sabato 27 febbraio 2010

Apologia di fascismo

“E’ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.
Così recita la nostra Costituzione, repubblicana ed antifascista.
Eppure il 12/2/2010 la giunta attualmente in carica nel Comune di S. Marinella ha deliberato di intitolare una parte del parco di via A.Saffi/Via Etruria a Giorgio Almirante, il quale ha dedicato una vita intera all’apologia e alla ricostruzione del partito fascista. Militante nelle organizzazioni giovanili fasciste, caporedattore e giornalista di regime, volontario in Africa nel 1940, capomanipolo a Salò, clandestino dopo l’aprile del ’45 per un anno e mezzo, Almirante si schierò contro il trattato di Osimo nel ’78 e fu accusato di ricostruzione del partito fascista nel ’79. Pende sulla sua figura l’onta di aver collaborato alla "Rivista in difesa della razza” nel ’38, di aver collaborato con la repressione nazista della Resistenza partigiana, di aver favoreggiato agli autori della strage di Peteano nel 1972.
I simboli non sono neutri, né casuali; essi vogliono parlare e veicolare messaggi. Ecco perché l’indifferenza non può essere la giusta risposta a questo tipo di messaggio. Cosa, infatti, significa titolare ad Almirante un parco giochi per bambini? Cosa intende comunicare la giunta Bacheca ai suoi concittadini, alle famiglie? Cosa, esattamente, si vorrebbe innalzare ad esempio, celebrando Almirante? Forse la coerenza, la pervicacia con cui egli ha perseguito e promosso, rivendicato la simbologia, l’ideologia, l’etica fascista? Perché allora non intitoliamo strade e piazze ai repubblichini di Salò? alla X MAS? ai colonizzatori dell’Africa Orientale? Ai giudici dei tribunali speciali? Ai capò dei campi di concentramento? Agli assassini di Matteotti e Gramsci? Perché non celebriamo la dittatura, la censura, la persecuzione degli oppositori politici?
Come si può rispettare la Costituzione repubblicana, incarnare le istituzioni democratiche e pluraliste, difendere i diritti di tutti i cittadini quando si opta per gesti simbolici dove tutto questo viene sbeffeggiato e provocatoriamente deriso?
Ma forse il messaggio che la nostra giunta vuole comunicare è un altro: la celebrazione del potere! Chi è al potere impone e non propone, ordina e non discute, parla ma non ascolta, si gratifica nell’esercizio nell’esibizione muscolare, imponendo a tutti i simboli (o gli uomini-simbolo) contro cui si sono battute tutte le forze dell’arco costituzionale. Se poi è proprio la Costituzione antifascista quella che si vuole rinnegare, non possiamo da cittadini che dichiararci, se non indignati, per lo meno molto preoccupati.

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