venerdì 16 aprile 2010

REGIONALI 2010 E IL TRIONFALISMO FUORILUOGO DI BACHECA

Il nostro sindaco ha voluto leggere nei recenti risultati elettorali una entusiastica approvazione all’operato della sua giunta. Alle elezioni comunali del 2008 la PDL aveva preso 4203 voti; alle elezioni regionali del 2010 la Polverini ha preso 4772 voti, di cui 500 dell’UdC. Per il PDL si ritorna esattamente ai voti del 2008, su un totale di 14.310 elettori a S. Marinella.

La Bonino ha preso 3395 voti. Sono 1337 voti di scarto con la Polverini. Gli elettori che a S. Marinella non hanno votato sono 5803. Il partito dell’astensione a S. Marinella è di gran lunga vincente.

Rispetto alle ultime elezioni europee il PD perde 200 voti (passa da 1625 a 1494), l’IdV un’ottantina (da 524 a 469), la Federazione della sinistra 38 voti (da 267 a 229), Sinistra e Libertà più di 200 voti (da 482 a 205).

I voti della destra non sono, quindi, aumentati; casomai l’astensione ha colpito e penalizzato più duramente il centrosinistra, più certi partiti (indubbiamente poco meritevoli, vista la pessima prova data nel corso della gestione Marrazzo) che altri. La fiducia invece riscossa dalla candidatura Bonino recupera, almeno aritmeticamente, parte dei voti persi dai partiti che la sostengono (le due liste Bonino e Pannella-Bonino prendono a S. Marinella 500 voti).

Ricordo che la Bonino supera a Civitavecchia la Polverini (12.385 contro 11.785) e la stessa cosa succede a Roma. Candidature credibili possono, nel Lazio ma anche in Italia, battere la destra che non stravince, come i media sembrano far credere (il PDL perde, rispetto alle europee, tre milioni di voti, il PD un milione). La Lega nord perde rispetto alle europee 200.000 voti e 100.000 rispetto alle politiche del 2008. Vero è che nel Lazio il PDL non si è presentato, ma 3 milioni di voti rimangono comunque tanti.

Il voto clientelare continua ad essere una risposta alla disoccupazione parziale e fragile; lo scontento e quasi il disgusto per la politica dilagano. Non riesco ad prendermela più di tanto con coloro che faticano a vedere una differenza tra le amministrazioni di centro destra e centro sinistra: basterebbe ricordare nella nostra regione le scelte energetiche di Marrazzo, lo scandalo di Malagrotta e dei cinque inceneritori (assai più grave dello scandalo sessuale che ha colpito l’ex Presidente), le politiche sulla sanità di Montino e la faccenda RiRei.

E necessario che la sinistra, specie un certo “centro sinistra”, si convinca che la clientela e il piccolo favore personale non possono raggiungere la maggioranza dell’elettorato, per il semplice fatto che il piccolo favore fatto ad uno ne scontenta, come minimo, altri. E’ ora di parlare dei diritti di tutti ed a tutti negati: il diritto al lavoro, ad un fisco equo, ad un territorio sano e non inquinato, all’acqua pubblica, alla riduzione delle discariche, all’abiura di inceneritori, centrali nucleare e nuovi gruppi da convertire a carbone a Civitavecchia.

Elisabetta Gallo

1 commento:

Anonimo ha detto...

A pensare che Bacheca era un ex An, uomo di Fini, colui che alza la voce col padrone minacciandolo di ricorrere alle urne....Prima fanno il pdl, eppoi si ammazzano, che dilettanti..