sì. Una campagna da condursi casa per casa, affinché si estenda la consapevolezza dell'importanza dell'appuntamento del 12 e 13 giugno. Perché ogni voto può essere quello decisivo. Il tasso di cambiamento reale incorporato nei quesiti sottoposti al voto popolare è alto come in rare altre occasioni. Acqua pubblica e rifiuto del nucleare non rappresentano mere opzioni chiuse nel perimetro del modo di produzione capitalistico, ma alludono ad un vero e proprio "salto di paradigma", contribuiscono a fondare la percezione che il processo di riduzione a merce, in primo luogo dei beni comuni, per definizione inalienabili in quanto indispensabili alla vita, deve essere fermato. E indicano alla politica la strada maestra da seguire.
Partendo da qui, dalla maturazione e dalla conquista di un nuovo senso comune, si può arrivare davvero lontano.

venerdì 10 giugno 2011

4 SI’ contro i sigilli ACEA

Come testimoniato da un recente comunicato scritto da alcuni cittadini di Santa Marinella, ACEA-Ato 2 ha avuto la brillante idea di chiudere i rubinetti dell’acqua a decine di famiglie a ridosso del ponte del 2 giugno. Il risultato è stato che, per almeno 5 giorni, decine di condomini sono rimasti a secco di acqua, con la protezione civile impegnata nell’opera straordinaria di riempire i cassoni per permettere a quelle famiglie di potersi lavare e cucinare la pasta.

Posto che le tasse vadano pagate, pensiamo che non sia eticamente onesto gestire il servizio idrico mettendo i sigilli ai condomini senza nemmeno avvisarli.

L’episodio denota l’arroganza dei privati gestori, evidentemente sicuri di poter adoperare qualsiasi “contromisura” contro i “cattivi pagatori”. Ma, ci domandiamo, quanto si stia facendo contro chi non ha mai pagato e si è allacciato abusivamente alla condutture? quanto sta investendo ACEA sulle infrastrutture? Perché ACEA non rende pubblica la composizione chimica dell’acqua? sanno i cittadini che l’acqua che esce dai rubinetti dovrebbe essere più sicura di ogni acqua in bottiglia? Perché è stata chiesta la deroga sul livello di arsenico, se arsenico nell’acqua non c’era? Cosa fa ACEA sul fronte degli sprechi e della dispersione? Quanti giorni passano, prima che le riparazioni vengano effettuate, con perdite di acqua notevoli? Cosa si fa sul fronte del risparmio? Cosa si fa sul fronte della depurazione? I depuratori di S. Marinella funzionano a pieno regime, oppure ci dobbiamo aspettare il mare inquinato dell’estate scorsa per il cattivo funzionamento del depuratore di Prato del mare? Vogliamo poi, per concludere, parlare della poca trasparenza sulle bollette. Di quanto è rincarata l’acqua da quando siamo entrati in ACEA? è una stima difficile perche, per almeno due anni, i canoni si sono cumulati e le bollette sono state presentate tutte insieme.

Ricordiamo che il nostro ingresso in ACEA è avvenuto sotto la giunta Tidei in modo tutt’altro che trasparente. Una delibera di giunta generica su una serie di servizi da esternalizzare conteneva una riga (una riga!) in cui si citava il passaggio di S. Marinella in ATO 2. Tale importante decisione non è mai stata discussa in Consiglio comunale.

Il PRC di Santa Marinella da sempre ha una posizione molto critica sull’esternalizzazione di qualsiasi servizio, la quale si traduce in un accrescimento esponenziale delle spese, nel peggioramento del servizio e delle condizioni di lavoro dei dipendenti (precari) e nel radicamento del sistema clientelare delle assunzioni.

Rimaniamo oggi ancor di più dell’opinione che la miglior gestione del servizio idrico sia quella pubblica e ci batteremo affinché la gestione del servizio in futuro torni alla città.

E’ per questo motivo che chiediamo a tutti i cittadini di Santa Marinella di andare a votare domenica e lunedì prossimi – 12 e 13 giugno - e di mettere 4 SI’ per respingere l’obbligatorietà di privatizzare la gestione dell’acqua almeno al 40%, per fermare il nucleare ed impedire a Berlusconi di sottrarsi ai processi.

Circolo del PRC-FdS Benedetti Michelangeli di Santa Marinella

giovedì 2 giugno 2011

Domenica ricordiamo Fukushima: mai più nucleare!

Il Comitato Referendario contro il nucleare di Santa Marinella presenta Domenica 5 Giugno 2011, alle ore 21.00,
presso la Sala Flaminia Odescalchi di Santa Marinella (Via della Libertà, Chiesa di S. Giuseppe) lo spettacolo: Ricordando Fukushima Musica, immagini e parole per il referendum contro il nucleare.

Si tratta di un incontro-Spettacolo di solidarietà con le vittime della tragedia di Fukushima. Parteciperà il gruppo jazz E-Layes ed i cantanti Yukiko Kondo - Ciocca (soprano), Keiko Morikawa (soprano), accompagnati dal pianoforte di Yukari Nakayama. Stefania Massera, Raffaella D'Ovidio, Cristina Bomboi del gruppo di lettura -Associazione Le Voci, presenteranno brani letterari ispirati ai temi referendari su acqua e nucleare.

Germano Di Francesco, ingegnere nucleare, presenterà una breve relazione tecnica sulle ragioni del SI' al referendum sul nucleare. Il tutto sarà corredato da immagini e video su quanto accaduto intorno alle centrale giapponese.

L'ingresso è a sottoscrizione volontaria.

Partecipate numerosi!

Il comitato referendario cittadino contro il nucleare e in difesa dell'acqua pubblica