sabato 30 luglio 2011

COMUNICATO STAMPA Rifiuti Cerveteri

Peduzzi e Nobile (Prc-FdS): “Solidarietà ai manifestanti davanti alla Pisana”

“No al piano rifiuti della Polverini, no agli inceneritore, sì al riuso, al riciclo e alla raccolta differenziata. Lo diciamo da tempo e lo ribadiamo oggi, mentre è in corso la mobilitazione organizzata Comitato rifiuti zero di Cerveteri-Terzi, davanti alla sede del Consiglio regionale del Lazio”. E’ quanto dichiarano il capogruppo e il consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile presenti in questo momento alla manifestazione.

“Tra i numerosi interventi – continuano – anche quello del parroco Don Luigi, che ha voluto prendere personalmente parte al presidio. Dal canto nostro – affermano Peduzzie Nobile - siamo qui non solo per sostenere le ragioni che muovono la protesta degli abitanti, ma anche per sottoscrivere una mozione che il comitato ha intenzione di sottoporre a tutti i consiglieri che varcheranno stamane l’ingresso della Pisana. Tale mozione, vuole ribadire l’assoluta contrarietà alle discariche e agli inceneritori nonché al piano che prevede la loro collocazione in determinate aree. L’intenzione, una volta ottenute le firme dei consiglieri, è quella di portare il testo in aula oggi stesso”.

Ufficio Stampa Fds Regione Lazio

http://www.federazionesinistralazio.it/


venerdì 29 luglio 2011

PIANO CASA FdS Lazio: “Un piano edilizio a favore della rendita”

“Concedere deroghe per porti, cave e per la realizzazione di centri sportivi in aree naturali protette: la proposta di legge di Ciocchetti non è un piano casa ma un vero e proprio piano edilizio che sovverte ogni normativa esistente nel campo dell’urbanistica solo per fare gli interessi della rendita e della speculazione”. E’ quanto affermano, in una nota congiunta, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, consiglieri della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio.

“La nostra battaglia in aula –proseguono- sarà finalizzata a ribaltare il senso primario di questa legge, per una prospettiva di consumo zero del territorio e per il rilancio dell’edilizia popolare, in primo luogo per i ceti più deboli”.

“Tra le nostre proposte –continuano- quella di istituire l’Osservatorio regionale del territorio, per costruire intorno alla questione del diritto all’abitare, dell’emergenza abitativa ed ambientale del Lazio, veri percorsi di partecipazione con i cittadini. Crediamo, inoltre, che sia necessario e prioritario per la redazione di un piano casa rispondente ai reali bisogni del territorio, che i Comuni escano dalla logica dell’urbanistica contrattata con i privati e facciano un censimento di tutte le aree ed edifici pubblici a disposizione. Attraverso queste proposte –affermano i consiglieri- potrà essere rilanciato un vero piano di edilizia popolare e si potrà finalmente arrivare ad una riqualificazione urbana che rispetti gli standard dei servizi per i cittadini”.

“Intorno alla proposta della Giunta –proseguono- emergono poi nodi pericolosi, come la volontà dell’assessore Buontempo di distrarre una parte dei fondi destinati all’edilizia popolare a favore del mutuo sociale, che altro non è che l’acquisto di case a riscatto. Noi crediamo –concludono Peduzzi e Nobile- che occorra rilanciare l’edilizia residenziale popolare, riservando anche esclusivamente ad essa la metà delle cubature previste genericamente per l’edilizia sociale e non disperdendo i 100milioni destinati nel luglio del 2009 per il diritto all’abitare”.

Ufficio Stampa Fds Regione Lazio

sabato 16 luglio 2011

Interrogazione su Baia Serena senza risposta

Come mai nel piano di lottizzazione conosciuto come Baia Serena, approvata nel 1990, le opere di urbanizzazione primaria e secondaria non sono mai state ultimate? Quali azioni intende adottare questa amministrazione affinché sia garantita la piena attuazione della convenzioni urbanistica, e in particolare la realizzazione del verde attrezzato, del teatro all’aperto e dell’edificio polifunzionale, mai portate a termine? Si ritiene che il Comune possa stipulare con la Baia Serena Srl nuove convenzioni e piani integrati a Prato del Mare, visto che questa Società si è dimostrata inadempiente?

Queste domande, presentate in forma di interrogazione i primi di marzo, non hanno avuto risposta nell’ultimo consiglio comunale del 12 luglio, che è stato quasi completamente costituito da interrogazioni dell’opposizione. Malgrado il regolamento consigliare preveda 30 giorni massimo per rispondere alle interrogazioni, la maggioranza risponde regolarmente dopo due-tre mesi, oppure non risponde affatto.

La mancata risposta a questa domanda, da parte di una maggioranza che ha in cantiere altre due lottizzazioni proprio a Baia Serena (e ben 14 nell’intero territorio comunale), è particolarmente preoccupante. Quali garanzie possono avere i cittadini sul rispetto delle nuove convenzioni quando le opere previste dalle convenzioni passate non sono state ultimate, o nemmeno cominciate, senza che nessuno faccia o dica nulla? Senza che alcuno paghi pegno o difenda i diritti della collettività?

Anche per queste ragioni esprimiamo contrarietà all’utilizzo dei piani integrati e li denunciamo come una forma di truffa e di saccheggio del territorio, senza alcuna forma di contropartita.

Circolo PRC-FdS “Benedetti Michelangeli”

venerdì 15 luglio 2011

14 luglio 2011 Conferenza stampa Ferrero, Tsipras.



Alexis Tsipras, Presidente del Sinaspismos (coalizione della Sinistra Greca) e vicepresidente del Partito della Sinistra Europea ha illustrato i motivi dell'opposizione alla manovra economica del governo Greco.
Paolo Ferrero, segretario del Partito della Rifondazione Comunista, ha spiegato le ragioni dell'opposizione alla manovra economica del governo italiano e illustrato le ricette economiche alternative da mettere in campo per sconfiggere la speculazione.

giovedì 14 luglio 2011

GESAM: pessima gestione raccolta rifiuti.

La GESAM prosegue alla perfezione il lavoro di AMA... ossia prende soldi per servizi che non offre.
Molti cittadini si chiedono (e ci chiedono) dove siano i mezzi necessari allo svolgimento del servizio: autocompattatori fatiscenti e in numero insufficiente, totale mancanza di una lavacassonetti (da quando GESAM eroga il servizio i cassonetti non sono mai stati lavati, ma noi paghiamo per quel lavaggio), campane della differenziata rotte e sempre stracolme, circondate dai rifiuti, per non parlare della carenza di cassonetti nelle strade, parzialmente sopperita con l'acquisto di cassonetti in metallo di seconda mano cedutici dal Comune di Allumiere che, nel frattempo, è passato alla differenziata (per fortuna). Ricordiamo che sulla modalità di gara, vinta dalla GESAM (ditta che mai si è occupata in precedenza di rifiuti), pendono dubbi e ricorsi, denunciati con forza dall'opposizione.
Registriamo anche il sottodimensionamento del personale che, durante la stagione estiva, viene aumentato di sole 4 unità (insufficienti a sopportare l'incremento del servizio da offrire e assunti con contratti brevissimi), con conseguente rischio di mettere sotto stress i pochi lavoratori con evidente possibilità di assenze e ulteriore peggioramento del servizio. I lavoratori sono inoltre sottoposti a ritmi più duri, con l'annullamento dello straordinario pagato sostituito da "ore a recupero" obbligatorie.
L'Amministrazione nel frattempo cosa fa? Come al solito assolutamente nulla. Noi chiediamo di fare rispettare alla GESAM il contratto, con mezzi e personale idonei al servizio, gli chiediamo inoltre di tutelare i lavoratori che ancora devono ricevere la seconda parte di liquidazione da parte di AMA.
Chiediamo dove sia finita la raccolta porta a porta che doveva cominciare il primo giugno.
Cambiano i suonatori, ma la musica è sempre la stessa.

Circolo PRC-Fd "Benedetti Michelangeli" di S. Marinella

I nemici li abbiamo in casa. 10 proposte per sconfiggerli


L'attacco speculativo contro l'Italia è arrivato. Se non verrà bloccato determinerà effetti molto pesanti sulla condizione sociale del paese: disoccupazione, ulteriore precarietà, taglio di salari e pensioni, taglio dello stato sociale. Come abbiamo visto per quanto riguarda la Grecia, la speculazione produce danni come una guerra e le politiche europee non costituiscono una difesa, ma favoriscono la speculazione. Una guerra economica scatenata dalle classi dominanti - politiche ed economiche - contro i popoli europei al fine di cancellare tutte le conquiste ottenute dal secondo dopoguerra in avanti, sia quelle sociali che quelle democratiche.
La reazione a questo attacco speculativo è la proposta - caldeggiata dal presidente della Repubblica - di unità tra tutte le forze politiche per approvare la manovra. Si tratta di una prospettiva non solo sbagliata ma dannosa: la manovra, come segnala anche la Cgil, non è rivolta contro la speculazione ma contro i lavoratori e lo stato sociale. L'approvazione della manovra, che è recessiva, aggraverà la situazione, mettendo a disposizione della speculazione ulteriori risorse di cui cibarsi.
Siamo quindi contro ogni forma di patto politico per approvare la manovra e riteniamo necessario opporsi ad essa in tutti i modi al fine di evitare la sua approvazione. Occorre costruire la mobilitazione sociale contro questa manovra, che è solo l'inizio della stangata che hanno programmato a livello europeo.
Per sconfiggere la speculazione è necessario fare una manovra contro la speculazione e contro gli speculatori, cioè quei delinquenti in giacca e cravatta che vanno sotto il nome di banchieri e finanzieri, i quali dalla distruzione dell'economia di interi stati stanno guadagnando barche di quattrini: i nostri.
Questa è l'elementare verità che occorre gridare dai tetti in questi giorni in cui la censura verso ogni voce fuori dal coro è totale: per sconfiggere la speculazione occorre combattere la speculazione, non sparare sui popoli. Questa semplice verità si basa su una premessa: battere la speculazione è possibile. La speculazione viene presentata come un fenomeno naturale, come una specie di tempesta scatenata dagli dei. Gli ideologi del neoliberismo - che vanno sotto il nome di economisti - ci presentano il capitalismo neoliberista come fosse un evento naturale. E' una menzogna!

La speculazione è stata volutamente resa possibile dalla deregolamentazione di ogni aspetto dei mercati finanziari ad opera dei governi e dei parlamenti. La forza della speculazione è stata creata da decisioni politiche sbagliate assunte in questi anni in nome dell'ideologia neoliberista. E può essere sconfitta a partire da decisioni politiche che correggano gli errori del passato e costruiscano un nuovo sistema di regole.
Non è un caso che la speculazione stia attaccando l'Europa. Solo in Europa le classi dirigenti di centrodestra e di centrosinistra sono state così criminali da costruire - a partire dagli accordi di Maastricht - un sistema finanziario che consegna totalmente in mano degli speculatori i destini delle nazioni e dei popoli. Solo in Europa la Banca centrale non può acquistare i Titoli di debito degli stati nazionali, obbligandoli a cercare sul mercato - cioè dagli speculatori - le risorse necessarie a finanziarie il debito. Negli Stati Uniti la Federal Reserve può tranquillamente acquistare - come hanno sempre fatto le banche centrali di ogni singolo paese anche in Europa sino all'avvento dell'Euro - i titoli del debito pubblico.
Questa è la prima proposta che avanziamo: a livello europeo si decida che la Bce acquisti subito al tasso di interesse fissato ufficialmente (1,5%) i titoli degli stati sottoposti ad attacchi speculativi. Questo porrebbe immediatamente fine alla speculazione perché verrebbe a mancare immediatamente la possibilità di speculare al ribasso. Se i governanti europei non assumono questa posizione vuol dire che stanno dalla parte degli speculatori e non delle nazioni che rappresentano. Invece di finanziare gli speculatori (cioè le banche), la Bce difenda gli stati dalla speculazione!
In secondo luogo è necessario porre da subito una tassa alle transazioni speculative di capitale (denaro contro denaro) in modo da togliere convenienza economica alle manovre speculative (la cosiddetta Tobin Tax). La speculazione avviene attraverso piccolissimi guadagni percentuali su masse enormi di denaro. Basta una piccola tassa per togliere convenienza alla speculazione.
In terzo luogo è necessario impedire la vendita di titoli allo scoperto. Forse non tutti sanno che nel mercato azionario italiano è possibile mettere in vendita titoli anche se non si posseggono. Questa è una delle modalità più utilizzate dagli speculatori per fare una speculazione al ribasso (come quella che stanno subendo i titoli di stato in questi giorni). In altri paesi europei - a cominciare dalla Germania - questa pratica è illegale. Che cosa aspetta il Parlamento italiano e rendere illegale anche in Italia questa pratica che ha l'unico scopo di favorire la speculazione?
In quarto luogo la speculazione viene fatta direttamente dalla banche e dai fondi che da esse dipendono. Una delle modalità è quella di tenere "fuori bilancio" una massa sterminata di "derivati". Si faccia una norma che impedisca alle banche di gestire i "derivati" fuori bilancio, riportando il complesso dell'attività finanziaria all'interno delle regole fissate e oggi completamente aggirate.
Se queste misure non dovessero bastare l'Italia deve ristrutturare il debito, garantendo per intero i piccoli risparmiatori e allungando unilateralmente i tempi di restituzione e le cifre da restituire alle grandi finanziarie, cioè agli speculatori. Anche se nessuno ne parla, l'Islanda lo ha fatto con ottimi risultati.
Le 5 proposte sopra esposte servono a bloccare la speculazione. Ne avanziamo altre 5 che rappresentano una manovra economica alternativa a quella proposta dal governo.
Si vari immediatamente una tassa sui grandi patrimoni. Una piccola tassa sui grandi patrimoni che superano il milione di euro permetterebbe di abbassare le tasse ai lavoratori, ai pensionati e di dar vita ad un reddito sociale per i disoccupati.
Si azzerino le grandi opere (dalla Tav in Val di Susa al Ponte sullo stretto) e con quelle risorse si faccia un piano per rendere autonomo energeticamente ogni edificio pubblico (pannelli solari su tutti i tetti).
Si obblighino le aziende che delocalizzano a restituire i finanziamenti pubblici di cui hanno beneficiato.
Si dimezzi lo stipendio dei parlamentari e si riducano gli enti inutili usando quelle risorse per stabilizzare i precari della pubblica amministrazione
Si ritiri l'esercito dall'Afghanistan e si smetta di bombardare la Libia; si riducano di un quarto le spese militari e con quei soldi si finanzi lo stato sociale e l'istruzione pubblica.
Più pesante è la crisi e più servono scelte nette. I governanti europei e italiani vogliono utilizzare la speculazione come scusa per distruggere i diritti sociali e civili. Noi al contrario vogliamo mettere la mordacchia al capitale finanziario per impedire la speculazione e allargare i diritti sociali e civili. Questa è la posta in gioco oggi in Italia e in Europa.

Paolo Ferrero

(da Liberazione del 13 luglio 2011)

lunedì 4 luglio 2011

Piano triennale delle "operette" pubbliche

Il consiglio comunale del 29 giugno ha approvato il programma delle opere pubbliche per il triennio 2011-13, elencando quelle da realizzare o in via di realizzazione: l’apertura di un nuovo sottopassaggio ferroviario in via IV Novembre, la sistemazione del Lungomare Capolinaro e di alcuni parchi e giardini, ecc. Sorvolando sul lungo e noioso battibecco in merito alla paternità reale di tali progetti (Tidei? Bordicchia?), il consigliere di minoranza Andrea Bianchi ha giustamente osservato come tale piano consista comunque in una serie di piccoli progetti, frutto di una concezione piccina del ruolo di amministratore. Lungi dal limitarsi all’amministrazione dell’ordinario, si dovrebbe invece progettare per il futuro sviluppo della città, pensare in grande, in modo da lasciare all’amministrazione successiva prospettive e idee almeno avviate, e non il vuoto pneumatico. Il consigliere d’opposizione Mucciola ha evidenziato che opere strategiche e vitali per S. Marinella, come il Municipio e gli uffici comunali, l’express way o la trincea ferroviaria, manchino totalmente da piano triennale delle opere così come una risposta al problema della viabilità. Questo significa che S. Marinella continuerà a vivacchiare senza strade, senza uffici, senza servizi non solo per i successivi tre anni ma anche in futuro. Cosa si intende fare inoltre del patrimonio comunale? Per quanto tempo si ritiene debbano rimanere inagibili ed inutilizzati gli uffici in via della Libertà? Mucciola ha ricordato come le due amministrazioni passate abbiano progettato entrambe la sede comunale, non andata in porto per i rispettivi veti incrociati. Fronti ha osservato che al piano delle opere manchino persino delle priorità, non individuando alcun ordine di urgenze o necessità.

Il PRC da sempre sostiene che le opere infrastrutturali, di cui Mucciola giustamente parla, necessiterebbero non solo di risorse ma anche di una visione d’insieme dello sviluppo della città, visione che a questa amministrazione manca completamente. La giunta Bacheca si distingue infatti per l’assenza di pianificazione urbana, sostituita dai piani integrati disorganici, affidati a privati che nessuno controlla né vincola. Il nostro Comune non si è mai dotato di uno strumento di pianificazione generale diventato obbligatorio per legge: il PUGC (Piano Urbanistico generale Comunale, legge 38/1999), che ha praticamente sostituito il Piano Regolatore generale. Progetti di future opere infrastrutturali potrebbero persino essere respinte dalla Regione in quanto fuori dalla normativa vigente. Paola Rocchi ha interrogato al maggioranza sulle sorti dell’incarico di 120.000 € affidato dalla giunta Tidei per la variante generale al Piano Regolatore. Ma la maggioranza non si è nemmeno degnata di risponderle.

Circolo del PRC-FdS “Benedetti Michelangeli” di S. Marinella

Bilancio e defenestrazione di Pepe

Il sonnacchioso Consiglio Comunale del 29 giugno si è concluso a tarda notte, in modo davvero scoppiettante. L’approvazione del bilancio di previsione 2011 (quando metà del 2011 è già alle nostre spalle) ha visto infatti il voto contrario dell’opposizione ma anche Emanuele Pepe, parlando a nome di “Futuro e libertà”, ha fatto mancare il suo sostegno al documento economico previsionale della sua ex giunta. Già, ex giunta, perché immediata è scattata la revoca delle deleghe ed incarichi del giovane consigliere.

Pepe ha infatti rafforzato ciò che l’opposizione aveva già rilevato: il bilancio riflette la totale assenza di idee, strategie, obiettivi riconoscibili di questa maggioranza, interessata solo alla sua sopravvivenza. I pesanti tagli subiti da Stato e Regione non sono infatti compensati dal recupero delle rate Bucalossi non pagate, valutate da un minimo di 900mila euro recuperabili, ad un massimo di 3 milioni. Nessuno, precisa Pepe, crede davvero nel rientro di questi crediti, né tantomeno crede nel recupero dell’evasione fiscale su ICI e TARSU. Pepe ha denunciato non solo come il documento non sia stato condiviso ma che esso rifletta l’assenza di intenti programmatici, il pessimo rapporto che intercorre tra i vari settori amministrativi e tra gli uffici comunali, senza direzioni chiare e sinergie. L’indicazione politica degli eletti in maggioranza è scoordinata e frammentaria e questo si riflette su un personale scontento e poco motivato. D’altra parte le stesse osservazioni possono essere evinte dalla relazione dell’Organo di Revisione, che parla appunto di una mancanza di coordinazione e collegamento tra il personale ed il braccio politico.

Potremmo dire che “il re è nudo” ma aggiungiamo che manca qualsiasi elemento che faccia pensare ad una correzione del totale pressappochismo di questa giunta, la quale mostra granitica compattezza solo di fronte alle osservazioni critiche dell’opposizione o delle proprie teste pensanti.

Il Circolo PRC-FdS “Benedetti Michelangeli” di S. Marinella